Jeff Wadlow: da studente modello pluripremiato a regista di action movie

Questa settimana esce in Italia, il film d’azione Never Back Down, l’ultima fatica di Jeff Wadlow. Non molti sapranno chi sia costui. Cerchiamo di scoprirlo insieme.

La storia cinematografica di Jeffrey Clark Wadlow, nipote di Katie Couric, inizia nel 2001, quando si diploma alla Southern California School of Cinema & Television, presso il Dartmouth College.

Nel 2002 con il cortometraggio Living the lie, vince il Chrysler Million Dollar Film Competition, che gli dà la possibilità di usare un milione di dollari per produrre una nuova opera (ha ricevuto ottimi riscontri da parte della critica anche per The tower of Babble, premio al Chlotrudis Awards, al Taos Talking Picture Festival, al New York International Indipendent Film & Video Festival, al St.Louis International Film Festival e Catching Cringle).

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Wim Wenders: visioni d’autore

Scrivere di Wim Wenders non è facile, limitarsi ad una freddo elenco stracolmo di date e titoli ridurebbe non poco l’importanza di questo cineasta, quindi una piccola premessa e’ doverosa per descrivere questo artista, attento osservatore dell’umanità e del suo più etereo contenuto, l’anima, acuto testimone dell’evoluzione, visionario che esplora sentimenti e animo umano attraverso una dicotomia che riflette l’intero spettro delle emozioni umane, un binomio che coincide con l’inizio e la fine: la vita e la morte. E’ chiara la profondità artistica di questo regista che anche nei suoi lavori meno incisivi, ci riferiamo alle ultime produzioni, rimane un maestro indiscusso ed uno sperimentatore sempre all’avanguardia nonchè profondo conoscitore del mezzo cinematografico e dei suoi segreti.

Dobbiamo, per dovere di completezza, ricordare che Wim Wenders nasce a Dusseldorf in Germania il 14 agosto 1945, figlio di un medico, dopo il diploma, l’idea è di seguire le orme paterne, si iscrive alla facoltà di medicina, che abbandona quasi subito.Segue repentino trasferimento in quel di Parigi dove frequenta una scuola di cinema ed apprende i rudimenti della narrazione su pellicola, è il 1966, passano alcuni mesi e il regista torna in patria e frequenta una scuola di cinema locale, la IDHEC, in questo periodo che va dal 1967 al 1970 si occupa anche di critica cinematografica e scrive per alcune riviste, nascono i primi esperimenti, cortometraggi, diciamo esplorativi e figli dei tempi, gira così dal 1967 al 1969: Scenari, Lo stesso giocatore spara di nuovo, Città d’argento, Film sulla polizia, Alabama 2000 anni luce.

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Stefano Amadio e i suoi Mala Tempora

Artista poliedrico nel mondo del cinema, Stefano Amadio ha svolto ruolo di regista, attore e sceneggiatore nel corso della sua carriera. Nato a Roma nel 1965, si è fatto conoscere grazie alla regia di Mala Tempora, in cui ha anche fatto l’attore, interpretando il ruolo di Giovanni il Templare.

Mala Tempora è un film drammatico ambientato nel Medioevo. Il film rappresenta l’opera principale di Stefano Amadio ed è interpretato da Severino Saltarelli , Alberto Cracco, Maddalena Maggi, Loredana Solfizi, Daniele Ferretti, Ugo Margio, Pino De Matti.

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Lo sceneggiatore John Michael Hayes è morto mercoledì

E’ morto, a ottantanove anni, lo sceneggiatore americano John Michael Hayes, conosciuto dal pubblico grazie a due celebri copioni, La finestra sul cortile (per il quale vinse l’Edgar Allan Poe Awards) e I peccatori di Peyton, che gli fruttarono due nomination all’Oscar.

L’uomo, nato l’11 maggio del 1919 a Worcester in Massachusetts e morto mercoledì nella sua casa a Hanover, nel New Hampshire, aveva iniziato come scrittore per giornali e radio e nel 1952 con Red Ball Express iniziò la sua carriera nell’ambito cinematografico.

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Pablo Larrain: occhio cileno

ll materiale che Pablo Larrain ci ha messo finora a disposizione è scarso in termini di quantità, ma si intravede già un occhio di cui siamo destinati a parlare ancora in queste pagine. Larrain è nato a Santiago del Cile nel 1976.

Si diploma alle superiori, per poi buttarsi sullo studio della comunicazione audiovisiva all’UNIACC, Università di Arte Scienze e Comunicazione. Fonda in seguito Fabula, una società di produzione cinematografica e pubblicitaria.

Da cosa è costituita la produzione di Larrain? Al momento il suo nome è inscindibilmente legato alla sua opera ultima da regista, Tony Manero (2008), opera seconda, per dirla tutta, dopo Fuga (2006). E’ anche autore dello script di entrambe le opere, mentre come produttore ha dato vita a Vida me mata, La (2007).

