John Carter, recensione

Il capitano John Carter (Taylor Kitsch) è un veterano della guerra di secessione che ha perso ogni cosa e di questo da la colpa all’esercito, che considerandolo però un combattente di immenso valore lo costringe a tornare tra le fila di un’istituzione che l’uomo odia dal profondo del suo cuore. Carter detenuto in un forte riuscirà ad evadere e durante la fuga si ritroverà all’interno di alcune caverne indiane sacre e di lì catapultato da una tecnologia aliena nientemeno che sul pianeta Barsoom, noto ai terrestri come Marte. Qui a milioni di chilometri da casa John Carter della terra si scoprirà improvvisamente dotato di abilità speciali e di una forza sovrumana, verrà prima catturato e poi combatterà al fianco dell’alieno Tars Tarkas (Willem Dafoe) e della sua tribù, salverà la bellissima principessa marziana Dejah Thoris (Lynn Collins) che con le sue conoscenze scientifiche potrebbe aiutare Carter a far ritorno sul suo pianeta natale e scoprirà una potentissima e antichissima razza di alieni che muove i fili della guerra che infuria sul Pianeta rosso che una volta ospitava oceani e rigogliose foreste e oggi è una sconfinata landa desertica.

Andrew Stanton, regista del capolavoro Pixar Wall-e, debutta nel suo primo live-action portando per la prima volta sullo schermo il cleberrimo personaggio creato dallo scrittore Edgar Rice Burroughs, il papà di Tarzan. Stanton dimostra di trovarsi a suo agio nel maneggiare elementi fantascientifici e una massiccia dose di CGI, in questo caso davvero ben sfruttata e che dona al film Disney un impatto visivo notevole e un look alla Star Wars di grande immersività.

Non abbiamo citato a caso Star Wars perchè il John Carter di Stanton pesca visivamente a piene mani dall’universpo lucasiano e più in generale dalla fantascienza di sempre, dal desertico Pianeta rosso che ricorda Tatooine, alla fauna che lo popola sino ad ammiccare ad una corsa di sgusci in una sequenza ideata ad hoc per sfruttare il formato 3D e un’arena che sebra arrivare dritta dritta dal pianeta Geonosis, ma all’interno del film ci sono ulteriori elementi che chi ha una buona infarinatura di fantascienza in celluloide troverà piacevolmente familiari, vedi ad esempio i poteri donati dalla gravità di Marte all’eroe di turno, che come un novello Superman li sfrutterà a fin di bene per combattere al fianco di un popolo che finirà per adottarlo.

John Carter va ben oltre il film di fantascienza per famiglie, Stanton e la Disney scommettono su una intrigante digressione vintage e avventurosa del genere che a ben vedere è la medesima che ispirò Lucas quando ideò la sua leggendaria space-opera e in questo caso forte anche di una solida controparte cartacea, che lo scrittore Edgar Rice Burroughs ampliò in una vera e propria saga, dandole i connotati dell’opera di culto e tutti gli elementi epici necessari a farne un caposaldo della letteratura fantastica.

In conclusione John Carter è un film che siamo certi conquisterà gli appassionati della fantascienza più classica e forse un po’ meno chi cerca quella next generation più urlata, modaiola e fracassona.

Nelle sale a partire dal 7 marzo 2012

Note di produzione: nel cast figurano anche James Purefoy, Ciaran Hinds, Bryan Cranston e Mark Strong. La trama del film è liberamente ispirata al racconto A Princess of Mars (1917) prima apparizione ufficiale del personaggio di John Carter. Alla fine del 1950 il famoso mago degli effetti speciali in stop-motion, Ray Harryhausen espresse interesse nel voler portare su grande schermo i romanzi di Burroughs, ma nulla andò in porto fino al 1980, quando i produttori Mario Kassar e Andrew G. Vajna acquisirono i diritti per la Walt Disney Pictures, al fine di creare un concorrente di Star WarsConan il Barbaro. Il film ha fruito di un budget di 250 milioni di dollari.