Quel treno per Yuma, recensione

three_ten_to_yuma []l’Arizona è stata per molto tempo il luogo preferito per le scorribande di Ben Wade (Russell Crowe) e dei suoi scagnozzi, un pericoloso fuorilegge che per fortuna finisce in manette pronto ad assere processato, ma qualcuno lo dovrà scortare sino al convoglio che lo porterà al carcere-fortezza di Yuma.

A scortare il famigerato Wade, un manipolo di volontari in cerca di qualche soldo per sbarcare il lunario, tra questi uno degli uomini che ha collaborato alla sua cattura, il fattore Dan Evans (Christian Bale), un reduce della guerra civile, in gravi difficoltà economiche che utilizzerà il compenso per pagare qualche debito per salvare la sua fattoria e il suo bestimae dai creditori.

Il tragitto che porterà il gruppetto alla stazione ferrroviaria, dove lo attende  un treno che accompagnerà il fuorilegge a destinazione, servirà ad Evans e Wade per conoscersi e instaurare un rapporto di reciproco rispetto, nonostante le contrapposte posizioni, ma prima di consegnare il bandito alle autorità li attende un ultimo ostacolo, una duello all’ultimo sangue tra la scorta di Evans e la banda di Wade.

Film dalla travagliata lavorazione questo remake dell’omonimo classico datato 1957, un’inchiesta per il ferimento di uno stuntman e per la morte accidentale di un cavallo durante le riprese, un contenzioso sull’uso di alcune location e revisione della sceneggiatura con ulteriore ritardo delle riprese.

Comunque sia, tra un guaio e l’altro il film finalmente esce e ci ritoviamo un gran bel remake che non sfigura affatto con la sua storica controparte, questo grazie al regista James Mangold, cineasta molto versatile e avvezzo a confrontarsi con il cinema di genere, esperienza già sfoggiata nell’ottimo Copland e nel thriller Identità, e che qui omaggia il western classico con atmosfere e suggestioni visive tipiche del genere.

Comunque il merito della riuscita del film va principalmente ai due protagonisti, due vere facce da western, un Russell Crowe che ripercorre il carisma del suo gladiatore trasponendolo in salsa vecchio west e l’intenso Christian Bale, ormai avvezzo alle caratterizzazioni sofferte, che in questo caso risulta particolarmente efficace ed in parte.