True Justice-La confraternita, recensione

Torniamo ancora in quel di Seattle per altri due casi che coinvolgono la squadra di poliziotti sotto copertura capitanata da veterano Elijah Kane (Steven Seagal). Stavolta Kane e i suoi uomini se la vedranno con la banda dei Tong che è in procinto di stringere un’alleanza con la famigerata Yakuza, spietata e tentacolare mafia nipponica. Dopo una sparatoria in un magazzino tra i Tong e una gang ispanica, Kane e il suo team avranno uno scontro in cui un uomo dei Tong verrà ucciso e uno arrestato. Nel frattempo in una delle banche della città Leroy Jacobs, padre di famiglia ormai disperato dopo aver perso il figlio in Iraq e il sequestro della sua casa pignorata dalla banca, irrompe armato di fucile nella filiale in cui lavora l’impiegato addetto al suo mutuo e sequestra tutti i presenti chiedendo di parlare con Kane.

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True Justice-Guerriglia urbana, recensione

Tornano in campo il veterano Elija Kane (Steven Seagal) e il suo team di agenti sotto copertura al servizio del dipartimento di polizia di Seattle, impegnati a ripulire le strade da spacciatori, psicopatici serial-killer, mafie di varia provenienza e gang di ogni foggia e colore. Stavolta i casi di cui si occuperà la squadra sono tre, il primo parte dalla morte di una ragazza per overdose durante un rave, decesso che si scoprirà causato da una nuova droga sintetica che contiene un principio attivo letale, che rischia di causare un’ecatombe tra tossicodipendenti e consumatori occasionali. Visto che i guai non vengono mai da soli a Kane e compagni toccherà anche investigare sull’omicidio un’operativa dell’antidroga e fare da baby-sitter ad un regista e alla sua troupe che vogliono girare in una delle bidonville più pericolose della città.

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True Justice-La vendetta, recensione

La squadra di poliziotti sotto copertura guidata dal veterano Elija Kane (Steven Seagal) si trova di nuovo per le mani un doppio caso scottante e dopo mafia russa e droga del primo episodio dal titolo True Justice-Incrocio mortale, ora è il turno di uno spietato serial-killer che predilige le bionde che lavorano come ballerine e una gang di motocliclisti alla Sons of Anarchy che contrabbandano armi. Per quanto riguarda l’omicida seriale da notare il suo peculiare ed inquietante modus operandi e la propensione per la magia nera e in particolare quella legata al folklore cinese. Tutte le sue vittime vengono strangolate post mortem ed esposte come trofei, la cosa che attirerà l’attenzione di Kane è l’incredibile somiglianza con le ragazze assassinate della nuova arrivata Sarah (Sarah Lind).

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True Justice-Incrocio mortale, recensione

Elijah Kane (Steven Seagal) è il capo di una squadra d’elite di poliziotti sotto copertura che lavorano per il dipartimento dello sceriffo di Seattle. Kane è un’esperto di arti marziali e un leader d’alto profilo che conosce molto bene la zona in cui opera con la sua squadra. Gli agenti di Kane, tranne l’irrequieto Radner (Warren Christie) che è la testa calda ufficiale del gruppo, sono ligi al dovere e al regolamento. In questo caso d’esordio Kane, dopo aver dato il benvenuto ad una nuova recluta (Sarah Lind), segue la pista di un duplice omicidio in un negozio a conduzione famigliare e quella di spaccio in uno strip-club, casi che convergeranno in un grosso traffico di stupefacenti che vede coinvolti corrieri della droga Cajun, poliziotti corrotti e spietati mafiosi russi.

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Fire Down Below-L’inferno sepolto, recensione

Gli Appalachi del Kentucky orientale diventano la cornice di una natura violata senza remore, compagnie senza scrupoli scaricano rifiuti tossici celandoli all’interno di miniere abbandonate, causando una devastazione ambientale senza precedenti, sotto gli occhi dell’inerme popolazione locale che per non perdere il proprio lavoro e sotto scacco di potenti imprenditori non può far nulla. L’agente Jack Taggart (Steven Seagal) dell’agenzia per la protezione dell’ambiente è inviato su posto ad indagare sotto copertura, dopo che un collega, anch’egli sulle tracce delle velenifere scorie, viene trovato morto.

