Ludovico Fremont, poco cinema tanta tv

Ludovico Fremont nasce il 26 settembre del 1982 da madre italiana ballerina di danza classica, e padre francese di professione pittore.

L’ambiente artistico respirato a casa avrà certamente influenzato le scelte di questo giovane protagonista che abbiamo imparato a conoscere più per le sue frequenti presenze sul piccolo schermo che per i ruoli cinematografici.

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Recensione: Ultimatum alla Terra

La Terra non è nostra, ma di tutti gli esseri della galassia. Noi la stiamo distruggendo, ma non ne abbiamo il diritto: se muore il nostro pianeta, muoiono gli esseri umani, ma se muoiono gli esseri umani, il nostro mondo si salva.

Questo è il messaggio che vuole comunicare l’alieno Klaatu (Keanu Reeves) ai capi della Terra, ma che non ha la possibilità di dare, perché ferito e catturato dagli americani, che attraverso il segretario di stato Regina Jackson (Kathy Bates), decidono di torchiarlo per conoscere tutto su un’eventuale invasione aliena.

L’alieno decide allora di condannare la popolazione mondiale a morte sicura, facendosi aiutare dalla sua guardia del corpo robotica Gort (enorme golem extraterreste capace di mettere fuori uso tutti i mezzi tecnologici e fornito di raggio laser per annientare ogni aggressore). Solo l’intervento della dottoressa Helen Benson (Jennifer Connelly), che vuole convincerlo della capacità dell’uomo di cambiare ,e del figliastro Jacob (Jaden Smith), potranno far cambiare idea all’invasore.

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Berlinale 2009 annunciati i primi titoli in competizione e fuori concorso

Sono stati comunicati alcuni titoli che verranno proposti alla cinquantanovesima edizione del Festival di Berlino, che si terrà dal 5 al 19 febbraio prossimi.

In corsa per l’Orso d’Oro, ci saranno Alle Anderen, Rage, Mei Lanfang, The Messenger, Mammoth e London River. Fuori concorso verranno proiettati l’attesissimo The Reader, La pantera rosa 2, The Dust of Time, The private lives of Pippa Lee, che verrà proposto in prima mondiale, così come The International, che aprirà la Berlinale.

Di seguito potete leggere la lista dei film e i loro cast:

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Il Piccolo Festival dell’Animazione

Già dal 12 dicembre e fino a venerdì 19, il Visionario di Udine accoglie il Piccolo Festival dell’Animazione, con ospiti internazionali e anteprime nazionali.

La manifestazione è aperta a tutte le tecniche d’animazione, dalle più classiche a quelle maggiormente innovative. L’iniziativa e’ organizzata dal Centro per le Arti Visive di Udine e dall’associazione VivaComix di Pordenone, in collaborazione con AnimateKa, Festival Internazionale dell’Animazione, che si tiene a Lubiana dall’8 al 14 dicembre.

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Nothing Like the Holidays: vacanze in famiglia

Non c’è niente di meglio che festeggiare il Natale accompagnati, al cinema, da tanti film a tema; questo strano feticismo caratterizza lo spettatore cinemaniaco medio fin da tempi remoti; ricordo con affetto quando osservavo, rapito, il festeggiamento di Capodanno nel finale di Ghostbusters II, che proiettato nell’intorno stretto di Natale aveva un effetto veramente magico.

Al giorno d’oggi tutto deve essere più moderno, e toccare qualche tema più attuale; in generale permane altresì la voglia di divertirsi, di rilassarsi e di sentirsi un pò nella classica vacanza natalizia, anche per questo ci viene proposto un film come Nothing Like the Holidays.

Lo zoom su una famiglia e sulle sue dinamiche rappresenta il “core” del film: si tratta in particolare di una famiglia portoricana che vive a Humboldt Park, che, forse per l’ultima volta, trascorre le vacanze di Natale tutta riunita.

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George C. Wolfe: da Broadway ad Hollywood

George C. Wolfe nasce il 23 settembre 1954 a Frankfort (USA), attore, produttore, ma principalmente regista.  Attore di teatro e scrittore per riviste letterarie lascia il liceo nel 1972, lo aspettano i riflettori di Broadway, dove intraprende una fruttuosa carriera di produttore ed autore, qui collabora alla realizzazione del grande successo Jelly’s Last jam e vince un il prestigioso Tony award per il suo lavoro in Angels of America.

