Anima nuda: lo sguardo dell’infanzia

Una madre un pò distratta non si rende conto della deriva violenta presa dai disegni del suo bambino che evidentemente risente di un non precisato, ma negativo bombardamento mediatico.

Questa è in poche parole la trama di Anima nuda un cortometraggio privo di dialoghi, in cui la musica e una serie di fotografie e immagini estrapolate da telegiornali, reportage e documentari sulle zone di guerra, si alternano alle immagini di un bambino che, attraverso il disegno, vede il mondo che lo circonda contaminato dalle immagini di guerra e violenza che quotidianamente i telegiornali gli propinano.

In questo caso lodevole è lo scopo, ma veramente poco riuscito il risultato, Ionia freemotion Production Group e il regista Fabio Puglisi infarciscono i pochi minuti del corto con una overdose di immagini che invadono quello che doveva essere lo spazio narrativo, lo stesso fa la musica, troppo invadente e musicalmente pretenziosa, il tutto assume l’aria di un sermone visivo che tedia non poco chi guarda e fa perdere l’obiettivo primario, la storia che si sta raccontando.

Quindi un plauso alle intenzioni, e al tema che ha bisogno quotidianamente di essere ribadito, ma violenza, tv e bambini sono una commistione di temi difficile da maneggiare senza cadere, come è successo in questo caso, nella retorica che inficia tutte le buone intenzioni.

Tecnicamente abbiamo poco da valutare vista la mancanza di dialoghi e l’uso preponderante di foto e immagini esterne al corto, aspettiamo dal regista una prova più impegnativa e dallo stile più personale.