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Until Death, recensione

Il detective della narcotici di New Orleans, Anthony Stowe (Jean-Claude Van Damme) è un eroinomane ormai sull’orlo del baratro, infilatosi in un percorso di lenta auto-distruzione mentre tra una dose e l’altra cerca di incastrare il suo ex-partner Gabriel Callahan (Stephen Rea), che nel frattempo è diventato un boss della droga e che lentamente cerca di prendere in mano il controllo delle attività malavitose della città. Stowe purtroppo getta benzina sul fuoco inanellando una serie di situazioni che lo faranno sprofondare in un buco nero, prima manda all’aria un’operazione di sorveglianza su Callahan, causando la morte della collega Maria Ronson (Rachel Grant), poi ha un alterco in cui viene quasi alle mani con l’agente Van Huffel (Adam Leese) fidanzato della Ronson che accusa Stowe della morte della donna e infine, dopo aver aver saputo che la moglie attende un figlio non suo, finirà con un proiettile in testa nel parcheggio di un bar sparato da un killer inviato da Callahan a fargli la festa.

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The Commander, recensione

Sam Keenan (Jean-Claude Van Damme) è un ufficiale della marina americana ed un Navy Seal decorato a cui viene dato l’incarico di addetto alla sicurezza in un’ambasciata staunitense in Moldavia, nazione dell’Europa dell’est. Keenan giunto sul posto avrà da subito il suo bel da fare visto che la Moldavia si trova nel mezzo di una guerra civile e conosciuto il locale Ambasciatore George Noland (Colin Stinton) si ritroverà in men che non si dica nominato suo vice.

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La prova, recensione

In un bar un’anziano signore sorprende gli astanti sfoggiando, nonostante l’età sorprendenti abilità nel combattimento corpo a corpo e dopo aver steso alcuni facinorosi clienti del locale, comincia a raccontare della sua vita piuttosto avventurosa.

Scopriremo che ilo suo nome è Christopher Dubois (Jean-Claude Van Damme) è che in gioventù, nel lontano 1925, viveva a New York. Rimasto orfano da bambino, Dubois si prendeva cura all’epoca di un folto gruppo di giovani orfani vivendo di espedienti.

Costretto alla fuga e ad abbandonare i suoi piccoli protetti, promettendogli però di tornare al più presto, Dubois braccato dalla polizia finirà per nascondersi su una nave in procinto di salpare, nave in cui verrà scoperto e da clandestino ridotto in catene da alcuni contrabbandieri turchi.

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Infiltrato speciale, recensione

Sascha Petrosevitch (Steven Seagal) è un ladro d’auto che riesce a lavorare per l’organizzazione del boss Sonny Eckvall (Richard Bremmer) per intercessione del criminale Nick Frazier (Jeffrey Ja Rule Atkins).

Petrosevitch è in realtà in cerca di vendetta visto che Eckvall pare sia responsabile della morte della moglie ed è al contempo sorvegliato dall’agente dell’FBI Ellen Williams (Claudia Christian), che purtroppo non riesce ad intervenire prima che Petrosevitch finisca in mezzo ad una sparatoria rimanendo gravemente ferito.

Dopo alcuni mesi di ricovero e scampata la morte, Petrosevitch si ritrova in compagnia di Frazier al’interno di un rinnovato Alcatraz, riaperto in occasione dell’allestimento di un nuovissimo braccio della morte dove il condannato può scegliere la modalità della propria esecuzione e il prossimo della lista è un certo Lester McKenna (Bruce Weitz), un vecchio detenuto che pare porterà con se nella tomba il luogo segreto in cui ha nascosto duecento milioni in lingotti d’oro.

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Machete, The Hobbit, Wrecked, The Beaver, Attack the block, An invisible sign: nuovi poster

Corposa carrellata di poster nell’odierno menù di news cinematografiche, oggi sono sei le pellicole di cui ci occupiamo.

Dopo il salto nella consueta galleria fotografica trovate nell’ordine:

4 character poster per l’imminente Machete di Robert Rodriguez, nelle immagini Jessica Alba, Robert De Niro, Michelle Rodriguez e Steven Seagal. (Uscita italiana 21 aprile 2011)

A seguire primo poster ufficiale per il prequel in due parti The Hobbit diretto da Peter Jackson (2012/2013), nuovo poster per il thriller Wrecked con Adrien Brody (uscita USA primavera 2011) e per la dramedy The Beaver diretta da Jodie Foster e con Mel Gibson (uscita italiana novembre 2011), primo poster per l’action-comedy fantascientifica Attack the block dell’esordiente Joe Cornish e con Nick Frost (uscita UK maggio 2011) e infine due poster per An invisible sign altra dramedy tratta dal libro Un segno invisibile e mio di Aimee Bender, diretta da Marilyn Agrelo e con protagonista Jessica Alba (uscita USA maggio 2011).

