Soltanto un attimo, cortometraggio

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Oggi vogliamo puntare i riflettori sulla violenza e in particolare quella perpetrata ai danni delle donne, che quotidianamente diventano involontarie protagoniste di fatti di cronaca che confermano ancora una volta il lato più bestiale ed atavico di una società che si professa orgogliosamente moderna e proiettata verso il futuro.

Per approcciare una tematica così difficile, scomoda e irta di problematiche cosi radicate nel nostro quotidiano da passare a volte inosservate, vogliamo utilizzare una chiave di lettura che è propria del cinema e del teatro, la metafora e le suggestioni della poesia come mezzo di profonda riflessione che si rivolge al cuore ed alle emozioni più che alla logica, un modo alternativo di parlare di un problema che va comunque affrontato, combattuto e sradicato.

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Gli Oscar del porno 2010, i vincitori

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Imprescindibile per gli amanti del porno, dopo gli eccessi e il kitsch stellare della fiera dell’hard tenutasi in quel di Las Vegas, la cerimonia di assegnazione degli AVN Awards, gli Oscar del porno che anche quest’anno hanno messo in vetrina e premiato il meglio della produzione hard internazionale.

Naturalmente non sono mancati i ringraziamenti di rito ai collaboratori da parte delle vincitrici di quest’anno, tra un ottimista Grazie a tutti i miei partner spero che sarete più numerosi l’anno prossimo della ventunenne Tory Black con ben sei statuette, tra queste miglior attrice dell’anno e miglior scena a tre, e un impegnativo Si può amare sia il porno che Jean-Luc Godard dell’altra trionfatrice femminile Sasha Grey, nota per essere stata la protagonista del film di Steven Soderbergh The Girlfriend Experience e che si accaparra tre statuette.

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Pirati dei Caraibi-La maledizione della prima luna, recensione

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La piccola Elizabeth Swann (Keira Knightley) figlia del governatore di Port Royal durante un viaggio in mare incontra Will Turner (Orland Bloom) ragazzino trovato in fin di vita tra i relitti di una nave affondata dai pirati, lo salverà dall’accusa di far parte di un equipaggio di pirati sottraendogli un medaglione che il ragazzo porta cal collo con inciso un teschio, medaglione  che la ragazzina conserverà gelosamente.

Otto anni sono passati da quel giorno, Elizabeth è diventata una bellissima donna piena di vigore e un pò ribelle, mentre Will innamorato di lei da sempre lavora come fabbro ed è diventato un esperto di armi, anche Elizabeth prova qualcosa per lui, ma il padre l’ha promessa in sposa al più titolato commodoro Norrington (Jack Davenport).

Frattanto Port Royal viene scossa da sue avvenimenti che ne mineranno la stabilità e l’apparente quiete, l’arrivo in città dello strambo capitan Jack Sparrow (Johnny Depp) che dopo aver avuto un vivace scambio di idee con Will, verrà accusato di pirateria e imprigionato dal promesso sposo di Elizabeth, e l’assalto nottetempo di un veliero pirata alla cittadina, assalto capeggiatto da capitan Barbossa (Geoffrey Rush) e i suoi pirati fantasma, anime dannate colpite da una maledizione che rapiranno Elizabeth in cerca del medaglione da lei custodito.

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Una moglie bellissima, recensione

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Mariano (Leonardo Pieraccioni) è un fruttivendolo con una moglie bellissima, Miranda (Laura Torrisi),  e una famglia in divenire, un progetto di vita in comune che prevede prole, casa possibilmente con giardino e cagnolino festante, tutto molto tranquillo e decisamente convenzionale.

La vita per la coppia nella piccola cittadina toscana scorre tranquilla tra il lavoro al mercato e gli impegni teatrali di Mariano, sino a quando l’avvenenza della moglie difficile da non notare, attira l’ettenzione e le brame di un fotografo che dietro l’offerta di un lauto compenso propone a Miranda un calendario senza veli da realizzare nelle splendide Seichelles.

La proposta quasi indecente è davvero notevole, difficile se non impossibile per la coppia rifiutare un futuro assicurato che li aiuterebbe a realizzare i loro sogni, ma una volta realizzato il calendario e fatta di  Miranda una star, il palcoscenico si rivelerà irto di tentazioni e cattivi pensieri, e Mariano e consorte dovranno affrontare il mellifluo e insidioso mondo dello spettacolo con tutta la vacuità ed i compromessi del caso.

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Eric Rohmer è morto

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Eric Rohmer, uno dei più grandi registi del cinema francese, protagonista della Nouvelle Vague, è morto oggi all’età di 89 anni. A dare la notizia è stata Margaret Menegoz, la produttrice della Films du Losange, la casa di produzione che lo stesso Rohmer fondò nel 1962.

