C’era una volta una bambina di nome Tiffany che, morti i genitori, viene mandata in orfanotrofio. Lungo il tragitto, la carrozza su cui viaggia la bambina viene assaltata da tre briganti dal lungo mantello nero, dagli alti cappelli neri e armati rispettivamente di schioppo, soffietto caricato a pepe e un’enorme scure rossa.
Tiffany, pur di non finire a destinazione, decide di spacciarsi per la figlia di un ricco maharaja e convince i tre ladri a rapirla per chiedere un lauto riscatto. La convivenza con loro si rivela più piacevole del previsto, tanto, che gli uomini cominciano ad affezionarsi al piccolo ostaggio.
Nel frattempo, la cattiva direttrice dell’orfanotrofio, amante di dolci preparati con lo zucchero delle barbabietole, coltivate dagli orfani schiavi, non vedendo arrivare la bambina decide di chiamare la polizia, per non perdere altre due potenziali braccia, che possono lavorare per lei.