Frasi da cinema, La regola del sospetto

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James Clayton (Colin Farrell) è ormai alle corde, disarmato, ferito e sotto tiro in un vecchio magazzino abbandonato dove ha nascosto l’unica cosa che è ancora in grado di tenerlo in vita, il portatile con le informazioni top secret che l’agente deviato della CIA e suo addestratore Walter Burke (Al Pacino) vuole vendere al migliore offerente.

La partita è appena cominciata e Clayton prende tempo in attesa dei rinforzi e chiede a Burke perchè ha incastrato proprio lui…

Clayton: dimmi perchè, perchè io?

Burke: oooh perchè, come, quando…siete un mucchio di pulcini con i becchi spalancati in attesa di risposte…

Clayton PERCHE’ IO!?

Burke: a me serviva un partner, a te un padre, qual’e il compito di un agente della CIA? Sviluppare un contatto, lavorarlo, convincerlo…io ti ho scovato e plasmato.

Clayton: per quanto? Per quanto è stato comprato il grande Burke?

Burke (sparando vicino a Clayton per intimorirlo): tre milioni in contanti, questa è l’America, ora mi dici dov’è il computer? Non costringermi ad ucciderti, non ne vale la pena.

Clayton: tutto solo per soldi.

Burke: tu credi di conoscermi, credi davvero di conoscermi? Ti sbagli, c’è stato un tempo….c’era un povero parroco che un giorno andò dal Papa, si buttò a terra in ginocchio e si mise a piangere chiedendo perdono…Santo padre che devo fare? Che cosa devo fare? Non credo più in Dio Santo Padre, che cosa devo fare? E il papa gli rispose…FAI FINTA. Io non volevo continuare a fingere, così ora ho chiuso…e hai chiuso anche tu, capisci?