Rohmer, il cui vero nome era Jean-Marie Maurice Sherer, nato il primo dicembre 1920 a Nancy, negli anni quaranta frequentò la Cinémathèque Français insieme a Godard, Chabrol e Truffaut e prese il nome di Eric Rohmer (Eric come Eric von Stroheim, Rohmer come lo scrittore Sax Rohmer).

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Incassi al botteghino: Avatar imbattibile negli States, Io, loro e Lara boom in Italia!

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Mentre negli States continua l’inarrestabile corsa di Avatar (ora secondo miglior incasso di tutti i tempi), in Italia stravince Io, loro e Lara con un risultato netto, oltre 4.6 milioni di euro nel weekend (8,2 milioni di euro totali dal 5 gennaio!). Alle spalle del film di Verdone, re degli incassi di inizio anno, si conferma l’inamovibile Sherlock Holmes con altri 1,99 milioni di euro (16,2 totali). In terza posizione risorge in Italia Il mondo dei replicanti con ben 996mila euro. Quarto, ancora una volta, Hachiko, che con 937mila uero arriva a superare i 4 milioni totali. Bene anche Il riccio, quinto con 669mila euro (1,1 totali) e Soul Kitchen, decimo con 362mila euro, ma la media per sala molto alta (4.533 euro, terza della settimana). Delude Rec 2, con soli 327mila euro. Scivolano i cinepanettoni: ottavo Io & Marilyn, con 475mila euro (12,9 milioni totali) e nono Natale a Beverly Hills con 414mila euro (20,7 milioni totali).

Negli States come abbiamo detto Avatar, per la quarta settimana consecutiva è in testa ai box office con 48,5 milioni di euro (maggior incasso di sempre per un film al quarto weekend e maggior incasso di sempre per un film in un weekend di gennaio). Con questa cifra il film arriva in patria a quota 429 milioni. Fuori dai propri confini ha superato i 906 milioni di dollari (totale nel mondo 1,334 miliardi di dollari a 500 milioni da Titanic!).

Il resto della classifica. Al secondo posto si piazza Sherlock Holmes con 16,6 milioni di dollari (165,1 totali), al terzo Alvin Superstar 2 con 16,3 milioni (178,1 totali), al quarto la novità Daybreakers con 15 milioni tondi tondi, mentre al quinto si trova E’ complicato con 11 milioni (76,3 totali). Le altre novità: Leap Year è sesto con 9,1 milioni di dollari, mentre Youth in Revolt è solo nono con 7 milioni.

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Avatar, colonna sonora

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Sicuramente non ci poteva essere scelta più azzeccata del compositore James Horner per trasporre in note le meraviglie di Avatar e del pianeta Pandora, ricordiamo che il compositore aveva già collaborato con il regista James Cameron ai tempi di Aliens-scontro finale, nonchè dato corpo e vigore epico anche al Braveheart di Mel Gibson e al Troy di Wolfgang Petersen.

In questo caso Horner da il meglio di sè sfornando quattordici immersive e memorabili tracce, che grazie a sonorità d’ampio respiro e suggestioni etniche riescono ad accompagnare lo spettatore nella vastità dei paesaggi del pianeta dei Na’vi e a raccontarci il loro vivere in simbiosi con una natura che è parte del loro essere, senza dimenticare l’intercalare di voci e cori ad impreziosire il tutto.

Una colonna sonora di grande impatto che ci ripropone intatte le emozioni provate in sala, da segnalare il coinvolgente brano I see you composto da Horner e interpretato da Leona Lewis, e la memorabile traccia numero 5 Becoming One Of  “The People” Becoming One With Neytiri. Dopo il salto compilatione e video musicale.

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Soul Kitchen, recensione

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Zinos (Adam Bousdoukos) è un ragazzo di origine greca che gestisce con scarso successo un ristorante in quel di Amburgo, oltre ai problemi economici in cui sguazza si aggiungono anche quelli sentimentali, perchè la sua fidanzata è in procinto di partire per un lungo viaggio che la terrà lontana per molto tempo, e quindi la ragazza chiede a Zinos di lasciare tutto per seguirla.

E se questo non bastasse c’è anche il fratello Illias (Moritz Bleibtreu) complicare le cose, visto che arrestato per furto, è ora in libertà vigilata e lavora nel locale, il che crea qualche tensione e un bel surplus di ansia allo già stressato Zinos, aggiungiamoci controlli sanitari e relative minacce di chiusura, nonchè un infortunio alla schiena che sembrerà proprio il K.O. definitivo.