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Jason Statham: un duro made in England

Jason Statham è uno di quegli attori che nascondono un’autoironia a volte involontaria, a volte voluta, dietro una maschera da duro, una versatilità che i registi utilizzano nel migliore dei modi in action-movies con una forte connotazione comedy. Guardandolo non si può non pensare a Bruce Willis, il suo alter ego a stelle e strisce, molti connotati sia fisici che recitativi li accomunano, tra il serio e il faceto affrontano scene pericolose, inseguimenti mozzafiato e viaggiano di genere in genere trasformandosi da eroi per caso dalla battuta sempre pronta, ad armi inarrestabili che una volta innescate, solo i titoli di coda riescono a fermare.

Jason Statham nasce a londra nel 1972, padre cantante, madre ballerina, i genitori hanno l’abitudine di portarlo con loro durante le varie esibizioni e il piccolo Jason, come ogni star che si rispetti già mostra una spiccata predisposizione per il palcoscenico. Lo Showbiz attira non poco il giovane che comincia come modello in servizi fotografici e spot pubblicitari dove Statham può mostrare una certa fisicità e quell’aria da duro che contraddistinguerà tutti i suoi personaggi.

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Clint Eastwood lascia la recitazione e farà solo il regista

Clint Eastwood, dopo oltre 60 film recitati e 50 anni di esperienza davanti alla macchina da presa, ha deciso di lasciare la carriera d’attore e di dedicarsi solo alla regia. Il settantottenne attore ha dichiarato:

Desideri sempre lasciare quando sei è al top. Non vuoi diventare come quei pugili che restano troppo a lungo sul ring finché non riescono più a dare il massimo.

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Seth Rogen: un bravissimo cattivo ragazzo

Non fatevi ingannare dall’aria sorniona da ragazzone un pò goffo e stralunato, Seth Rogen è uno dei nuovi re mida della commedia americana, una macchina da battute, cresciuto a pane e satira al vetriolo nella trasmissione cult Saturday night live fa parte delle nuove leve che stanno conquistando Hollywood, a suon d’incassi, film dopo film, inesorabilmente. Negli ultimi anni e’ diventato insieme a Will ferrell, Steve Carell e Chris rock parte integrante di quella che nella mecca del cinema  viene definita la banda di Apatow, produttore e regista che ha riunito i  nuovi comici americani e li ha spremuti a dovere facendogli sfornare commedie dagli incassi stratosferici, un successo dietro l’altro, da 40 anni… vergine a Suxbad, fino al più recente Strafumati e al nuovo progetto Funny people diretto dallo stesso Apatow, che vedrà al fianco di Rogen un’altra superstar comica Adam Sandler.

Seth Rogen nasce a Vancouver il 15 aprile 1982, a diciassette anni, fidandosi dei consigli del suo mentore Judd Apatow, il giovane Seth lascia la scuola e Vancouver e si trasferisce a Los angeles. Dopo una parte nella serie tv Freaks and Geeks, arrivano i ruoli nel poco fortunato tv show Undecleared, e piccole parti nei flm Donnie Darko, 40 anni…. vergine, Tu,io e…. Dupree.

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Alberto Fasulo: le riflessioni di un fiume

Friulano di origine e romano d’adozione, Alberto Fasulo è ha svolto il ruolo di direttore della fotografia di numerosi progetti cinematografici. Si è distinto per la sensibilità e per il gusto delle immagini che ci ha regalato nel corso degli utlimi anni.

Oltre che di immagini, Fasulo si è occupato di suoni e, con Rumore Bianco, si è cimentato invece nel’attività di regista. Nell’ultimo decennio ha esordito tuttavia non con le immagini, ma con i suoni: si è infatti occupato delle sonorità di Politica Zero e di E Io Ti Seguo: suono.

Prima di arrivare alla regia passa per la fotografia di L’Orchestra di Piazza Vittorio, per poi tornare ai suoni con Bianciardi!, Les Ninjas du Japon e Feltrinelli Il

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Robert Pattinson, tra maghi e vampiri

Robert Pattinson deve la sua fama e fortuna alla parte del coraggioso e combattivo Cedric Diggory che lo ha catapultato nello showbiz, agnello sacrificale che testimonia il ritorno di “colui che non deve essere nominato“, il malvagio Voldemort nella saga del maghetto più famoso del pianeta, Harry Potter. Ora lo ritroviamo in un altro fantasy, pronto a divenire nuova icona giovanile nei panni del  vampiro romantico e innamorato nel film Twilight.

