Quasi amici, recensione

Il giovane senegalese Driss (Omar Sy) dopo qualche guaio con la legge si ritrova a sopravvivere in quel di Parigi con un sussidio di disoccupazione, almeno fino a quando un bel giorno non incontra il miliardario tetraplegico Philippe (François Cluzet) che a sorpresa lo assumerà preferendolo ad una serie di aspiranti badanti senza dubbio più rassicuranti, perlomeno a prima vista. Quella che all’inizio nasce come una scommessa, Philippe sfiderà Driss scommettendo che non durerà piu due settimane, si rivelerà per entrambi la scoperta di un legame sorprendentemente profondo, uno scambio di vite vissute tra due mondi agli antipodi che riusciranno a raccontarsi qualcosa e in qualche modo a confrontarsi, imparando l’uno dall’altro e scoprendo quante sorprese la vita abbia in serbo in luoghi dell’anima davvero impensati.

Quasi amici – Intouchables, campione d’incassi e sorpresa della stagione cinematografica d’oltralpe approda nelle nostre sale con un carico toccante di emozioni e sorprendenti virate umoristiche, che giocano con incredibile levità ai confini del politicamente scorretto, elemento che la simpatia e vitalità di Omar Sy trasformano in un chiassoso e spassoso inno alla vita.

Il film è un racconto privo di qualsiasi prosopopea, che nasce dalla genuinità di un’amicizia virile che unisce una strana coppia quasi stereotipata nel suo sardonico riflesso di una società fondata sul classismo, un bianco ricco e un povero di colore, due prigionieri costretti da catene molto diverse, ma che sostanzialmente li costringono entrambi in un limbo di frustrazione, alla disperata ricerca di un confortante contatto umano, di un qualcosa o di un qualcuno che gli racconti che altrove c’è dell’altro per cui vale la pena di lottare e sopravvivere ad una vita che non manca mai di giocare sporco.

I registi Olivier Nakache ed Éric Toledano mettono a buon frutto materiale che arriva da accadimenti reali, che una sceneggiatura schietta e asciutta modella su elementi squisitamente  dramedy e su due protagonisti assolutamente misurati e mai ammiccanti, sempre pronti a cogliere sfumature sottili e che giocano con i rispettivi personaggi attraverso divertenti schermaglie che raccontano di due approcci alla vita molto diversi, ma in qualche modo complementari

Quasi amici è una film davvero da non perdere, capace di parlare al grande pubblico in maniera trasversale, gli stratosferici incassi in patria ne sono la prova e senza dubbio capace di trasmettere una grande vitalità, mostrando uno sguardo altro sui problemi di tutti i giorni e sul tanto decantato senso della vita.

Nelle sale a partire dal 24 febbraio 2012

Note di produzione: l’exploit ai botteghini francesi ha piazzato il film al secondo posto nella classifica dei maggiori incassi di sempre dietro la comedy Giù al nord. L’attore Omar Sy (Driss) per la sua performance si è aggiudicato un César 2012 per il miglior attore protagonista, soffiando il premio al favorito Jean Dujardin protagonista del pluripremiato The Artist. la colonna sonora del film è del pianista e compositore italiano Ludovico Einaudi. La storia del film è ispirata alla vita di Philippe Pozzo di Borgo (autore del libro Le Second Souffle), tetraplegico dal 1993 e sul suo rapporto con Yasmin Abdel Sellou, il suo aiuto e domestico. I titoli di coda indicano che il 5% degli utili del film saranno devoluti in beneficenza in favore di persone affette da paralisi.