I bruttissimi: Chicken Park

Alla faccia tosta non v’è mai fine, sulla scia di Jurassic Park blockbuster americano a base di dinosauri geneticamente modificati ecco Chicken Park, parodia tutta italiana a base di….polli!

E’ il lontano 1994 e Jerry Calà in preda al sacro fuoco dell’arte si improvvisa anche regista e decide di parodiare, oltre al già citato kolossal di Spielberg, anche La Famiglia Addams e altri classici americani sulle orme de Il silenzio dei prosciutti del collega Ezio Greggio.

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Effetti molto speciali: Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo

Di effetti digitali nell’ultima, in ordine cronologico, avventura di Indy se ne è fatto ampio uso e come al solito succede in questi ultimi anni anche abuso, Mr. Spielberg ha aspettato molto prima di mettere in cantiere questa nuova avventura e molti aficionados della serie che amavano quell’aria molto classica e retrò avevano paura che le nuove tecnologie avessero invaso il mondo polveroso e ricco di cianfrusaglie del nostro archeologo ammazzandone senza pietà il fascino retrò.

Sfortunatamente le promesse di regista e scenografo di utlizzare un girato alla vecchia maniera non sono state mantenute, ben 450 le scene ritoccate digitalmente, alla faccia della vecchia maniera, Spielberg ha arruolato un nutrito team della Industrial light and magic che si sono occupati dell’immenso lavoro di restyling anche grazie ad un sofisticato software, Il Fracture, che permette di far esplodere virtualmente e realisticamente interi set senza poi doverli ricostruire per un ciak sbagliato, un bel risparmio non c’è che dire.

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La cosa: Carpenter vs. Hollywood

In principio c’era un piccolo cult di fantascienza anni ’50, La cosa da un altro mondo di Howard Hawks e Christian Nyby, una pellicola che ancora oggi gode di una certa atmosfera. Carpenter ha sempre amato questo film, profondamente, visceralmente e ne ha fatto una rilettura tesa e paranoica.

Certo che girare questo film è stato per Carpenter un vero tour de force produttivo, il cast è funzionale e convincente, su tutti l’attore feticcio di Carpenter il grande Kurt Russell, qui al top delle sue interpretazioni, minimalista  e coinvolgente, poi ottimi caratteristi di contorno e una landa di ghiaccio che sovrasta il microcosmo umano e alieno creato dal regista.

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Vin Diesel in game: quando il gioco si fa duro…

Durante la conferenza stampa tenutasi a Roma per la presentazione del film Fast and Furious- solo pezzi originali, la coppia d’attori protagonisti della movimentata pellicola action, Vin Diesel e Michelle Rodriguez, hanno palesato la loro grande passione per i videogames ed un genuino entusiasmo per un hobby, cosi l’ha definito lo stesso Diesel, che come lui appassiona milioni di persone sparse per il globo.

Così dopo aver citato il fortunato videogame per Xbox The Chronicles of Riddick: escape from Butcher Bay, in cui oltre all’entusiasmo dell’attore si erano riversate idee e concept che non si erano potuti sviluppare nella pellicola uscita nelle sale con approfondimenti sulla mitologia di Riddick e sul suo mondo, Diesel ha raccontato da dove arriva questa sua passione per il mondo dei videogames.

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Drew Barrymore: rinascita di una stella

Drew Blyth Barrymore nasce a Culver City (California-USA) il 22 Febbraio 1975, figlia di una attrice ungherese, inizia la sua carriera giovanissima con alcuni spot pubblicitari, ma l’esordio sul grande schermo è a soli cinque anni nella biopic di Ken Russell Stati di allucinazione, seguita dalla fiaba sci-fi di Steven Spielberg E.T.. Dopo il planetario successo della pellicola sarà la più giovane ospite mai apparsa nel Saturday Night Live. Nel 1984 reciterà nel thriller sovrannaturale tratto da un racconto di Stephen King, Fenomeni paranormali incontrollabili.

