10 film da vedere a Pasqua

Domani è Pasqua quindi per celebrare la ricorrenza abbiamo come di consueto stilato una classifica ad hoc miscelando suggestioni religiose imprescindibili dall’evento a pellicole che hanno utilizzato la Pasqua come cornice, vedi alcuni grandi classici made in Hollywood senza naturalmente dimenticare la recente  comedy Hop con protagonista un coniglio pasquale adolescente e piuttosto ribelle.

Abbiamo pensato di miscelare sacro e profano onde evitare di stilare una classifica tutta a sfondo religioso, anche se bisogna ammettere che la Pasqua cinematograficamente parlando non è certo paragonabile al Natale il che ci ha un tantinello ristretto il campo.

Dopo il salto trovate la classifica divisa i due distinte top 5, la prima con film a tematica religiosa la seconda con commedie che hanno la Pasqua come sfondo o che della Pasqua sfruttano alcuni elementi o suggestioni, vedi il coniglio Pasquale di Hop o il classico da musical Easter Parade e la doverosa menzione per il Chocolat di Lasse Hallstrom con Juliette Binoche e Johnny Depp, che fa della cioccolata protagonista assoluta.

Dopo il salto trovate le nostre classifiche complete di video, buona visione e soprattutto buona Pasqua.

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La passione di Cristo, recensione

Gesù (Jim Caviziel) dopo l’ultima cena in cui annuncia che un suo apostolo lo tradirà viene arrestato nel Getsemani, dopo che Giuda (Luca Lionello) ricompensato con trenta monete d’argento lo tradisce con un bacio.

All’arresto seguirà un processo sommario in cui Gesù verrà accusato di blasfemia dopo aver affermato di essere il figlio di Dio e condannato a morte tra le lacrime di Giovanni (Hristo Jivkov), la paura di Pietro (Francesco De Vita) e la coscienza rosa dai rimorsi e tormentata dai demoni di Giuda Iscariota, che non riuscendo a restituire le monete d’argento si toglierà la vita impiccandosi nel luogo in cui perpetrò il tradimento.

Il prefetto Ponzio Pilato (Hristo Shopov) dopo aver inviato Gesù alla corte di Re Erode Antipa (Luca De Dominicis) deciderà che sarà il popolo a scegliere se l’uomo debba essere risparmiato o se debba invece essere giustiziato, dando loro la possibilità di scegliere tra il sedicente messia e lo zelota Barabba (Pietro Sarubbi), ma il popolo sconcerterà Pilato, liberando Barabba e chiedendo a gran voce la morte di Gesù.

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Rasputin, recensione in anteprima

Il 19 dicembre 1916 il misterioso mistico russo Grigorij Efimovic Rasputin (Francesco Cabras) esalava l’ultimo respiro in concomitanza con l’impero dei Romanov, la sua morte come la sua vita restano in parte avvolti nel mistero, tra leggenda e storia scopriremo l’evolversi dell’ultimo giorno di vita di questa controversa figura la cui influenza sui regnanti russi si vociferava fosse figlia di poteri occulti e manipolazione della mente e attraverso flashback ne ripercorreremo le tappe fondamentali dell’avanzata a corte.

Occultismo, carisma ed eccentricità divennero potenti armi di persuasione per lo Stregone-Demonio come veniva definito da chi più lo temeva, punti di forza che però rappresenteranno per Rasputin anche il suo tallone d’Achille, perchè se il suo potere a corte cresceva in maniera esponenziale in veste di consigliere di Nicola II ultimo Zar di Russia e sotto la protezione della Zarina Alessandra Feodorovna eternamente grata all’uomo per aver salvato la vita al figlio morente, le fila di nemici celati nell’ombra e pronti al complotto aumentava e ben presto il fato avrebbe fatto il suo inevitabile corso regalando un’altra leggendaria e controversa figura ai libri di storia ed occultismo.

Rasputin fu infatti vittima designata di un complotto che lo vide avvelenato con del cianuro, ma la sua resistenza al veleno richiese anche l’utilizzo di una pistola e le gelide acque del fiume Neva per porre definitivamente la parola fine sulla sua esistenza terrena. Leggenda vuole che una volta ripescato il corpo di Rasputin non rivelasse alcuna traccia di veleno e che in realtà Rasputin morì annegato visto che l’autopsia rivelò che al momento in cui fu gettato in acqua l’uomo era ancora in vita.

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Predators, colonna sonora

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Un’operazione nostalgia allestita con l’anima del B-movie e il rispetto per un’icona che ha segnato indelebilmente la storia del cinema fanta-horror, naturalmente parliamo del nuovo Predators della coppia Robert Rodriguez, qui in veste di produttore e il regista di origine ungherese Nimrod Antal al suo quarto lungometraggio dopo il thriller Vacancy e l’originale Kontroll.