La sua carriera è costellata di premi e riconoscimenti che ne testimoniano l’impegno artistico e professionale, alla domande sulla sua poliedricità artistica e sul come faccia a conciliare tutti questi impegni, lui risponde che il suo è un talento istintivo, non sa come, ma riesce a conciliare. e molto bene aggiungiamo noi, tutti questi ruoli grazie alla passione unita ad una totale dedizione per il proprio lavoro.

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Melman: l’insicurezza ha il collo lungo

Ti guarda con quelli occhi che incorniciano un’espressione tra lo stanco e il languido, e mi rendo conto che anche lui, come tutti, pensa solo a stare bene, è che vi si concentra forse troppo, fino a perdere di vista il quadro generale del suo benessere.

Sembra reggersi a stento su quelle gambe lunghissime, è cosciente di apparire come appare, e sembra molto preparato sulle sue patologie, o quanto meno quelle che crede di avere. Mi stupisce la sua preparazione generale sui disturbi corporei. Il suo lungo, estesissimo corpo sembra contenere una fobia per ogni macchia.

L’insieme di aspettative tradite che traspaiono dalla sua voce incerta induce ad assumere una grande cautela nel relazionarsi con lui: si ha paura di spaventarlo, si ha paura di ferirlo senza volerlo. Si erge in alto, ma ti guarda con timore.

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Recensione: L’ospite inatteso

Walter Vale, professore universitario di economia, vedovo, dopo la morte della moglie sembra aver perso interesse per la vita, e di conseguenza scopre il grigiore di un lavoro che in realtà non ha mai amato, e passa le giornate tra studenti che neanche conosce e imbarazzanti lezioni di piano, lasciandosi scivolare lentamente in una monotonia che inesorabilmente lo consuma.

Un viaggio a New York per la presentazione di un saggio, innescherà una serie di avvenimenti che  gli cambieranno per sempre la vita, nel suo vecchio appartamento Walter troverà due inquilini inaspettati e molto particolari,  Tarek e la sua compagna Zainab, entrambi clandestini, e inconsapevoli dell’arrivo del  proprietario dell’appartamento. Dopo un incontro/scontro i tre si chiariranno e il professore deciderà di offrire ospitalità alla coppia in evidente imbarazzo.

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Recensione: Torno a vivere da solo

Giacomo (Jerry Calà), dopo essersi sdoganato dai genitori 26 anni fa, andando a vivere da solo a Milano, oggi è un agente immobiliare di successo, con tanto di moglie viziata, Francesca (Tosca D’Aquino), che ha un debole per le scarpe, e due figli Chiara (Marcedes Henger) e Mirko (Rudy Smaila) che lo usano come bancomat.

Infelice della situazione che si è creata, Giàgià come è chiamato dagli amici, decide di separarsi dalla moglie, riprendere possesso del suo loft che ha ancora molti degli accessori che l’hanno reso famoso, dal wc collegato al jukebox al tavolo con le gambe autoreggenti, e tornare a vivere da solo.

I problemi, rispetto ad una volta, sono diversi: adesso Giacomino deve imparare a gestire, non sono più i genitori asfissianti, che ormai sono vecchi (interpretati da Paolo Villaggio e Gisella Sofio), ma la famiglia allargata, i rapporti con gli amici, tra cui quello con Ivano (Enzo Iacchetti), gay innamorato di lui e quello con Nico (Don Johnson) donnaiolo che vive la sua stessa situazione, e le nuove relazioni con le donne tra tutte Jessica (Eva Henger),ex di Nico e Telma (Nara de Natividade), la modella.

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Knowing, tutti i trailer e le foto del film catastrofico con Nicolas Cage

Uscirà negli Stati Uniti il 20 marzo dell’anno prossimo, Knowing, il disaster movie diretto da Alex Proyas (Il Corvo, Io, Robot) e interpretato da Nicolas Cage.

