E’ morto Piero Vivarelli

Ieri si è spento a Roma all’età di ottantatrè anni il regista e sceneggiatore Piero Vivarelli, un veterano dei cosiddetti B-movies, filone che vede tra i suoi grandi estimatori Quentin Tarantino che in questi giorni ha presentato al Festival di Venezia un omaggio agli spaghetti-western di Sergio Corbucci e al suo Django, pellicola che vedeva proprio Vivarelli in veste di sceneggiatore e che a Vivarelli deve il titolo ispiratogli dal jazzista Django Reinhard.

Vivarelli si è imposto nel panorama del cinema di genere con i primi musicarelli che lo vedono debuttare nel 1960 con Sanremo la grande sfida e collaborare in seguito con molte giovani star della canzone italiana, vedi Mina con cui girerà Io bacio…tu baci, Adriano Celentano per il quale in veste di autore scriverà hit di grande successo come Il tuo bacio è come un Rock e 24.000 baci e ancora come regista dirigendo Rita Pavone nella commedia Rita, la figlia americana.

Tra i successi di Vivarelli ricordiamo l’avventuroso Il dio serpente con protagonista una procace Nadia Cassini e la trasposizione del tragressivo fumetto Satanik, creato dagli stessi autori del più noto Kriminal, che vedeva come eroina una seducente e letale serial-killer in gonnella in cerca di vendetta, all’epoca interpretata su grande schermo dalla modella e attrice polacca Magda Konopka, famosa negli anni ’70 per numerose pellicole erotiche.

Vivarelli in alcune occasioni usò, come abitudine di molti suoi connazionali, uno peseudonimo girando come Donald Murray Mr. X e cimentandosi anche nel filone Decamerotico figliato da una serie di pellicole che negli anni’70 sfruttarono il successo del Decameron di Pasolini e che vedono Vivarelli nel ’72 girarne una versione esotica dal titolo Il Decamerone nero. L’ultimo lavoro del regista risale al 1998 con La rumbera, in cui si narra la travagliata storia di Cuba attraverso la carriera di una ballerina.