Hulk: recensione

31Bruce Banner (Eric Bana) è un brillante ed introverso scienziato che sta lavorando per l’esercito ad una innovativa tecnica di rigenerazione dei tessuti attraverso l’utilizzo dei raggi gamma, il suo procedimento purtroppo ancora non funziona correttamente, a queste difficoltà si aggiunge anche il problema della sua ex-fidanzata Betty Ross (Jennifer Connelly) che laora al suo fianco e che lui ancora ama.

Un incidente nel suo laboratorio che lo vede direttamente coinvolto, lo espone ad una dose mortale di raggi gamma, ma Banner misteriosamente non muore, anzi scopre che nel suo DNA qualcosa è stato modificato e ad ogni scoppio d’ira lo scienziato si trasforma in un gigantesco ed iroso energumeno verde dalla forza sovrumana, questo suo lato animalesco si rivelerà ben presto incontrollabile.

Così Banner si dovrà difendere dall’esercito che lo vuole trasformare in un arma, e dal suo stesso padre ormai folle, che inconsapevolmente gli ha trasmesso un suo gene modificato…

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Festival di Cannes 17 Maggio: stroncature, standing ovation e il programma della giornata

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Le proiezioni di ieri hanno portato per registi ed attori presenti sulla croisette grandi soddisfazioni e qualche delusione, stiamo naturalmente parlando del film Non ti voltare dell’attrice Monica Bellucci, fischiato dal pubblico e stroncato dalla critica, molto amareggiata l’attrice ha voluto puntualizzare che Scelgo un film quando mi piace la storie ed il regista, ma non penso a quello che diranno i giornalisti.

Non ti voltare ai presenti a Cannes è risultato un thriller psicologico forse un pò troppo ambizioso e a tratti ridondante e nonostante l’impegno profuso dall’attrice affiancata da una sempre bellissima Sophie Marceu le risatine in sala ed il vociare di dissenso hanno reso la proiezione alquanto ardua per le protagoniste.

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Festival di Cannes 16 Maggio: Woodstock secondo Ang Lee, Jerry Lewis e il nuovo film di Monica Bellucci

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Prima di dare una scorsa al programma odierno un piccolo sunto della giornata di ieri, purtroppo per il coreano Thirst un pò di perplessità, sembra che il regista Park Chan-Wook dopo la splendida trilogia della vendetta, tra cui il capitolo Old Boy premiato dalla giuria di Cannes nel 2004, non abbia convinto, molti i pareri negativi per questo vampire-movie a tinte melò, alla premiere ha presenziato anche il regista Quentin Tarantino a Cannes con il suo Bastardi senza gloria.

Applausi invece per la struggente storia d’amore raccontata da Jane Campion nel suo Bright Star, convincente il ritratto in costume e la poesia raccontati attraverso un percorso amoroso breve ma decisamente intenso e carico di suggestioni letterarie.

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Festival di Cannes 2009: giornata d’apertura

up-disneyEccoci all’attesa giornata di apertura del Festival di Cannes 2009, finalmente con il programma ufficiale alla mano possiamo aprire le danze, e quest’anno ad inaugurare la prestigiosa kermesse francese un film fuori dai canoni, Up ultima fatica della Disney/Pixar che vede un ultrasettantenne viaggiare per il mondo a bordo di una mongolfiera accompagnato da un piccolo clandestino.

La novità non è nella tecnologia 3D o nei contenuti, ma l’attenzione posta dalla kermesse su un prodotto d’animazione che per la prima volta inaugura la manifestazione, per il momento fuori concorso chissà in futuro.

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Cannes 2009, il programma

E’ stato annunciato oggi il programma ufficiale della sessantaduesima edizione del Festival di Cannes, che si svolgerà dal 13 al 24 maggio.

Il tabellone dei film che competeranno quest’anno per la palma d’oro è ricchissimo di nomi importanti, da Quentin Tarantino con Bastardi senza gloria a Pedro Almodovar con Los Abrazos Rotos, da Ang Lee con Taking Woodstock a Ken Loach con Looking for Eric, da Lars Von Trier con Antichrist a Marco Bellocchio, unico italiano in gara, con Vincere.

Ad aprire la manifestazione, che proporrà fuori concorso Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo di Terry Gilliam, Drag Me To Hell di Sam Raimi, L’epine dans le couer di Michel Gondry e Agora di Alejandro Amenabar, ci sarà Up, il lungometraggio d’animazione della Pixar, mentre in chiusura verrà proiettato Coco Chanel & Igor Stravinsky di Jan Jounen.

Ecco la lista di tutti i film presenti a Cannes 2009:

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Come sarà Cannes 2009?

