Il ritorno di don Camillo, recensione

Il ritorno di don camillo

Il sanguigno don Camillo ((Fernandel) punito dalla curia per alcuni suoi comportamenti non proprio ortodossi, e per una gestione della parrocchia della sua Brescello all’insegna della quotidiana diatriba con l’avversario e primo cittadino Peppone (Gino Cervi), si ritrova suo malgrado esiliato a predicare in una sperduta comunità montana, in cui tra freddo e desolazione rimpiange i tempi della scazzottate e dei diverbi con l’amico/nemico di sempre.

Anche a Brescello le cose non vanno meglio, Peppone dopo un primo momento in cui assapora con un certo gusto la ritrovata indipendenza nell’affrontare gli affari della sua comunità, si accorge ben presto che la mancanza di una voce contraria con cui confrontarsi, e della verace diplomazia di don Camillo nel calmare le acque nelle quotidiane dispute dei suoi concittadini, sta diventando un grosso problema a cui si aggiunge un nuovo parroco sin troppo neutrale..

Niente paura però, perchè anche se i problemi sembrano insormontabili e una tragedia si affaccia all’orizzonte, don Camillo non mancherà di far ritorno e dare un mano al suo avversario di sempre, e tra un litigio e l’altro riuscire come sempre a mettere da parte le divergenze per affrontare insieme i momenti di difficoltà, e Brescello ne sta proprio per affrontare uno davvero memorabile.

Il ritorno di don camillo, seconda puntata della serie dedicata al mondo creato dalla penna di Giovanni Guareschi e ai suoi indimenticabili personaggi, forse il migliore della serie, i difetti dell’esordio, tra cui una certa frammentazione della narrazione, qui non si notano affatto, il regista francese Julien Duvivier stavolta può contare su uno script più corposo, ricco di sfumature e che gioca  sui due piani paralleli in cui i protagonisti stanno vivendo separati le loro simbiotiche esistenze,

Questa lontananza  invece che minare l’alchimia dei personaggi li rafforza, si scava nei sentimenti mostrandone il bisogno forte di coesistenza, poi una tragedia e un gesto eroico rinsalderà ancor più la strana amicizia che lega i due avversari di sempre, il resto sono gli ingredienti che hanno fatto di questa serie un grande successo, da rivedere per riscoprire con nostalgia l’umanità di un Italia cinematografica che non c’è più.