Detonator-Gioco mortale, recensione

detonator-gioco-mortaleL’agente dei servizi americani Sonni Griffith (Wesley Snipes) è sulle tracce di una pericolosa arma chimica trafugata dalla Russia, le tracce della bomba sporca portano ad Est e precisamente in Romania, qui Griffith assume un alias, si finge un facoltoso trafficante d’armi e riesce a scoprire che l’arma arriverà ben presto nelle mani di Botanescu un losco boss malavitoso.

La copertura di Griffith purtroppo salta e schivata un’imboscata organizzata dai killer di Botanescu, l’agente si ritrova a dover scortare e proteggere Nadia Kaminsky (Silvia Colloca), un’importante testimone, moglie di un cassiere della mafia romena e fuggita da New York con importanti informazioni.

Il compito di Griffith si complica ulteriormente, da una parte deve preservare l’incolumità della sua bella testimone, dall’altra impedire che Botanescu metta le mani sull’arma chimica, e tanto per complicare ancor più le cose alla CIA si aggira un agente doppiogiochista che vende informazioni al miglior offerente.

Wesley Snipes, con questo ennesimo film direct-to video, entra di diritto nel club di Seagal e soci, ex-eroi action anni ’80 che si riciclano con degli action low-budget confezionati in fretta e furia, e qualche volta, come in questo caso dalla fattura più che dignitosa.

La regia è affidata ad un esperto del cinema di casetta, il regista Po-Chih Leong, suoi il discreto horror The Darkling e il poco riuscito Out of reach con Mr. Seagal. anche in questo caso budget striminzito per una co-produzione USA-Romania, i paesi dell’est diventano sempre più appetibili per le produzioni minori statunitensi, sgravi fiscali e costi dimezzati.

Snipes fa il suo dovere, il suo carisma è decisamente superiore alla media dei suoi colleghi e la sua capacità interpretativa è più che sufficiente, e questo non è da sottovalutare, il resto è un turbinio di inseguimenti, sparatorie ed esplosioni, condite con l’indiscutibile sex appeal della fascinosa modella Silvia Colloca.

Detonator-Gioco mortale è un action dignitoso, forse il migliore direct-to-video di Snipes, dopo il successivo e sorprendente The contractor, intendiamoci, aspettatevi un copione ridotto all’osso e dialoghi oltremodo scarni e tutto il repertorio tanto caro al genere, astenersi cinefili da cinema d’essai, topi da cineclub e allergici all’action, per tutti gli altri intrattenimento assicurato..