Il film, costato 50 milioni di dollari, racconta la storia di Ted Myles, un professore di Lexingthon Massachusetts, che grazie ad un messaggio cifrato, scritto nel 1959, e giunto all’interno di una capsula del tempo nelle mani di suo figlio Caleb, scopre le previsioni di una ragazza, che all’epoca diceva di sentire le voci. Le previsioni parlano di ogni catastrofe accaduta tra il 1958 e il 2009, compresa quella globale, che deve ancora accadere.

Nel cast di Knowing, di cui oggi vi offriamo, dopo il salto, le foto e tutti i trailer usciti fino ad oggi, compaiono anche Rose Byrne, Ben Mendelsohn e Chandler Canterbury.

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Oscar 2009 presentati da Hugh Jackman, Jerry Lewis premiato

Sarà Hugh Jackman a presentare l’ottantunesima edizione degli Academy Awards: il quarantenne attore australiano, salirà sul palco del Teatro Kodak di Los Angeles, il 22 febbraio del 2009, in diretta sulla ABC, per annunciare i vincitori delle ambite statuette degli Oscar.

Ad annunciare l’inusuale nome (solitamente viene scelto un attore comico), sono stati Laurence Mark e Bill Condon, che hanno definito Jackman come uno che

Ha stile ed è anche un entertainer affermato, oltre che una star conosciuta a livello internazionale.

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Doubt – Il Dubbio di Meryl Streep e di Philip Seymour Hoffman

Il dubbio oggetto del titolo non è un dubbio da poco. Il nuovo film che vede come protagonisti il grande Philip Seymour Hoffman e l’altrettanto grande Meryl Streep è un dubbio annosissimo, che colpisce e scuote l’animo di chi lo percepisce.

Andiamo con ordine. Siamo nel 1964. Sullo sfondo una Brooklyn dai contorni netti, accentuati dalla scuola parrocchiale in cui si svolge l’intera vicenda. La nazione è ancora scossa per l’assassinio di Kennedy.

La direttrice della scuola è una anziana suora (Meyl Streep); sarà lei a muovere le accuse di molestie e di pedofilia a un sacerdote (Philip Seympour Hoffman), il quale ha un approccio più relazionale con i propri studenti, rispetto a quello che lo vede come mero impositore di regole.

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Corti dell’altro mondo: Stu, anche un alieno può sbagliare

Ci siamo appena goduti nelle sale quel gioiello di tecnica di Wall-E che oltre ad averci catturato visivamente ci ha coinvolto, divertito e stupito dimostrando ancora una volta che i cartoon dell’era digitale se coadiuvati dalla passione e dall’estro creativo di grandi artisti possiedono senza alcun dubbio un’anima.

La Pixar, ormai parte integrante della Disney, ci ha ripetutamente dimostrato un’abilità incredibile nel tratteggiare caratteri e personaggi partendo da semplici pixel colorati e flussi di dati, ma vincendo e convincendo su tutta la linea, sia quando si è trattato di creare lungometraggi, sia quando la sua creatività è stata compressa in cortometraggi come quello che stiamo per segnalarvi, Stu, anche un alieno può sbagliare (Lifted).

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The reader: esce negli USA ed è già polemica

The reader ultima opera del regista Stephen Daldry, tratta dal romanzo A voce alta dello scrittore tedesco Bernhard Schlink, appena uscito nelle sale statunitensi, è già al centro di roventi polemiche, molti critici hanno accusato il film ed il regista di aver banalizzato l’Olocausto creando un personaggio, quello di Kate Winslet (Neverland), troppo sexy e quindi ammorbidendone la vera natura di aguzzina nazista. Parole forti, che se accostate a quelle sull‘eccessivo nudo presente nel film, ne fanno comunque una bomba mediatica notevole, che esploderà sicuramente ai botteghini, e poi chissà, qualche candidatura agli Oscar.

Anni ’50, Germania del dopoguerra, Michael Berg, adolescente, dopo un malore viene soccorso da Hanna, una donna molto più grande di lui, tra i due nasce una relazione, è passione, ma qualcosa nel passato della donna inquieta il giovane Michael. La scoperta anni dopo, del processo contro di lei per crimini contro l’umanità, la donna è accusata della morte di trecento ebrei in un lager nazista, sconvolge il ragazzo che affronta un conflitto interiore che si rivelerà insanabile.

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