La sua infanzia problematica è cosa nota, alcolista a nove anni, e tossicodipendente a 12, dopo la disintossicazione, utilizza la sua fama di bad girl sfoggiandola in ruoli negativi come  nel film La mia peggior amica e comparendo senza veli sulla copertina di Playboy.

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Shia LaBeouf: made in Hollywood

Spielberg lo ha adottato così come Hollywood, è diventato la nuova icona giovanile per famiglie, piace a mamma e alle ragazze, è il fratello simpatico e l’amico sbruffone, Shia Lebeouf ha  faccia, carisma, talento e spontaneità, tutti gli ingredienti che gli hanno fatto conquistare la nomea di nuovo Tom Hanks.

Shia Saide LeBeouf nasce a Los Angeles l’11 Giugno 1986, originale la famiglia del giovane talento, il padre veterano del Vietnam spaccia marjuana e si esibisce come clown, la madre ballerina vende spillette e gadget  hippie per strada, dopo il divorzio, Shia segue la madre a Los Angeles dove i due si stabiliranno, ed è lì che il ragazzo decide di intraprendere la carriera di attore.

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Recensione: Déjà Vu

L’agente federale Doug Carlin (Denzel washington) dell’ATF, sezione armi da fuoco ed esplosivi, viene chiamato ad investigare in merito ad un attentato terroristico avvenuto su di un traghetto fluviale in Louisiana, in cui hanno perso la vita centinaia di passeggeri.

Durante le indagini in cui Carlin cerca di ricostruire a ritroso gli eventi, viene ripescato nel fiume il corpo di una ragazza, Claire Kuchever (Paula Patton), che sembra la vittima di un omicidio, ma qualcosa sembra legare gli eventi precedenti alla morte di quest’ultima al recente atto terroristico.

I due casi, a livello investigativo, continuano a sovrapporsi, misteriose tracce collegano Carlin alla vittima, e la cosa più strana e la bizzarra sensazione del detective di avere già conosciuto quella ragazza ed oltretutto in modo molto intimo, ma senza averne alcuna memoria.

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Recensione: Il pianista

Wladyslaw Szpilman (Adrien Brody) è un talentuoso pianista ebreo che suona per una radio di Varsavia, ma con l’avvento della seconda guerra mondiale e la conseguente invasione della Polonia, Varsavia viene occupata e nella città vengono applicate le famigerate leggi razziali.

Szpilman prima viene licenziato dalla radio in cui lavora ed è costretto a lavorare per locali frequentati da soli ebrei, poi il cerchio si stringe e anche quella possibilità gli viene preclusa.

La famiglia del giovane sta per essere deportata, ma il provvidenziale intervento di un poliziotto ebreo salva in extremis Szpilman, che così evita l’ultimo e definitivo viaggio a bordo dei tristemente famosi treni della morte.

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Eric Brevig: un regista molto…speciale

Cineasta esordiente, classe 1957, esperto di effetti speciali, riveste nei suoi primi anni il ruolo di supervisore degli effetti visivi, aiuto regista e direttore di seconda unità, questa esperienza gli permette di affinare la difficoltosa gestione di film in cui si rende indispensabile l’uso massiccio di effetti digitali.

Gli anni ’90 lo vedono accaparrarsi un meritato Oscar per gli effetti visivi del fantascientifico Atto di forza (1990) di Paul Verhoven, cui fanno seguito riconoscimenti vari, tra cui una nomination al Saturn Award.

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Golden Globe 2009, trionfa The Millionaire, premiato Heath Ledger, niente globo per Gomorra, le foto della serata

Non ci sono sorprese, purtroppo per noi italiani, nella notte dei sessantaseiesimi Golden Globe, assegnati a Los Angeles: The Millionaire è stato eletto miglior film dell’anno (si porta a casa anche il premio alla regia con Danny Boyle, quello per la sceneggiatura e la colonna sonora) , Heath Ledger è stato consacrato postumo miglior attore non protagonista tra gli applausi del pubblico, che lo sta trascindando alla vittoria dell’Oscar, Wall-E è il miglior film d’animazione e Valzer con Bashir ha battuto il comunque apprezzato Gomorra, come miglior film straniero.

