Action figures: benvenuti a Sin City

Oggi ci occupiamo del cinefumetto Sin city, un vero gioiello cromaticamente molto intrigante diretto da un terzetto di folli genialoidi del calibro di Robert Rodriguez, Quentin Tarantino e lo stesso autore del fumetto omonimo Frank Miller.

La popolazione della degradata Sin City pulula di anime dannate, deformi pedofili, sexy lap-dancer e detective da romanzo hard boiled, tutto immerso in una violenza estremizzata ed in un linguaggio da cinema noir. Le action Figures dedicate al mondo di questo fumetto prevedono oltre ad una serie completa completamente ispirata alla graphic-novel originaria, anche una serie dedicata ai personaggi del film live-action.

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Festival di Cannes 2009, per gli italiani Michele Placido, Luca Guadagnino e Giuseppe Tornatore?

Manca ancora qualche mese alla sessantaduesima edizione del Festival di Cannes, che si svolgerà dal 13 al 24 maggio, ma già iniziano a circolare i nomi dei possibili film italiani che verranno presentati e cercheranno di bissare il successo dello scorso anno di Gomorra e Il divo.

In lizza per il momento ci sarebbero: Michele Placido con Il grande sogno, Luca Guadagnino con Io sono l’amore e Giuseppe Tornatore con Baaria.

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Angeli e demoni, Inglourious Basterds, Knowing, The Private Lives of Pippa Lee, The Reader, Nick e Norah: trailer

Oggi preparatevi a fare incetta di trailer e video: per non lasciarvi a bocca asciutta oggi ci occupiamo di Nick & Norah: tutto accadde in una notte, Angeli e demoni, Inglourious Basterds, Knowing, The Private Lives of Pippa Lee e The Reader.

Visto che ci stiamo avvicinando a San Valentino partiamo da Nick & Norah: tutto accadde in una notte, la nuova commedia di Peter Sollett, con Michael Cera che riveste i panni di Nick un ragazzo dal cuore infranto che la stessa sera che vede la sua ex Tris (Alexis Dziena) con un altro ragazzo, conosce Norah (Kat Dennings) e la bacia.

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Inglorious Bastards, Tom e Gerry, Wolverine, New Moon, The Ghost: novità

Arrivano tantissime novità da Hollywood. Non perdiamo tempo e cominciamo subito: Quentin Tarantino porterà a Cannes il suo ultimo film Inglorious Bastards. Il regista ha detto che ha iniziato a montare il film, che sarà divisi in cinque capitoli (Once Upon a Time in Nazi Occupied France; Inglorius Bastards; German Night in Paris; Operation Kino; Revenge of the Giant Face).

Altri film: pare sempre più possibile che Tom e Gerry, i protagonisti dei cartoni animati di Hanna & Barbera, finiscano al cinema in un’opera che combinerà il live action all’animazione; Torso, il progetto basato sulla graphic novel di Brian Michael Bendis e Mark Andreyko, che è stato da tempo accantonato e che prevede dietro alla macchina da presa David Fincher, starebbe prendendo corpo; in Canada sono stati girati alcuni reshooting di Wolverine e ciò ha fatto pensare ai fan dell’atteso film del supereroe, che la qualità del film fosse scadente. A quanto pare nella pellicola verranno aumentati gli spazi dedicati a Deadpool (interpretato da Ryan Reynolds).

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Death hour: l’ultima ora della notte

Straordinari al lavoro, è molto tardi, Giulia si appresta a tornare a casa, saluta i colleghi, monta in macchina e si avvia, è quasi l’alba, tutto sembra a posto, ma la ragazza nota una macchina che sembra pedinarla, un’occhiata allo specchietto retrovisore.

I fari dell’altra vettura improvvisamente si alzano accecandola per un istante, la macchina si avvicina minacciosa, casa non è tanto lontana, forse ce la può fare, la macchina avccelera, Giulia fa lo stesso ed inizia un lungo ed interminabile inseguimento…

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Frank Miller, il lato oscuro del cinefumetto

Frank Miller è quello che si definisce un innovatore, spartiacque tra il vecchio modo di concepire il fumetto e il nuovo approccio, quello piu’ ritmato e moderno delle odierne graphic-novel.

Miller è riuscito in questi anni anche grazie all’avvento del digitale e di software potentissimi a trasporre su pellicola il suo talento dark e visionario, quel talento che ha colpito la fantasia di registi come Tim Burton e  Chris Nolan con i loro Batman cupi e violenti.

