Recensione: Il Padrino parte II

Sicilia 1901, Vito Aldoini assiste impotente al massacro della propria famiglia da parte del boss di Corleone, la madre, unica sopravvissuta tenta di intercedere per lui, ma anch’essa viene brutalmente uccisa, e Vito è costretto alla fuga. Aiutato ad emigrare si rifugia a New York, qui, il suo cognome per una svista alla dogana, diventa Corleone, come il suo paese di nascita e Vito (Robert De niro) inizia la sua vita di onesto lavoratore americano. Ma ben presto capirà che le regole non sono uguali per tutti e che per molti vige la legge del più forte, e per sfamare la propria famiglia comincerà a trafficare nell’illecito.

Stati Uniti 1959, Michael Corleone (Al Pacino) ormai saldamente alla guida della Famiglia, tra gioco d’azzardo e speculazioni immobiliari aumenta potere e possedimenti a vista d’occhio attirando invidie e rivali dai pochi scrupoli, e infatti quando la sua Famiglia tenta di allargare il proprio giro d’affari anche nella Cuba del dittatore Batista, Michael e la moglie subiscono un attentato che li vede vivi per miracolo. Per Michael sarà l’inizio di una feroce e profonda pulizia all’interno della propria famiglia che culminerà con l’uccisione del proprio fratello Fredo (John Cazale) reo di essersi venduto al nemico.

Definire solo un sequel Il Padrino parte II sarebbe alquanto riduttivo, tra il primo e secondo film c’è un’invisibile linea di continuità che trasforma questo secondo capitolo in parte integrante ed indispensabile di un epopea altrimenti irrimediabilmente incompleta, infatti la scelta di usare due piani temporali paralleli per lo svolgimento della trama ci permette di dare ulteriore completezza a questi due film che narrativamente diventano un singolo e completo dramma in due atti.

L’epicità dei personaggi qui si riduce a favore di una teatralità da tragedia, Kay (Diane Keaton), la moglie di Michael ormai non riesce a metabolizzare il male che quotidianamente nutre lei ed i suoi figli, e vuole lasciare il marito, ma Michael assume la spietatezza del sovrano tradito che instaura un clima di terrore tra i propri uomini, un clima che figlierà il dramma di un fratricidio, che segnerà il nuovo Padrino indelebilmente per il resto dei suoi giorni ed innescherà una serie di omicidi meticolosamente pianificati per salire la scala gerarchica dell’organizzazione ed ottenere una sovranità sicura e duratura.

Gli attori, dai protagonisti ai comprimari strabiliano per bravura ed impegno, al già nutrito cast del primo capitolo si aggiunge un fenomenale Robert De niro, che interpreta Don Vito Corleone negli anni giovanili della scalata al potere, la sua famosa maniacalità nella preparazione del personaggio lo ha portato ad imparare il dialetto siciliano tipico della zona di Corleone, in originale potrete sentire l’inflessione tipica che De niro sfoggia per tutta la durata del film.

Il Padrino parte II, è l’unico sequel nella storia del cinema ad aver vinto un Oscar come miglior film, un vero capolavoro e imperdibile ed indispensabile integrazione narrativa al primo capitolo, da non perdere assolutamente.