Pattinson inizia la carriera partecipando a vari concorsi per giovani talenti, ma la sua scuola è, come per molti attori inglesi, il teatro, qui comincia a farsi le ossa con i classici e tra una rappresentazione e l’altra sogna di diventare come il suo attore preferito Jack Nickolson. Giovane artista dai molteplici talenti, suona pianoforte e chitarra, Robert approda nel 2oo4  sul set di vanity fair, film di Mira Nair, purtroppo quasi tutta la sua performance viene tagliata al montaggio, ma fortunatamente ha la possibilità di rifarsi lo stesso anno con un film tv di grande successo La saga dei nibelunghi, guarda caso un fantasy.

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Leonardo DiCaprio, una vita da attore

Fin dal 1997, Leonardo DiCaprio è il sex symbol per eccellenza, grazie alla magistrale interpretazione del film Titanic, record assoluto di incasso e maggior detentore in fatto di premi oscar, mai realizzato, ne prima, ne dopo. Nel corso degli anni si è altresì rivelato un ottimo attore, lavorando con artisti e registi di fama internazionale.

Il suo primo ruolo cinematografico è datato 1991, con la partecipazione al b-movie Critters 3; nel 1993 partecipa al film apprezzato dalla critica, Voglia di ricominciare, affiancando Robert De Niro nel ruolo di figliastro.

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Oded Davidoff: un cinema senza frontiere

Regista di origine israeliana, nasce a Gerusalemme nel 1967, una carriera in divenire, molto giovane, anche cinematograficamente, la sua filmografia comunque è una variegata miscellanea che tocca tutti i generi dalla commedia al dramma. Cineasta dal tocco neorealista, fine narratore di sentimenti, molto amato ed apprezzato in patria, dove nel 2001 e nel 2006 viene candidato come miglior regista rispettivamente per i film Mars Turkey, tratto dal libro di Libor Nachmias e per Mischehu larutz itu, unica pellicola approdata in Italia con il titolo Qualcuno con cui correre, anch’essa tratta da un romanzo, opera dello scrittore David Grossman.

Qualcuno con cui correre, è un racconto intimista ed esploratore dell’animo umano e delle sue contraddizioni, la vicenda narra di un adolescente in cerca del padrone di Dinka bellissimo Labrador perdutosi per le strade di Gerusalemme, questo incipit sarà il pretesto per raccontare le disavventure di due adolescenti svelate attraverso un montaggio narrativo in cui gli avvenimenti si sussegono,si intersecano, tra presente e passato per narrarci di gioventù,smarrimento e di una Gerusalemme poco turistica, lontana dal fascino da cartolina, molto reale e pericolosa.

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Jonathan Demme: un filmaker anticonformista

Jonathan Demme, classe 1944, cresce a New York, lavora come sceneggiatore per la Corman factory, vera e propria scuola di sopravvivenza cinematografica, low- budget, tempi ristretti, un certo cinema di serie B che oggi per molti neo-registi di genere rappresenta un punto di riferimento. Il primo film Femmine in gabbia, è il 1974, già traspare l’originalità visiva di Demme che torna dietro la macchina da presa cinque anni dopo con Il segno degli hannan, noir in cui emerge un senso del ritmo notevole che ritroveremo anche nelle opere successive. Che si tratti di commedia, Qualcosa di travolgente, di moderno Western, Fighting mad, o documentario,The agronomist, Demme dimostra una vena anticonvenzionale che prepotentemente sottolinea tutte le sue pellicole.

E’ il 1991, Demme gira quello che sarà negli anni successivi un punto di riferimento cinematografico di genere e l’apice della sua carriera, stiamo parlando del pluripremiato iI silenzio degli innocenti, il cineasta utilizza la macchina da presa per calarsi e calarci nei meandri della parte più oscura dell’animo umano, quella che si ciba delle angosce e della paura e tratteggia due personaggi storici che diventeranno due icone cinematografiche dagli opposti  versanti, la fragile e risoluta Clarice Sterling agente FBI interpretata da Jodie Foster, pensate che la prima scelta di Demme era Meg Ryan!, e la perfetta e ambigua rappresentazione del fascino del male, quell’ Hannibal Lecter interpretato dell’eclettico Anthony Hopkins, ormai leggenda.

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Beppe Fiorello e il cinema

Beppe Fiorello, in realtà si chiama Giuseppe, con un passato da fiorellino, ma per tutti è uno dei volti più noti ed apprezzati della fiction televisiva italiana.

Fratello del noto showman Rosario, Beppe Fiorello ha un passato da speaker radiofonico, a fianco di Baldini, Laurenti ed Amadeus, ed un futuro, come vedremo, da attore protagonista. Nel 1994 approda in televisione, prendendo il timone del famosissimo Karaoke di Italia Uno.

L’anno 1998 segna il debutto come attore, prima per il cinema, con un film di Marco Risi, L’ultimo capodanno, e poi per la tv, con la fiction Ultimo, diretta da Stefano Reali. Seguono per il grande schermo: I fetentoni, L’americano, Il talento di Mr Ripley, Le tre mogli e C’era un cinese in coma, diretto da Carlo Verdone.

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