Il grande Gatsby ‘visto’ da Twitter (e da Jovanotti)

La curiosità era alle stelle. Non poteva essere altrimenti per un film che parte da una base ‘solida’ come quella fornita dal romanzo di F. Scott Fitzgerald. Non può essere altrimenti, dato il cast e il regista che hanno reso possibile quella che è la quarta trasposizione cinematografica.

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Gatsby, perché non andare a vederlo

Non c’è un motivo specifico per il quale stroncare senza pietà Il Grande Gatsby portato sullo schermo da Baz Luhrmann. C’è solo una sensazione strana che ti accompagna una volta usciti dalla sala.

Sarà l’uso del 3D che distrae dalla narrazione, o forse la narrazione stessa di una storia che ha un potenziale immenso nascosta dietro troppi effetti e troppi colori.

The Great Gatsby, prime immagini ufficiali (2)

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Gatsby, perché andare a vederlo

Con i soldi puoi comprare tutto, anche l’amore. Ma un bel giorno, un ‘disperato’ può portartelo via senza avere neanche un cent in tasca. Sembra essere questo uno dei significati ‘sottesi’ a “Il grande Gatsby” rivisitato da Baz Luhrmann.

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Il grande Gatsby, recensione in anteprima

Con ogni probabilità, se F. Scott Fitzegerald avesse scritto in epoca moderna, più che “L’età del Jazz” avrebbe pubblicato un romanzo intitolato “L’età del Rap”, con buona pace di Jay-Z. Ma questa è un’altra storia. Forse. Certo è, a suffragio di questa tesi, che la New York anni venti rivisitata dal talentuoso regista Baz Luhrmann di jazz ha ben poco.

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