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Gli Arquette: una famiglia non proprio tranquilla

Come buona parte delle grandi famiglie del cinema americano anche gli Arquette, non si esimono da una buona dose di istrionismo e senso della ribellione nei confronti degli stereotipi, oltre a una tradizione di lunga data che li vede tramandare di padre in figlio la nobile arte della recitazione.

Da Cliff Arquette, celebrato attore, comico, musicista fino alla metà del secolo scorso, nasce nel 1935, Lewis Michael Arquette, colui che dal matrimonio con Mardi Olivia Nowak, darà vita alla nutrita discendenza composta da cinque figli: Rosanna, Patricia, David, Richmond ed Alexis, che un tempo si chiamava Robert.

Così mentre papà Lewis si convertiva all’islam, Rosanna mostrava i primi segni di insofferenza verso le regole familiari, raggiungendo in autostop San Francisco per poi spostarsi a Los Angeles dove nel 1977 debutterà in teatro. La sua carriere cinematografica non la si può definire propriamente gloriosa, con una serie di comparsate in film di successo tra cui New York Stories di Martin Scorsese, Pulp Fiction di Quentin Tarantino nonché Crash di David Croneberg aggiunte a diversi flop, successivamente preferisce al ruolo di attrice quello di produttrice e regista. La sua vita privata è contrassegnata da tre matrimoni e relativi divorzi: prima con il musicista Tony Greco, in seguito con il compositore James Newton Howard, poi con il restauratore Jon Sidel, da cui avrà una figlia Zoe Blue. La celebre canzone Rosanna dei Toto, è dedicata proprio a lei.

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Dalla Cina con passione

Il cinema cinese gode di una lunga tradizione che affonda le sue radici alla fine del 19mo secolo, quando le prime “ombre elettriche”, così venivano chiamate, vennero proiettate per la prima volta a Shangai. La tumultuosa storia di questo immenso Paese non mancò di influenzare la produzione cinematografica degli anni successivi, quando le pellicole assunsero connotati patriottici e propagandistici, pur non trascurando l’ispirazione data dalla corrente hollywoodiana e sovietica.

L’occupazione giapponese di Shanghai avvenuta nel 1937 interruppe di fatto l’epoca d’oro delle pellicole cinesi, tornò comunque agli antichi splendori nel dopoguerra, poi il comunismo rese il cinema uno strumento di informazione e propaganda nei confronti delle masse contadine, eludendo possibili contaminazioni dall’estero con l’importazione di soli prodotti sovietici.

Negli anni ’70 si ebbe nelle sale di casa nostra e non solo l’invasione di film basati sulle arti marziali, ma che in realtà venivano realizzati non dalla Repubblica Popolare ma da Taiwan e Hong Kong non ancora possedimento di Pechino, influenzando di fatto il nuovo cinema cinese, opera di registi formatisi negli Stati Uniti e in Europa: una corrente innovativa che passando da Taiwan raggiunse finalmente la Cina continentale nel 1984 grazie alle pellicole Tudi (1984) di Chen Kaige, Daoma Zei (1986) di Tian Zhuangzhuang e Sorgo rosso (1987) di Zhang Yimou.

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La saga dei Coppola: il cinema nel sangue

La storia del cinema risulterebbe priva di alcuni dei suoi più importanti capitoli se Francis Ford Coppola non fosse mai esistito. Basta riflettere anche solo per una attimo su una frase come questa, per rendersi conto di come il destino abbia avuto un ruolo importante nel determinare le sorti di un autentico genio della macchina da presa, colui che non si è mai posto limiti, quando si è trattato di raccontare vicende, anche tragiche, relative alla storia del proprio Paese. Già… gli Stati Uniti, il luogo dove i sogni possono divenire realtà e l’estro dell’individuo se riconosciuto come tale, può portarlo in cima alla piramide del successo sociale.

Ci chiediamo quale sarebbe stata la sorte del giovane Francesco, aspirante cineasta se qualche anno prima i nonni, valigie alla mano, non avessero deciso di emigrare oltre oceano da Bernalda, paesino della Basilicata. Probabilmente il grande regista non avrebbe goduto di quel clamore che tutte le sue vicende pubbliche e private hanno invece ottenuto in tutti questi anni di attività.

Nato da papà musicista Carmine Coppola e mamma Italia Pennino, di professione attrice, è il secondo di tre fratelli: il maggiore August Coppola, professore di letteratura è il padre di Nicolas Cage, di Christopher Coppola regista e produttore e di Marc Coppola anch’egli attore, mentre la sorella minore Talia Rose Coppola in arte Talia Shire fa l’attrice ma è anche madre dell’attore e musicista Jason Francesco Schwartzman e di Robert Schwartzman, guarda caso anche lui attore, nati dal matrimonio con il produttore Jack Schwartzman.

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