Brado: il nuovo film di Kim Rossi Stuart nei cinema

Con Brado, Kim Rossi Stuart firma la sua terza regia dopo i film “Anche libero va bene” e “Tommaso”. Di Brado, Stuart è inoltre sceneggiatore e co-protagonista, insieme all’attore Saul Nanni. La pellicola racconta del rapporto padre figlio: il primo, più burbero e chiuso, il secondo ribelle ma affezionato. Il giovane si trova costretto a mandare avanti il ranch di famiglia dopo che suo padre (Kim Rossi Stuart) subisce un infortunio che lo costringe a non poter più cavalcare. Oltre ad assistere suo padre, il giovane si troverà a dover fare un lavoro che non ama, ma grazie al quale col passare del tempo, ritroverà sè stesso, la sua identità, sanando alcune ferite, e ricucendo il rapporto con suo padre.

 

Inizialmente riluttante a recuperare il rapporto con suo padre, e seguito dell’infortunio al braccio, decide di addestrare un cavallo del loro ranch, e a farlo partecipare ad una gara. Sarà questa nuova avventura, che porterà il giovane a vivere nuove avventure, ad in contrare l’addestratrice di cui si innamorerà e a riallacciare il rapporto con suo padre. Brado, non è solo la storia di una famiglia, del rapporto tra un padre ed un figlio, Brado è un film metaforico: da una frattura, che è fisica, ma anche emotiva, si può guarire. Forse è proprio attraverso la sperimentazione del dolore, attraverso l’allontanamento che si può guarire e tornare ad una nuova vita.

 

La trama del film, è parte della sinossi di un libro, scritto da Kim Rossi Stuart che prende il titolo di “Le guarigioni”. Brado è un film completamente ispirato al testo, e alla tematica che esso propone. Nel testo, i personaggi sono monadi, tutte diverse, e isolate: un padre dal carattere chiuso ed un bambino che allevano cavalli, un prete che combatte il Male nel mondo, un imprenditore con la moglie sfuggente, lo scrittore romantico, personaggi diversi, che si raccontano attraverso le loro storie, le loro tensioni emotive, il loro carattere chiuso, le loro fisime e le loro idiosincrasie. Tutto si racchiude in uno schema: i personaggi sono legati tra loro, in modo indissolubile e cercano in qualche modo la guarigione.

 

Il film è stato promosso da Carlo degli Esposti in collaborazione con il Ministero della Cultura e la Vision Distribution. Brado può essere definito un film delicato, che parla di rotture e di riconciliazioni, di ferite che si sanano, perché diventa necessario difendere la felicità ed eliminare il rancore, per salvarsi.