Naturalmente se location, effetti animatronici e le numerose citazioni che costellano questo sequel omaggiano il cult del 1987 diretto dal John McTiernan di Trappola di cristallo e interpretato dal nerboruto Arnold Schwarzenegger, la colonna sonora non è da meno e il veterano John Debney, premio Oscar per La passione di Cristo di Gibson, rivisita senza stravolgerlo l’incalzante e ansiogeno score dai toni epici composto all’epoca da Alan Silvestri e che ritroveremo anche nel sequel del 1990 Predator 2.

Dopo il salto cover, le 24 tracce composte da Debney e tre video musicali: un brano della compilation, un dietro le quinte della realizzazione dello score e il brano Jungle Trek tratto dallo score del 1987 di Alan Silvestri. Buon Ascolto

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Iron Man 2, la colonna sonora

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Visto che ci siamo già occupati della compilation firmata AC/DC che ha accompagnato l’uscita ddel sequel Iron Man 2 di Jon Favreau, oggi vi proponiamo lo score del film composto dal premio Oscar John Debney, ricordiamo che il compositore ha ricevuto la statuetta per il suo lavoro ne La passione di Cristo di Mel Gibson.

Debney in questo frangente viene supportato dallaa chitarra di Tony Morello, musicista premio Emmy noto per le sue collaborazioni con le band Rage against the machine e Audioslave. Dopo il salto cover compilation e le 25 tracce dello score.

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I 50 film più razzisti del cinema

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Quali sono i film più razzisti della storia del cinema? La risposta prova a fornirla il sito best.complex.com, che stila una lista di ben cinquanta pellicole che, anche se non ce ne siamo accorti, sarebbero razziste.

Ogni lista e classifica lascia ovviamente il tempo che trova, quindi prendete i nomi con le pinze e fateci sapere se nell’elenco manca qualche film e se quelli che ci sono risultano veramente razzisti come sostengono i creatori del singolare elenco.

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10 film in lingua antica o sconosciuta

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Oggi ci occupiamo di alcune pellicole che hanno la duplice peculiarità di utilizzare lingue antiche, e quindi completamente sottotitolate, e altre create ad arte da esperti linguisti miscelando fonetica e grammatica di svariati linguaggi realmente esistenti.

Per comporre la nostra classifica utilizzeremo pellicole che fruiscono di linguaggi antichi e reali, come il latino di The Passion o il Maya di Apocalypto, e linguaggi alieni o arcaici creati ad hoc come  il Na’vi di Avatar o la lingua elfica de Il signore degli anelli.

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Giovanni Capalbo: il mestiere d’attore

Giovanni capalbo alias Joe Capalbo, attore che vive tra grandi set di produzioni internazionali e progetti d’autore italiani, gli esordi sono nel teatro, nel biennio 1982-83 recita nelle opere  La battaglia di Legnano e La sonnambula.

Anche in tv l’attore è molto attivo, lo vediamo recitare in fiction di successo come Distretto di polizia stagione 1 e 3, ne La squadra 7 e 8, ne L’ispettore Sarti e nella prima stagione dei RIS. Tra i molri titoli anche i film tv Il bene e il male e la biopic sportiva Carnerathe walking mountain di Renzo Martinelli.

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Cinema e violenza: tra cult, horror e religione

Per determinare quale siano i film più violenti della storia del cinema dovremmo prima di tutto suddividere il discorso in categorie ben differenziate onde evitare una sequela di titoli horror che hanno nella violenza una parte narrativamente preminente e vitale, mentre invece esistono film che potremmo ritenere violenti sotto altri aspetti, violenti a livello psicologico che determinano una reazione emotiva di sdegno che esula dalla riproduzione dell’atto violento in sè, ma condanna il concetto ed il messaggio trasmesso dalla pellicola in questione.

Cannibali & zombie:

Sicuramente il film più censurato di sempre, su cui si è costruita una vera e propria leggenda metriopolitana da snuff-movie è Cannibal Holocaust del nostrano Ruggero Deodato, stilisticamente impeccabile, mostra truculente violenze fisiche su uomini ed animali che sconvolgono per crudezza e che ancora oggi rimangono insuperate per realismo ed efferatezza.

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Outlander: Alien vs. vichinghi nel nuovo fanta-horror made in USA

Prendete il plot del 13° guerriero con  Antonio Banderas e sostituite il guerriero straniero con un alieno che precipita in Norvegia nel 709 d.C. dopo un primo comprensibile sfasamento dovuto al mostruoso jet lag, Kainan, questo il nome del prestante alieno interpretato da James Caviziel si accorge di aver portato inavvertitamente sulla Terra il sosia deforme di Alien, che evidentemente alterato decide di divertirsi a smembrare e divorare la popolazione locale.

Kainan decide di correre ai ripari alleandosi con due delle più potenti tribù vichinghe locali, i cui re Rothgar e Gunnar accettano ben volentieri l’aiuto dell’alieno, anche perchè Moorwen, così si chiama il mostruoso alieno predatore, si dimostra potente e spietato avversario.

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