Out of time: recensione

Matthias Whitlock (Denzel Washington) capo della polizia di una piccola cittadina della Florida, si trova impelagato in un caso d’omicidio che lo vede coinvolto molto da vicino. Separato dalla moglie Alex (Eva Mendes) la cui carriera è in escalation, la donna è stata appena promossa detective dell’anticrimine, Whitlock sta portando avanti da qualche mese una relazione extraconiugale con la bella Ann (Sanaa Lathan), donna problematica con un marito violento.

Il caso di omicidio su cui sta indagando Whitlock è proprio quello della sua amante e del marito morti entrambi in uno strano incendio che il detective non crede affatto accindentale. La cosa che complica il tutto è che prima della morte della donna, whitlock, scoperto che era malata terminale di cancro le aveva dato un bel mucchio di soldi sequestrati ad alcuni trafficanti di droga.

I problemi aumentano quando l’uomo scopre che anche la DEA è in cerca dei soldi spariti, che Anna l’ex moglie lo tampina da molto vicino, e che il caso dell’incendio in cui è morta l’amante con l’avanzare delle indagini è sempre più sospetto. Lentamente ed inesorabilmente un complotto molto ben ingegnato verrà a galla e Whitlock scoprirà di non potersi fidare di nessuno.

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American Gangster: colonna sonora

La colonna sonora di oggi ci porta alla scoperta della black music anni ’70 e ci racconta dello scontro al”ultimo arresto tra il famigerato boss dell’eroina Frank Lucas e l’incorruttibile poliziotto tutto d’un pezzo Nicky Barnes.

Una storia vera che cavalca un decennio e nel film di Ridley Scott American Gangster, interpretato dall’accoppiata vincente Denzel Washington/Russell Crowe,  possiamo ascoltare alcune suggestive hit black che piacciono tanto a Quentin Tarantino e alcuni pezzi strumentali del compositore Marc Streitenfel, anche autore delle musiche del romance  Un’ottima annata e del thriller Nessuna verità.

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Recensione: Il collezionista d’ossa

New York, la poliziotta Amelia Donaghy (Angelina Jolie) viene inviata sul luogo di un presunto delitto, un passante ha fatto una macabra scoperta, quello che sembrano i resti di una mano sono venuti alla luce nei pressi di una ferrovia, la ragazza cerca in ogni modo di salvaguardare la scena del crimine e le prove, e sembra riuscirci molto bene.

Insieme ai resti viene rinvenuto un biglietto con alcuni indizi, la polizia è convinta che dietro al ritrovamento ci sia la mano di un serial killer, quindi chiede l’aiuto all’ex-detective della polizia scientifica Lincoln Rhyme (Denzel Washington) paralizzato a causa di un incidente durante una missione e bloccato in un letto, ma comunque dotato di una serie di accorgimenti tecnologici che gli permettono di rimanere connesso con il mondo esterno.

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Will Smith fa incassare più di tutti secondo Forbes

Will Smith è l’attore che rende di più dal punto di vista degli incassi cinematografici. A sostenerlo è Forbes, che, calcolando il guadagno dei singoli in relazione al successo ottenuto (in soldoni) al botteghino, ha stilato una classifica speciale, facendo riferimento a 150 esperti del business cinematografico.

Alle spalle di Smith, che ha preso il massimo del punteggio, 10 punti, si è piazzato a distanza minima Johnny Depp (9,89 punti), seguito da Leonardo Di Caprio, Angelina Jolie (quarta e prima donna in classifica), Brad Pitt, Tom Hanks, George Clooney, Denzel Washington, Matt Damon e Jack Nicholson.

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Recensione: Déjà Vu

L’agente federale Doug Carlin (Denzel washington) dell’ATF, sezione armi da fuoco ed esplosivi, viene chiamato ad investigare in merito ad un attentato terroristico avvenuto su di un traghetto fluviale in Louisiana, in cui hanno perso la vita centinaia di passeggeri.

Durante le indagini in cui Carlin cerca di ricostruire a ritroso gli eventi, viene ripescato nel fiume il corpo di una ragazza, Claire Kuchever (Paula Patton), che sembra la vittima di un omicidio, ma qualcosa sembra legare gli eventi precedenti alla morte di quest’ultima al recente atto terroristico.

I due casi, a livello investigativo, continuano a sovrapporsi, misteriose tracce collegano Carlin alla vittima, e la cosa più strana e la bizzarra sensazione del detective di avere già conosciuto quella ragazza ed oltretutto in modo molto intimo, ma senza averne alcuna memoria.

