Lo Smoking, recensione

tuxedo_ver3 []Jimmy Tong (Jackie Chan) è uno spericolato tassista famoso per portare i suoi clienti a destinazione sempre in perfetto orario con un approccio alla guida e alla segnaletica stradale diciamo piuttosto creativo.

Questa sua particolare abilità lo fa ben presto diventare l’autista di Clark Devlin (Jason Isaacs) un facoltoso e misterioso gentleman dai modi garbati e dalla vita alquanto movimentata. Devlin in realtà è una spia alla James Bond, con tanto di gadget e copertura, purtroppo un attentato alla sua vita quasi riesce mandandolo in coma.

E’ cosi, per caso che Tong si ritrova per puro caso ad indossare uno dei gadget molto speciali di Devlin, in questo caso un ipetercnologico smoking che lo trasforma in un impacciatissimo, ma letale super-agente segreto.

Tocchera proprio a Tong, coadiuvato dalla bella scienziata Del Baline (Jennifer Love-Hewitt) sgominare la banda di terroristi che ha attentato alla vita di Devlin e che sta organizando un classico e megamolane progetto che metterà in pericolo molte vite.

Il regista Kevin Donovan si affida alla verve di Jackie Chan e al fascino e all’ironia della bella Jennifer Love-Hewitt per sfornare una divertente action-comedy che ha nel buffo e letale protagonista il suo punto di forza.

Chan ha la caratteristica di cucirsi e farsi cucire addosso qualsiasi copione, non mette mai in ombra i suoi partner e sfoggia sempre una divertente sequela di spassose e spettacolari coreografie a base di gag da comica e arti marziali che danno ad un plot, che normalmente risulterebbe alquanto trito, un surplus di clownesca dinamicità che ne eleva la qualità al di sopra di analoghi prodotti.

In questo caso, come già era successo nell’ottimo Johnny English con un sorprendente Rowan Atkinson/Mr. Bean parlante, la parodia del genere spionistico è perfettamente riuscita, senza sfornare un capolavoro Chan si diverte e fa divertire, dimostrando ancora una volta di essere un marchio di garanzia per le pellicole di puro intrattenimento.