Annotazioni: Kate Winslet si porta a casa due premi e si candida con forza alla vittoria degli Oscar. Salgono pure le quotazioni di  Mickey Rourke e Sally Hawkins, qui premiati nelle rispettive categorie.

Vediamo insieme tutti i vincitori. Se volete conoscere i trionfatori dei Golden Globe 2009 televisivi, vi invitiamo a visitare Cinetivu, sentre se volete dare un’occhiata alla lista dei nominati non dovete far altro che cliccare QUI

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Vadim Perelman: l’altra faccia di Hollywood

Vadim Perelman, classe 1963, cineasta di origine russa, nasce a Kiev (Ucraina),  all’epoca parte dell’Unione Sovietica, a nove anni perde il padre in un incidente stradale , cinque anni dopo lui e sua madre ottengono il permesso di lasciare Kiev e si traferiscono a Vienna dove vivono per circa due mesi.

Dopo un breve periodo trascorso in Italia, finalmente il Visto che gli permette di stabilirsi in Canada, dove il regista getterà le basi per la sua futura carriera da cineasta.

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Golden Globe: annunciati Aaron Eckhart, Laurence Fishburne e Blake Lively come conduttori, Steven Spielberg premio alla carriera

L’11 gennaio al Beverly Hilton Hotel di Los Angeles si terrà la sessantaseiesima edizione dei Golden Globe, il più importante premio cinematografico, dopo gli Oscar, che è preludio proprio dei riconoscimenti degli Academy Awards.

Questo già lo sapevate (clicca qui per vedere tutti i nominati ai Golden Globe): quello di cui non siete a conoscenza e che oltre a Simon Baker, Drew Barrymore, Glenn Close, Sacha Baron Cohen, Ricky Gervais, Jake Gyllenhaal, Salma Hayek, Jennifer Lopez, Amy Poehler e Seth Rogen, anche saliranno sul palco, in veste di presentatori, anche Aaron Eckhart, Laurence Fishburne e Blake Lively (la protagonista di Gossip Girl).

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Recensione: Big fish, le storie di una vita incredibile

Edward Bloom è un fantastico narratore di storie, ha una peculiarità, racconta di personaggi e incontri fiabeschi che lo riguardano personalmente, e diventa famoso per la sua eccentrica abitudine di raccontare di suoi improbabili incontri con lupi mannari, streghe e pesci giganti.

Purtroppo la voglia di sognare e fantasticare che Edward trasmette al prossimo ne fa oggetto, in alcuni casi di scherno, situazione che allontana il figlio William, stanco della invadente e imbarazzante fantasia paterna, ma la morte del genitore farà tornare il figliol prodigo a casa, e finalmente potrà, senza pregiudizi, esplorare e stupirsi di fronte al fantastico mondo costruito negli anni dal tanto criticato padre.

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Gil Kenan: la fantasia al potere

Gil kenan nasce a Londra il 16 Ottobre 1976,  di origini israelo-americane, la sua famiglia si trasferisce a Los angeles dove Kenan cresce e  nel 2002 si diploma in cinematografia alla UCLA ricevendo un MFA, un master molto prestigioso in arte e performance visive, un talento prodigioso che i grandi produttori hollywoodiani adocchiano subito.

Tra di loro Robert Zemeckis (Forrest Gump) e Steven Spielberg (La guerra dei mondi) che dopo aver visionato un suo corto, The lark, gli propongono di dirigere il film di animazione Monster house, kenan accetta la sfida e si confronta con questo non semplice esordio, produce la Dreamworks.

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