A pochi giorni dalla conferenza stampa ufficiale, prevista per il 23 Aprile 2009, ancora smentite, rumors ed indiscrezioni sui partecipanti alla sessantaduesima edizione del Festival di Cannes che si terrà dal 13 al 24 Maggio 2009 e che vede il direttore di quest’anno Thierry Fremaux lasciarsi aperte molte possibilità di scelta fino all’ultimo momento, una scelta obbligata, visto che molti dei film previsti per l’evento sono ancora in fase di post-produzione.

Per gli italiani non ci sarà sicuramente Giuseppe Tornatore ed il suo Baaria, che è ancora in fase di mixaggio delle musiche e che non sarà pronto prima della fine dell’anno, sembra certa invece la presenza di Marco Bellocchio, unico rappresentante italiano, almeno fino a questo momento, con il suo Vincere, tragica storia del figlio segreto di Benito Mussolini internato dallo stesso padre a Milano dove morì nel 1942.

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Venezia 2009, Ang Lee presidente di giuria

Gli organizzatori della sessantaseiesima mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia hanno scelto il presidente della giuria: dal 2 al 12 settembre prossimi a valutare quale sia il miglior film in gara ci sarà Ang Lee.

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia accogliendo la proposta del Direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Marco Müller, che ha pensato di affidare al regista di Taiwan, due volte Leone d’oro (con I segreti di Brokeback Mountain e Lussuria,  Seduzione e tradimento), l’importante ruolo.

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Festival di Cannes 2009, per gli italiani Michele Placido, Luca Guadagnino e Giuseppe Tornatore?

Manca ancora qualche mese alla sessantaduesima edizione del Festival di Cannes, che si svolgerà dal 13 al 24 maggio, ma già iniziano a circolare i nomi dei possibili film italiani che verranno presentati e cercheranno di bissare il successo dello scorso anno di Gomorra e Il divo.

In lizza per il momento ci sarebbero: Michele Placido con Il grande sogno, Luca Guadagnino con Io sono l’amore e Giuseppe Tornatore con Baaria.

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Festival di Venezia dalla sessantunesima alla sessantacinquesima edizione: David Lynch e i Fratelli Coen

Il congiungersi dell’inizio con l’era odierna mi rimanda a visionni di scenari solenni, come Stonehenge in una notte in cui si effettua un rito di rinascita o cose simili. Il percorso iniziato ormai tempo fa fortunatamente non sembra destinato a finire a breve.

Rivedo, con un pò di nostalgia, tutti i volti che ho visto passare fin’ora qui, in questa magica Laguna, e l’idea di svanire tra qualche paragrafo, mi fa sentire vuoto, mi fa sentire la necessità di prendermi dei punti di riferimento, come quando ci si scambiava l’inidirizzo con gli amici conosciuti al mare.

Sento il bisogno di qualcosa che mi dia un pò di sicurezza, qualcosa che non mi faccia sentire come una pallina della roulette, lentamente destinata a fermarsi; chissà se si rende conto della fine lenta e inesorabile della sua corsa. Spero per lei che in quel momento viva in una sorta di semi-coscienza, e che davanti ai suoi occhi si spengano i volti dei divi, come

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Dalla Cina con passione

Il cinema cinese gode di una lunga tradizione che affonda le sue radici alla fine del 19mo secolo, quando le prime “ombre elettriche”, così venivano chiamate, vennero proiettate per la prima volta a Shangai. La tumultuosa storia di questo immenso Paese non mancò di influenzare la produzione cinematografica degli anni successivi, quando le pellicole assunsero connotati patriottici e propagandistici, pur non trascurando l’ispirazione data dalla corrente hollywoodiana e sovietica.

L’occupazione giapponese di Shanghai avvenuta nel 1937 interruppe di fatto l’epoca d’oro delle pellicole cinesi, tornò comunque agli antichi splendori nel dopoguerra, poi il comunismo rese il cinema uno strumento di informazione e propaganda nei confronti delle masse contadine, eludendo possibili contaminazioni dall’estero con l’importazione di soli prodotti sovietici.

Negli anni ’70 si ebbe nelle sale di casa nostra e non solo l’invasione di film basati sulle arti marziali, ma che in realtà venivano realizzati non dalla Repubblica Popolare ma da Taiwan e Hong Kong non ancora possedimento di Pechino, influenzando di fatto il nuovo cinema cinese, opera di registi formatisi negli Stati Uniti e in Europa: una corrente innovativa che passando da Taiwan raggiunse finalmente la Cina continentale nel 1984 grazie alle pellicole Tudi (1984) di Chen Kaige, Daoma Zei (1986) di Tian Zhuangzhuang e Sorgo rosso (1987) di Zhang Yimou.

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