True Justice-La confraternita, recensione

Torniamo ancora in quel di Seattle per altri due casi che coinvolgono la squadra di poliziotti sotto copertura capitanata da veterano Elijah Kane (Steven Seagal). Stavolta Kane e i suoi uomini se la vedranno con la banda dei Tong che è in procinto di stringere un’alleanza con la famigerata Yakuza, spietata e tentacolare mafia nipponica. Dopo una sparatoria in un magazzino tra i Tong e una gang ispanica, Kane e il suo team avranno uno scontro in cui un uomo dei Tong verrà ucciso e uno arrestato. Nel frattempo in una delle banche della città Leroy Jacobs, padre di famiglia ormai disperato dopo aver perso il figlio in Iraq e il sequestro della sua casa pignorata dalla banca, irrompe armato di fucile nella filiale in cui lavora l’impiegato addetto al suo mutuo e sequestra tutti i presenti chiedendo di parlare con Kane.

Quinto tv-movie per la serie True Justice-La  saga che raccoglie gli episodi Brotherhood: Part 1 & 2 della serie tv creata, prodotta e sceneggiata da Steven Seagal. Questo è il terzo ed ultimo film diretto da Wayne Rose dopo Giustizia letale e Guerriglia urbana, tra i sui crediti segnaliamo regie per diverse puntate del nuovo Battlestar Galactica e Smallville.

Questo nuovo film prosegue l’evoluzione constatata nei precedenti capitoli, gli script acquistano in efficacia, la regia di Rose è meno patinata e più cinematografica di quella del collega Keoni Waxman, la recitazione è di buon livello, la produzione di alto profilo e Seagal riesce a sfruttare il  carisma che gli ha permesso di conquistarsi un posto tra i divi action più amati di sempre.

Note di produzione: in questa puntata scopriremo le origini di Kane: Il padre era un militare di stanza in Giappone durante la guerra che sposò una ricca donna giapponese figlia di una nota famiglia di samurai, il nonno di Kane, uno degli ultimi grandi guerrieri alla nascita del nipote lo addestrò personalmente insegnandogli tutti i segreti del combattimento a mani nude e con la spada.