Il destino comunque non gli volterà del tutto le spalle, anzi dopo averlo messo alla prova gli regalerà un’inaspettato Jolly rappresentato da un geniale e bisbetico chef, che si rivelerà una piacevole sorpresa dando con la sua cucina nuovo vigore al ristorante che finalmente comincerà a dare i suoi frutti, e non solo, perchè al nuovo cuoco si unirà la musica del fratello Illias che si riciclerà DJ, ma proprio quando tutto sembrerà girare per il verso giusto…

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La grande fuga, recensione

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Durante la seconda guerra mondiale il comando tedesco decide di riunire in un unico campo di prigionia sito in Germania, tutti quei piloti alleati che si sono rivelati degli esperti in evasioni, tra questi quello che diventerà il leader del nuovo gruppo, il caposquadriglia Roger Bartlett (Richard Attenborough).

Come naturale che fosse il gruppo di specialisti deciderà di tentare il colpo grosso, organizzando un’evasione di massa che prevede la fuga di oltre duecento detenuti attraverso tre tunnel realizzati sotto la supervisione del tenente Danny Velinski (Charles Bronson) soprannominato il re dei tunnel.

Alla pianificazione della grande fuga, naturalmente approvata dall’ufficiale più alto in grado del campo, il maggiore Ramsey (James Donald), si uniranno un esperto scassinatore, un falsario, un falegname ed altre figure chiave che dovranno occuparsi della logistica e del dopo-fuga con documenti falsi, divise e tutto l’occorrente affinchè la trasferta oltreconfine vada a buon fine.

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The Bourne Supremacy, recensione

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Jason Bourne (Matt Damon) spietato ex-agente CIA senza alcun ricordo della sua vita da killer si è trasferito nella lontana India in cerca di un pò di pace insieme alla  sua compagna Marie (Franka Potente), che cerca di aiutarlo a ricomporre giorno dopo giorno flash, reminiscenze, incubi che tornano a galla alla rinfusa senza avere ami un senso logico o perlomeno illuminante.

Purtroppo anche se Bourne è riuscito a scampare alla caccia all’uomo di cui era diventato oggetto, ed aver momentaneamente fatto perdere le proprie tracce, l’Agenzia non molla certo l’osso, Bourne è pericoloso e fuori controllo, e perciò va eliminato, perchè fonte d’imbarazzo e letale mina vagante.

Così L’ex agente si ritrova in men che non si dica ancora braccato, a rintracciarlo un killer che pare avere legami con la mafia russa, Marie perderà la vita durante un forsennato inseguimento per seminare il nuovo predatore, la morte della donna farà scattare in Bourne la consapevolezza di dover utilizzare le sue doti e la sua preparazione per colpire al cuore l’Agenzia, all’interno della quale nel frattempo  si sta organizzando un bel complotto che lo vede come capro espiatorio di una missione miseramente fallita.

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Blake Lively in Green Lantern, Gina Carano nel cast di Knockout, due nuovi sceneggiatori per il sequel di G.I. Joe

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Blake Lively sarà la protagonista femminile di Green Lantern, il film di Marin Campbell, ispirato al personaggio dei fumetti. A quanto pare: l’attrice di Gossip Girl ha battuto la concorrenza e sarà l’interesse amoroso del protagonista Ryan Reynolds.

Il seguito di G.I. Joe la nascita dei Cobra si dovrebbe fare, tant’è vero che sono stati ingaggiati due nuovi sceneggiatori per scrivere la storia: loro sono Rhett Reese e Paul Wernick, gli stessi di Deadpool.

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Piero De Bernardi è morto: ci ha lasciati uno dei padri della commedia italiana

Piero De Bernardi

Piero De Bernardi, sceneggiatore di molte commedie italiane, tra cui tutti i Fantozzi e la trilogia di Amici Miei, è morto, dopo un periodo di mallatia, ieri sera a Milano all’età di 84 anni.

De Bernardi, nato a Prato nel 1926, debuttò alla sceneggiatura nel 1954 adattando Le ragazze di San Drediano, di Vasco Pratolini. Con Leo Benvenuti scrisse oltre 200 film, tra cui Matrimonio all’italiana (1964), Incompreso (1966), Serafino (1968), Alfredo Alfredo (1972), Lo chiameremo Andrea e alcuni della serie Peppone e Don Camillo.

Lo sceneggiatore, che ha anche lavorato, tra gli altri, con Ugo Tognazzi (“La stanza del vescovo”), Alberto Sordi (“Il marchese del Grillo”) e Carlo Verdone (“Bianco, Rosso e Verdone” e “Un sacco bello”), ha vinto tre David di Donatello: nel 1977 con La stanza del vescovo, nel 1986 con Speriamo che sia femmina e nel 1988 con Io e mia sorella.

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Piranha 3D, bootleg trailer

E’ disponibile, seppur in versione bootleg (quindi in qualità non eccelsa), il primo trailer di Piranha 3D, horror di Alexandre Aja, con Richard Dreyfuss, Ving …

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