Il regno proibito, recensione

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Jason ( Michael Angarano) un giovane americano amante dei kung fu movie un bel giorno entra in possesso fortuitamente di una potentissima reliquia orientale appartenuta al leggendario Re scimmia, un bastone dotato di incredibili poteri e fonte di magia che trasporterà il ragazzo indietro nel tempo sino all’antica Cina.

Jason sperduto e disorientato troverà un aiuto nel maestro di arti marziali Lu Yan (Jackie Chan) una sorta di monaco immortale dalle sorprendenti capacità nel combattimento da ubriaco, a loro si unirà anche una bella e determinata guerriera in cerca di vendetta.

Scopo del viaggio intrapreso dal terzetto, oltre che addestrare nel più breve tempo possibile Jason, quello di riportare il bastone al legittimo proprietario. Lungo il viaggio al gruppo si unirà anche un misterioso monaco (Jet Li) che dopo qualche tentennamento, capito che Jason è il designato dall’antica profezia, lo supporterà nell’addestramento.

Sorprendente cortocircuito tra Wuxiapian classico, il cappa e spada cinese con tutto il suo repertorio di magie, acrobazie e suggestive location, la comedy action tipica di Jackie Chan con incursioni nel clownesco, e l’aggiunta di un’intrigante contaminazione tutta occidentale, che ci rammenta come avrebbe potuto essere la trasposizione  live-action di Dragonball se fosse capitata in mani più capaci.

Il regno proibito è l’occasione per un confronto su grande schermo tra Jackie Chan e Jet Li, due icone del genere, nonchè rappresentanti stilisticamente contrapposti di un genere molto amato, una coppia di attori/atleti davvero carismatici, con un surlpus di espressività per  il veterano Chan.

Dietro la macchina da presa Rob Minkoff, nel curriculum  la regia del cartoon Disney Il re leone e del fantastico La casa dei fantasmi, che in questo caso si trova particolarmente a suo agio con l’ambientazione fantasy ed un utilizzo copioso di effetti digitali e acrobatiche coreografie, queste ultime sale di produzioni di questo genere.

Divertente nonostante  qualche ingenuità, imperdibile occasione per i cultori del genere per vedere all’opera due strepitosi performer, ma consigliato anche a chi non ama gli action, perchè qui siamo nel territorio del fantastico con una gradevole connotazione fiabesca.