Recensione: Frozen River

Ray Eddie (Melissa Leo) è una madre in gravi difficoltà economiche, due figli, ed un marito latitante e giocatore d’azzardo, che sparisce con tutti i risparmi accumulati con fatica per l’acquisto di una casa prefabbricata, la famiglia infatti è costretta a vivere in un container,

Il bisogno di soldi e la voglia di dare sicurezze alla propria famiglia, bisogni primari e impellenti che spingono la donna ad accettare di trasportare nel bagagliaio dela propria auto, attraverso il confine con il Canada, immigrati clandestini.

La donna è accompagnata nei viaggi notturni dalla pellerossa Mohawk Lila (Misty Upham) che vive nella riserva indiana situata presso il confine, zona franca per il traffico di immigrati. Lila, vedova, cerca di raccimolare soldi per poter mantenere il figlio neonato momentaneamente affidato alla sua comunità.

I soldi sono molti e abbastanza facili, le due donne all’inizio diffidenti uniscono le loro solitudini rafforzando un’amicizia che col passare deil tempo si farà intensa e sentita. Ben presto il bisogno di far soldi velocemente aumenterà i rischi, e le due amiche dovranno vedersela con le autorità ed i loschi trafficanti di esseri umani.

Quentin Tarantino ha definito Frozen River un thriller emozionante ed intenso, ma a noi preferiamo non ingabbiare questo film in un genere specifico, perchè il film della regista Courtney Hunt è un emozionante ritratto di amicizia e solidarietà al femminile raccontato attraverso un’America di frontiera, che sa di vite difficili e di solitudine. Il ghiaccio che sovrasta l’intera pellicola è in parte disciolto dall’intensità dei silenzi delle due protagoniste, della loro ruvidezza fatta di piccoli gesti e rimbrotti che mal celano una voglia di fuga e di vita normale.

Melissa Leo è così intensa che lascia esterefatti per l’impegno profuso nel caratterizzare questa madre protettiva e in cerca di riscatto, non tanto per lei quanto per i suoi figli, ed il trasporto con cui duetta con la bravissima Misty Upham, due madri sole che combattono per la prole in un ambiente ostico attraverso l’illegalità. che ci mostra il disperato mondo dell’immigrazione clandestina e della schiavitù del nuovo millennio.

Intenso, emozionante, teso e a tratti struggente, un’incredibile gamma emotiva che coinvolge ed emoziona, questo è Frozen River, un asciutto ed efficace dramma di frontiera, imperdibile.