Belle ma povere, recensione

Seguiamo le peripezie amorose di una coppia di giovani ragazze romane Anna Maria (Alessandra Panaro) e Marisa (Lorella De Luca) fidanzate rispettivamente con Romolo (Maurizio Arena) che è anche il fratello di Marisa e  Salvatore (Renato Salvatori) fratello di Anna Maria.

Le due ragazze cercano di far mettere al testa a posto alla coppia di fidanzati scansafatiche che non hanno nessuna voglia ne di accasarsi ne tantomeno di lavorare e così tra promesse non mantenute e farfalloneggiamenti vari Anna Maria e Marisa provano a far impegnare i due rispettivi fidanzati in qualche attività seria, ma con scarsi risultati.

A complicare le cose rispunterà la bella Giovanna (Marisa Allasio) corteggiata a suo tempo da entrambi i futuri cognati che ora lavora in una gioielleria e diventerà motivo di scontro tra i due galletti, che non si renderanno conto che a causa del loro comportamento da immaturi sfaccendati rischiano di perdere le due innamorate, ma stremate fidanzate.

Visto l’andazzo Romolo e Salvatore decideranno di intraprendere strade professionali diverse ed opposte, Romolo seguito con successo un corso serale di radiotecnica deciderà di aprire un negozietto di riparazioni e Salvatore invece prenderà una brutta strada e si improvviserà per amore scassinatore di negozi.

Naturalmente il lieto fine per i quattro innamorati è dietro l’angolo e per un gran finale ai fiori d’arancio ritroveremo Anna Maria e Romolo in chiesa con Marisa e Salvatore a celebrare insieme un bel doppio matrimonio.

Dino Risi nel 1957 dopo aver girato il grandissimo successo Poveri ma belli con Renato Salvatori e Maurizio Arena, capostipite di una commedia italiana che miscela elementi tipici del neorealismo come il dialetto, romanticismo da fotoromanzo e genuina comicità gira anche il seguito Belle ma povere utilizzando gli stessi interpreti, Marisa Allasio compresa.

Risi segue l’esempio di Comencini e del suo Pane, amore e fantasia che nel frattempo ha già figliato ben tre seguiti e naturalmente fa centro con grandi incassi e una genuinità che arriverà dritta al cuore degli spettatori che si riconosceranno in un cinema dal linguaggio popolare, diretto e ricco di buoni sentimenti.

Note di produzione: Marisa Allasio con la sua provocante Giovanna interpretata nel film diventerà una sex-symbol transitando in svariate pellicole tra cui Susanna tutta panna, scanzonata co-produzione italo-spagnola diretta da Steno che la vedrà nel 1957 protagonista al fianco di Sandra Mondaini, Bice Valori e Nino Manfredi.