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Edward Zwick: dalla parte degli eroi

Edward Zwick, cineasta classe 1952, nasce a Chicago e studia ad Harvard dove negli anni ’70 si laurea in letteratura, ma la sua carriera sembra indirizzarsi da subito verso il mondo dello spettacolo. Scrive per le riviste Rolling stone e The new republic, per poi trasferirsi in Europa per studiare teatro sperimentale.

A Parigi durante gli studi incontra Woody Allen che lo inizia alla regia utilizzandolo come suo assistente per il film Amore e guerra (1975). L’esperienza segna profondamente Zwick che appena tornato in patria si iscrive ai corsi di regia dell’American Film Institute.

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Inside Man 2, Cher, Sean Penn, Spider-Man 4, Dominic Monaghan: novità

Nuove progetti da Hollywood significano nuove notizie per noi: scopriamole insieme. Cominciamo subito, parlando di Cher, che torna a recitare nel film The Drop-Out, una commedia scritta e diretta da Ricky Blitt ed interpretata dal comico statunitense Johnny Knoxville. Il film racconta la storia di un trentacinquenne universitario, che prova a continuare ad oziare, dopo essere stato sbattuto fuori di casa dai genitori, sfruttando la vicina di casa sessantaduenne e si ritrova ad essere la figura preso come figura paterna dal figlio della donna suo coetaneo.

Rimanendo a parlare di attori: Antoine Fuqua, vorre Sean Penn nel biopic su Gregory Scarpa Sr., la storia del killer della famiglia mafiosa di New York; J.K. Simmons è stato confermato nei panni di Jonah Jameson, nel prossimo Spider-Man 4, in uscita nel 2011; Dominic Monaghan, famoso interprete di Lost, dovrebbe tornare a vestire i panni di Merry nel prossimo film di Guillermo del Toro, The Hobbit, sempre che il regista decida di aggiungere delle scene che nel libro non ci sono.

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Russell Crowe, un gladiatore ad Hollywood

Russell Crowe è oggi attore affermato e di grande richiamo, non si può certo contestare la sua  bravura, e un immenso impegno profuso in ogni personaggio affrontato, uno stile immersivo che ha reso famosi attori del calibro di Robert Deniro, Make-up, chili in più, mimica e gestualità  poco consone al suo aspetto da ragazzone australiano, ci riferiamo al film A beautiful mind, i grandi registi lo cercano per ruoli di un certo spessore e sembrano passati i tempi in cui si lamentava in lui una certa rigidità espressiva e poca capacità recitativa.

Ma facciamo un passo indietro, Russell Crowe nasce a Strathmore Park, sobborgo di Wellington, il 7 aprile 1964. figlio di una coppia addetta al catering sui set cinematografici, il piccolo Russell all’età di 4 anni si trasferisce con i genitori in Australia, dove comincia a familiarizzare con l’ambiente cinematografico e a soli otto anni debutta come orfanello nel serial tv Spyforce.

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Joaquin Phoenix, Mark Millar, Gary Oldman, Hugh Grant, Tatum O’Neil: tante novità!

La macchina dei sogni di Hollywood è in continuo fermento, con novità ogni giorno e a ogni ora: iniziamo subito. Sam Mendes sarà il regista della trasposizione cinematografica del fumetto Preacher, la storia di un prete posseduto da Genesis, un’entità a metà tra angelo e demone. Nell’affascinante viaggio del prete alla ricerca di Dio, ci saranno anche un vampiro irlandese e un ex ragazza. E’ ancora da definire il cast.

Joaquin Phoenix, a soli 34 anni, ha dichiarato di voler abbandonare il cinema per concentrarsi soltanto sulla carriera musicale. Il suo ultimo film sarà, dunque, Two Lovers.

Mark Millar sta collaborando con un grande regista di Hollywood per preparare una imponente trilogia su Superman, dal titolo Magnum Opus of Superman. L’autore di Wanted ha dichiarato a Empire On Line:

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Spike Lee, un regista indipendente

Contestato e osannato, pieno di ammiratori ed accompagnato da altrettanti detrattori, Spike Lee si presenta come uno dei maggiori registi contemporanei. E’ nato ad Atlanta, in Georgia ed è figlio di è un musicista jazz, responsabile delle musiche di molti suoi film.

Fratello di tre maschietti e una femminuccia, Spike da piccolo voleva fare il giocatore di baseball di professione, ma il suo fisico esile glie lo impedì; lo stesso fisico grazie al quale la madre lo soprannominò Spike, magro e allo stesso tempo resistente. Il suo vero nome era infatti Shelton Jackson Lee.

Ben presto l’intera famiglia si spostò verso Chicago, e poi New York, nel quartiere di Brooklyn. Fin da piccolo la madre lo accompagnava a vedere spettacoli e musical. Ci si chiede quale possa essere la formazione di un regista come lui.

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