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The Keeper, recensione

Dopo un’irruzione in un covo di spacciatori il poliziotto Rolland Sallinger (Steven Seagal) subisce un imboscata dal suo stesso partner corrotto che gli spara e finge una collutazione con alcuni criminali freddati in precedenza dalla coppia appena entrata nell’appartamento.

Sallinger purtroppo per l’avido partner sopravvive a due colpi potenzialmente mortali e quando il premuroso collega lo raggiungerà in ospedale per finire il lavoro gli renderà la pariglia freddandolo senza pietà.

Dopo un lungo periodo di riabilitazione Sallinger vorrebbe tornare in servizio, ma invece si ritrova congedato dal dipartimento di polizia di Los Angeles con un pensionamento anticipato per motivi di salute, nonostante ciò il poliziotto proseguirà la sua riabilitazione e con l’aiuto di un buon training tornerà alla forma di un tempo.

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Il rito, colonna sonora

Oggi per lo spazio colonne sonore ci occupiamo del thriller-horror sovrannaturale Il rito del regista svedese Mikael Hafstrom (1408), nelle sale italiane dallo scorso venerdì e che vede protagonista il veterano Anthony Hopkins nei panni di un prete esorcista dai metodi poco ortodossi impegnato da una vita a combattere le numerosi manifestazioni del demonio.

La colonna sonora del film, che ricordiamo tratto da un libro-inchiesta sulla possessione demoniaca scritto da un giornalista americano, è affidata al britannico Alex Haffes che per l’occasione realizza 13 brani ricchi di atmosfera e in perfetta sintonia con gli intenti del regista, Haffes è noto per aver composto le musiche del film premio Oscar L’ultimo re di Scozia di Kevin MacDonald oltre a score per l’action Out of reach con Steven Seagal e il thriller Trauma con Colin Firth e Mena Suvari.

Dopo il salto trovate la cover dell’album, track list completa dei brani e in coda al post tre clip musicali. Buon ascolto.

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Black Dawn-Tempesta di fuoco, recensione

Nel prologo seguiremo un gruppo di terroristi intenti a rapinare un furgone portavalori in quel di Amsterdam, spettacolare assalto che frutterà una valigetta colma di diamanti pronti ad essere investiti per qualche azione dimostrativa in giro per il mondo.

Dopo aver assistito all’omcidio del leader del gruppo, ci troviamo in un penitenziario amercano dello Utah dove l’ex-agente CIA Jonathan Cold (Steven Seagal) latitante e ricercato dopo aver ucciso sei agenti dell’Agenzia, è intento a far evadere per un lauto compenso un membro del suddetto gruppo, l’evasione andrà a buon fine e a Cold verrà chiesto di continuare a prestare i propri servigi per un’operazione che l’evaso e suo fratello hanno in ballo.

Cold accetterà l’ulteriore incarico ignaro che sulle tracce del terrorista da lui appena liberato c’è l’agente CIA Amanda Stuart (Tamara Davies), sua ex-allieva che si trova a seguire la pista di una testata nucleare che i due fratelli terroristi sembra abbiano intenzione di acquistare in cambio dei diamanti frutto della rapina di Amsterdam.

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Tekken, recensione in anteprima

In un futuro alternativo e non troppo lontano, siamo nel 2039, dopo una guerra che ha devastato l’intero pianeta otto corporazioni si sono suddivise il globo e una di queste, la Tekken guidata dal magnate Heihachi Mishima (Cary-Hiroyuki Tagawa) e da suo figlio Kazuya (Ian Anthony Dale), controlla il nord-America e periodicamente organizza un torneo di lotta conosciuto come Iron Fist.

Questo vero e proprio avvenimento sportivo che catalizza l’attenzione della popolazione che vive in condizioni di estremo disagio, nel suo regolamento comprende la possibilità di accettare nella selezione di combattenti un rappresentante eletto dal popolo che potrà così partecipare all’ambito torneo.

Il campione ufficiale Marshall Law (Cung Lee) viene però battuto a sorpresa dal giovene contrabbandiere Jin Kazama (Jon Foo) a cui la Tekken ha ucciso la madre e che vede l’Iron Fist come unica possibilità di arrivare al vero responsabile dell’omicidio, il boss Mishima.

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