Recensione: The Burning Plain

The Burning Plain, che inizialmente doveva chiamarsi I Quattro Elementi, è il nuovo acclamato lavoro in concorso alla 65 Mostra del Cinema di Venezia del maestro Guillermo Arriaga, premio Oscar per Babel.

Opera drammatica che analizza il legame misterioso che unisce diversi personaggi separati nello spazio e nel tempo: Marianna (Jennifer Lawrence), una sedicenne che cerca disperatamente di rimettere assieme i cocci delle vite dei genitori in una città di confine in Messico; Sylvia (Charlize Theron), una donna di Portland che deve affrontare un’odissea emotiva per cancellare un peccato dal suo passato; Gina (Kim Basinger) e Nick (Joaquim de Almeida), una coppia alle prese con un’intensa relazione clandestina e Maria (Tessa Ia), una giovane ragazza che aiuta i genitori a trovare la redenzione, il perdono e l’amore.


La storia di The Burning Plain nasce dal mio profondo amore per la condizione umana e per la natura,

commenta Arriaga,

che per me in fondo sono una cosa sola. Volevo raccontare storie di amore estremo, basando ciascuna di esse su uno dei quattro elementi: fuoco, terra, acqua e aria; storie in cui fossero la luce, i suoni gli animali e la vegetazione a dare uno spazio fisico ed emotivo ai personaggi, quasi come se il paesaggio stesso si facesse personaggio

.

Ho amato subito il personaggio di Sylvia,

dichiara la Theron,

così intenso e drammatico. È vero che interpreto quasi sempre personaggi imperfetti, con luci ed ombre. Ed il motivo è semplice: gli esseri umani sono cosi. In ogni film c’è qualcosa di reale che commuove e dà i brividi

.
E ancora a proposito del suo personaggio l’attrice, premio Oscar per Monster, dice:

Tutti abbiamo i nostri difetti, il bene assoluto non esiste l’importante è fare film in cui, anche per un tempo brevissimo, per un battito di ciglia, chi guarda riesca a sentire il personaggio. Piangendo, emozionandosi, provando un brivido sulla schiena.

Tra le novità che hanno portato alla selezione del cast, oltre alla splendida Charlize Theron (anche produttrice), da non sottovalutare il volto biondo e luminoso di Kim Basinger, attrice che lavora poco, bene, ma che con piacere si fa sempre ricordare: (L.A. Confidential, 8 Mile).

Le cinque vite narrate da Arriaga si agitano tra le struggenti spiagge dell’Oregon, i deserti assolati del Messico, gli sterminati campi di Sorgo sorvolati dagli aerei e la vegetazione scossa dal vento che, in un incalzare di emozioni, straziano e fanno riflettere. I personaggi catturano lo spettatore, lo spingono a trepidare per loro. Un melodramma d’amore e morte, passioni e ossessioni, che potrebbe essere stato pensato da un grande romanziere ottocentesco.

La trama, fitta e complessa, permette di affrescare un paesaggio umano toccante, vivido e coinvolgente presentando un film dai ritmi lenti, ma dalle passioni sempre forti con sensi di colpa non privi di speranza.