Paura 3D, recensione in anteprima

Marco (Claudio Di Biagio), Simone (Lorenzo Pedrotti) e Ale (Domenico Diele) ammorbati dalla noia da periferia decidono di passare un weekend alternativo in una lussuosa villa di un nobile che ha deciso di passare fuori il fine settimana, In possesso delle chiavi della casa il terzetto si intrufola nella villa del marchese Lanzi (Peppe Lanzi) un tipo strano che ha una grande passione per le auto d’epoca che ama collezionare. Purtroppo per gli improvvidi intrusi un guasto alla macchina costringerà Lanzi a rientrare in netto anticipo sul previsto cogliendo sul fatto i ragazzi che nel frattempo esplorando la casa hanno scoperto una cantina in cui è tenuta prigioniera, nuda e legata, una giovane ragazza (Francesca Cuttica).

Dopo il buon L’arrivo di Wang, la coppia di registi e fratelli Manetti Bros. passano dalla fantascienza all’horror confezionando un claustrofobico e cruento thriller con echi argentiani che utilizza un repertorio di clichè che hanno fatto la fortuna del filone slasher prima e del torture-porn in seguito non lesinando nudo, violenza e un buona dose di tensione a cui si aggiunge un’intrigante digressione sulla figura dell’orco contemporaneo o del mostro urbano nella sua accezione più inquietante e paranoide.

Paura 3D è un tipico B-movie che non pretende null’altro che intrattenere gli appassionati del genere con l’aggiunta di un 3D che si rivela mero accessorio ludico, assolutamente non indispensabile alla fruizione della pellicola e all’evolversi degli accadimenti che scorrono su schermo.

Mentre negli States di questi tempi si cerca di giocare con il genere ibridandolo, parodiandolo e destrutturandolo, vedi il il recente e oltremodo divertente Quella casa nel bosco, i fratelli Manetti fanno esattamente il contrario, puntando ad un immaginifico ben rodato e consolidato, confezionando un’opera dignitosa e gradevolmente efferata che ha superato molteplici ostacoli produttivi, ostacoli che ogni filmmaker indipendente italiano si trova inevitabilmente a fronteggiare quando cerca di approcciare un cinema di genere indirizzato ad un pubblico di cultori e che si discosti il più possibile dalla consueta e inflazionata commedia.

Per quanto riguarda i lati meno riusciti dell’operazione, Paura 3D pecca di un comparto recitazione non sempre all’altezza della regia vivace e puntuale sfoderata dai Manetti Bros. che sopperisce in parte anche a qualche defaillance in fase di scrittura, mentre sempre all’altezza, ma non ne avevamo alcun dubbio, si dimostrano i cruenti ed efficaci effetti speciali di Sergio Stivaletti.

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Nelle sale a partire dal 15 giugno 2012

Note di produzione: Peppe Servillo (Il marchese Lanzi) è il cantante degli Avion Travel e fratello dell’attore Toni Servillo; la colonna sonora è del musicista genovese Roberto Pischiutta in arte Pivio; il film in origine era intitolato L’ombra dell’orco; La sceneggiatura trae ispirazione da un fatto di cronaca che ha visto una ragazza austriaca, Natascha Kampusch, tenuta segregata in una cantina da un maniaco per 10 anni.