Zombie 108, recensione in anteprima

All’indomani di un catastrofico incidente in un laboratorio di ricerca top secret, un virus mortale viene rilasciato nella città di Taipei scatenando l’inferno. Controllato da un boss del crimine locale, il distretto Ximending situato nei bassifondi è l’unico posto in città in cui la polizia non andrebbe mai, ma la situazione è critica e una squadra SWAT riceve l’ordine di aiutare ad evacuare la zona contagiata.

Incontrata una forte resistenza da parte delle gang locali, entrambe le parti subiscono pesanti perdite prima di capire che l’unico modo per uscire vivi da quel girone infernale infestato di zombie e unire le forze e cercare di salvare la pelle. Con le munizioni in via di esaurimento, ciò che rimane della gang e del team SWAT unirà le forze per l’unica cosa per cui vale la pena lottare, la sopravvivenza.

Zombie 108 ha la particolarità di essere il primo zombie-movie a sfondo apocalittico prodotto a Taiwan e il risultato purtroppo è davvero mediocre, nonostante il discreto budget messo in campo e l’impegno profuso in make-up ed effetti speciali.

Il regista Joe Chein sembra davvero poco avvezzo al genere visto il delirio che allestisce su schermo, che in un confuso bailamme non sfrutta come potrebbe e dovrebbe nessuno degli elementi cari al genere, sia che provengano da Romero che dalle rivisitazioni di Danny Boyle e degli iberici Plaza/Balaguerò, ma punta tutto su una serie di bellezze discinte, dialoghi insulsi e le gesta di un deforme pervertito che rapisce e tortura donne.

La regia di Chen è a dir poco nevrotica, il suo intento sarebbe di puntare ad alcune surreali tipicità degli horror nipponici, vedi Tokio Gore Police tanto per citare un esempio, vette davvero troppo elevate per un film che è un continuo e noioso fuggi-fuggi tra orde di zombie e qualche puntatina nel trash con personaggi che vorrebbero essere divertenti, ma che risultano demenziali oltre il consentito.

Da segnalare durante le tappe della lunga maratona dei protagonisti alcune sequenze che sfiorano il ridicolo, vedi la gommosa trasformazione del boss della gang e una sequenza in cui alcuni poliziotti tentano di liberarsi degli zombie a colpi di arti marziali, mai capitato di vedere tanta atletica goffaggine in un film orientale.

Dopo un finale ridondante e fuori luogo, peraltro in perfetto tono con la confusione che regna sovrana nell’intero film, scorrono finalmente i titoli di coda, che mai come in questo caso hanno avuto un che di liberatorio. Ci sembra davvero il caso di considerare Zombie 108 un mero incidente di percorso restando in attesa che in quel di Taiwan qualcuno giri un vero zombie-movie e non una scialba e pruriginosa parodia del genere.

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Note di produzione: il cast include Morris Rong, Yvonne Yao, Sona Eyambe e Josh-Hiyakawa Wilson.