Calendar Girls, recensione

In un tranquillo paesino dello Yorkshire vivono due amiche di vecchia data, Chris Harper e Annie Clarke (Helen Mirren e Julie Waters), entrambe molto legate l’una all’altra nonostante i caratteri diametralmente opposti, Chris è l’impulsiva, sempre carica di energia, mentre Annie  è il suo opposto pacata e sin troppo riflessiva, le due amiche sono membri attive di un istituzione femminile che si occupa di organizzare eventi e raccolte di beneficenza.

Chris fucina di idee strampalate convince il gruppetto di attempate signore a posare per un calendario a scopo benefico, i soldi raccolti dalla vendita dei calendari andranno all’ospedale locale.

Così reclutato un fotografo amatoriale le nostre casalinghe poseranno in vari scatti che le ritraggono nella vita di tutti i giorni e alle prese con il tran tran quotidiano, la vera particolarità dell’iniziativa e che le signore in questione poseranno nude.

l’iniziativa suscita clamore a livello internazionele e le nostre dodici modelle sono chiamate a  partecipare ai più importanti talk show inglesi e americani, ma il successo e la troppa visibilità hanno un prezzo da pagare e i problemi non tarderanno ad arrivare.

Il regista di origine teatrale Nigel Cole ci racconta la storia vera di un gruppo di signore che vengono leteralmente investite da un clamore e una popolarità che si riveleranno decisamente difficili da gestire.

Lo humour molto british della pellicola dona la giusta leggerezza ad una storia che ricorda molto un Full Monty al femminile, e che ha nella bravura delle protagoniste, una bravissima  Julie Walters veterana della saga di Harry Potter e un’incontenibile e fascinosa Helen Mirren, memorabile la sua performance nel recente The Queen, il maggior punto di forza.

Calendar Girls sacrifica un bel pò di spessore a favore di un copione ammicante e forse a tratti un pò troppo edulcorato, ma il divertimento e il coinvolgimento sono assicurati.