Baaria, Enpa chiede ritiro delle pellicole dalla sala

Baaria Toro

Baaria, il film italiano candidato ad essere inserito nella cinquina dell’Oscar come miglior film in lingua non inglese, è nuovamente al centro di forti polemiche: l’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali), ha presentato in procura a Roma una denuncia per far sequestrare e ritirare il film dalle sale, a causa della scena, girata in Tunisia, in cui si vede un toro che viene sgozzato.

L’Enpa ha richiesto alla procura di aprire un procedimento in base all’articolo 544 bis del codice penale, che punisce fino a un massimo di un anno e sei mesi di reclusione chiunque per crudeltà o senza necessità provochi la morte di un’animale.

La presidente dell’associazione Carla Rocchi, che in precedenza aveva proposto di boicottare la pellicola (“È impensabile che l’Italia voglia farsi rappresentare da una pellicola di cui si parla quasi esclusivamente per la scena, truculenta e sanguinaria, in cui si mostra la barbara uccisione di un bovino. Tra l’altro la scena in questione è stata girata in Tunisia, proprio per eludere la normativa italiana a tutela degli animali“) spiega:

La denuncia presentata vuole punire chi si ammanta fintamente di pretese artistiche di questa scena. Il risultato è che di questo film si parla solo per la crudeltà di quella scena. Baaria uguale macelleria.

L’avvocato Mariano Buratti, legale dell’Enpa, ha detto:

Se chi l’ha girata là lo ha fatto per sottrarsi alla giustizia italiana si deve ricredere, perché attraverso un’istanza che sarà fatta al ministro della Giustizia il procedimento penale si potrà fare in Italia.

Pronta la replica dell’ufficio stampa della casa produttrice del film, la Medusa:

Tornatore ha già avuto modo di dichiarare le circostanze nelle quali ha girato quella scena. Per cui mi rifaccio a quanto detto da Tornatore. Non ha fatto quella sequenza per il film, ha semplicemente ripreso la scena di un’uccisione di un toro.

Le polemiche penalizzeranno il film nella corsa all’Oscar?