Ransom-Il riscatto, recensione

La vita all’apparenza tranquilla del magnate Tom Mullen (Mel Gibson) viene sconvolta dal rapimento di suo figlio, il piccolo Sean che viene prelevato con un escamotage durante una fiera della scienza propio mentre era sotto la custodia del padre.

Dopo il panico iniziale e la disperazione, vista l’ostentata ricchezza della famiglia del ragazzino non passerà molto prima che i sequestratori si facciano vivi, avvertendo da copione i genitori che se la polizia sarebbe stata avvertita per il figlio non ci sarebbe stato alcuno scampo.

L’FBI ci metterà ben poco ad intervenire anche se lo farà con la massima discrezione grazie all’agente Lonnie Hawkins (Delroy Lindo) e al suo team di esperti in sequestri che monitoreranno la situazione, compresa la consegna del riscatto che però si rivelerà un buco nell’acqua.

Così mentre il ragazzino è tenuto d’occhio da tre membri della banda, un terzo che si rivelerà essere un detective della polizia (Gary Sinise) cercherà di pilotare il padre verso un’altra consegna, ma come spesso capita le necessità delle autorità non collimeranno con quelle del sequestrato e della sua famiglia e sull’operazione incomberà la tragedia.

Il regista Ron Howard dopo il successo di Apollo 13 girato con Tom Hanks, decide di riportare su grande schermo la sceneggiatura del thriller datato 1956 Il ricatto più vile, diretto all’epoca da Alex Seagal e che sfoggiava nel cast Glenn Ford e Leslie Nielsen.

Il film soffre di una prevedibilità estrema figlia di alcuni clichè legati al genere più che a qualche lacuna della sceneggiatura, il cast è all’altezza, Gibson sfoggia qualche eccesso melodrammatico, ma nel complesso la recitazione generale è piu che dignitosa grazie anche a Ron Howard che ha nella direzione degli attori un suo punto di forza.

Ransom-Il riscatto resta un solido thriller che nonostante perda colpi nel fattore sorpresa, riesce comunque a costruire una buona tensione che accompagna lo spettatore sino al prevedibile, ma non indigesto finale.

Note di produzione: il piccolo Brawley Nolte che nel film interpreta il ragazzino sequestrato è figlio dell’attore Nick Nolte, il film all’epoca della sua uscita, parliamo del 1996, sbancò i botteghini con un incasso worldwide di oltre 300 milioni di dollari a fronte di un budget investito di circa 80.