Addio Vancini, regista del Delitto Matteotti

All’età di 82 anni è scomparso il regista ferrarese Florestano Vancini. Il Comune di Ferrara ne dà notizia ad esequie avvenute, per rispettare le volontà del regista.

Nato nella città emiliana nel 1926, comincia ad occuparsi di cinema dopo aver lavorato come giornalista in alcune testate locali. Inizia la sua attività nei primi anni cinquanta con alcuni cortometraggi e come aiutante di Mario Soldati e Valerio Zurlini. Il suo primo lungometraggio è La lunga notte del ’43 (1960), tratto da uno dei Racconti Ferraresi di Giorgio Bassani. Film in cui farà il suo esordio una giovanissima Raffaella Carrà.

Nella sua carriera Vancini si dedicherà quasi totalmente a film di carattere storico. Tra le sue opere di maggiore successo si ricordano Il delitto Matteotti (1970) con Franco Nero, cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno mai raccontato. Tra gli altri suoi film I lunghi giorni della vendetta, una sorta di western all’italiana presentato con lo pseudonimo di Stan Vance, La violenza: quinto potere, Amore amaro, Un dramma borghese, La baraonda e La neve nel bicchiere.

A metà degli anni Ottanta, Vancini si dedicò con successo anche alla regia televisiva, firmando nel 1986 La Piovra 2 con Michele Placido e nel 93 lo sceneggiato Piazza di Spagna. Il regista vanta anche un’esperienza come attore nel film Cadaveri eccellenti di Francesco Rosi. Concluse la sua carriera nel 2005, dopo un’assenza di 21 anni, con E ridendo l’uccise, ambientato nel Cinquecento alla corte del Duca d’Este.

Florestano Vancini è stato uno dei più importanti interpreti del cinema italiano di ricerca e testimonianza civile della seconda metà del Novecento. Anche di recente il maestro ha messo le sue capacità artistiche al servizio dei più importanti progetti culturali della città natia, per arricchirne la ricostruzione storica.