Sean Penn è uno di quei registi – reporter. Ama guardare le cose da vicino, scegliendo temi eclatanti e pressoché generalisti, tali da far commuovere gli spettatori. Gioca molto con i luoghi comuni o, meglio, con il sentiment del pubblico.

Sean Penn è uno di quei registi – reporter. Ama guardare le cose da vicino, scegliendo temi eclatanti e pressoché generalisti, tali da far commuovere gli spettatori. Gioca molto con i luoghi comuni o, meglio, con il sentiment del pubblico.

Ralph Fiennes si unisce a Will Arnett nel nuovo film “Lego Batman”. L’attore premio Oscar sarà Alfred Pennyworth, il fedele maggiordomo di Bruce Wayne nello spinoff di “The Lego Movie”.
Siamo giunti al penultimo giorno della sessantanovesima edizione del Festival di Cannes. Le facce si fanno sempre più stanche ma addetti ai lavori sono felici.

E’ stato descritto come “visionario e controverso, rivoluzionario e scomodo, incosciente e coraggioso”. Parole forti, per un ‘tema’ altrettanto forte. Per descrivere un dramma fatto di infiniti drammi.

I produttori di “Men in Black 4” sperano di rilanciare il noto franchise apportando delle novità, come per esempio l’arrivo di un’agente donna.
A quanto pare Ryan Gosling è in trattative per una parte nel sequel di “Blade Runner”, al fianco di Harrison Ford.

I fan del pallone a spicchi sapevano che prima o poi sarebbe successo. Era nell’aria da un po’ e poi, come si dice, ‘business is business’. Il basket Nba è tornato ai vecchi splendori grazie all’apporto di nuovi campioni come Stephen Curry, anche se il ritiro di Kobe Bryant pesa come un macigno.

Casal del Marmo, forse, non è un posto fatto per l’amore. E’ un duro carcere minorile, che presenta storie che hanno dell’incredibile e che riguardano ragazzi cresciuti troppo in fretta. Per qualcuno di loro quel posto è solo un pit-stop. Per altri è solo il primo degli inferni.

Si chiama Julieta ed è l’ultimo capolavoro di Pedro Almodóvar. Il regista lo ha presentato in concorso al Festival di Cannes, dove si è presentato in splendida compagnia ‘scortato’ dalle attrici Emma Suárez eAdriana Ugarte, entrambi interpreti, in due momenti diversi, della Julieta del titolo: una donna che vorrebbe continuare a comunicare con la figlia che ha perso di vista, e per la quale scrive i suoi ricordi.

C’è un po’ di Italia nel nuovo film di Jim Jarmusch. Ce ne è forse di più nel suo film che nell’intero Festival di Cannes edizione 2016. Ironia a parte, oggi il risveglio sulla Croisette è stato poetico.

Ci sono volti e voci che restano per sempre, ‘condannati’ all’eterno e alla storia. Perché hanno regalato migliaia di emozioni a migliaia di persone. Perché hanno un vissuto particolare, forte. A tratti drammatico. Perché hanno cambiato nel loro piccolo il mondo. Perché ricordare è meglio di dimenticare, forse in tutti i casi.

Volete sapere perché tre anni fa Sacha Baron Cohen decise di lasciare il biopic dedicato a Freddie Mercury dei Queen?

Era il 1978 quando in Italia vennero aboliti i manicomi per effetto della Legge Basaglia. Ma non fu una chiusura vera e propria.

Interiore o esteriore, è comunque una forte emozione. Si lega indissolubilmente all’arte e nell’arte vive in tutte le sue forme.
