La fine del mondo: nessun ultimatum alla Terra

Esterno, giorno, un uomo seduto in un bar, filosofeggia su vita, umanità e variabili, una cameriera incuriosita gli pone un quesito, lui risponde con aria rassegnata.

Interno, una stanza inondata di luce bianca, l’uomo parla ad un monitor, sembra fare rapporto ad una donna, è perplesso, chiede di aspettare, che forse per la Terra ci può essere ancora speranza…

La fine del mondo, è un corto di fantascienza diretto da Andrea Mainardi, dal non grande impatto visivo, ma che  ha nei dialoghi il suo punto di forza, il film ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura al festival “4 giorni corti”,  del Nonantola Film Festival 2007.

Visto che in questi giorni nei cinema è arrivato il remake del classico di fantascienza Ultimatum alla Terra, manifesto di paure, ma anche di speranza, vi proponiamo questo corto dal contenuto opposto, il nichilismo la fa da padrone, un’entita aliena ci osserva da anni, è con noi quotidianamente alla  disperata ricerca di un barlume di umanità da salvare.

Tecnicamente molto sobrio, nessuna inquadratura particolare o giochi di montaggio, al primo impatto può sembrare un pò freddo, ma non lo è affatto, intriga l’uso della fantascienza come messaggio privo di fronzoli, più monito che premonizione.

Nella parte del rapporto missione, l’uso del bianco è consono, così come l’argentea aliena che ricorda i marziani della classica sci-fi anni ’50, in conclusione un buon corto, forse pecca di un finale visivamente frettoloso ma ben girato, e cosa più importante, dal contenuto significante.