American Night: l’action movie fuori concorso alla Mostra del Cinema

American Night è un noir modernissimo, sceneggiato e diretto da Alessio Della Valle. Al centro di questo thyiller, due personaggi: John Kaplan -Jonathan Rhys Meyers- mercante d’arte, disordinato, caotico, sopra le righe, con un talento eccezionale nel suo lavoro, e dall’altra Micheal Rubino -interpretato da Emile Hirsch- giovane capo della mafia newyorkese. Le loro strade, seppur lontanissime, sono destinate ad incrociarsi: i due personaggi infatti, hanno in comune l’amore per l’arte e per gli affari. Il giovane boss, desidera diventare un pittore, anche se questa sua passione, non gli è stata mai riconosciuta, ne è stata mai appoggiata, in primis da suo padre. Dall’altra parte, John Kaplan, vive nell’arte e per l’arte. Sarà il furto della Marylin di Andy Wahrol, a permettere ai due protagonisti di incontrarsi.

 

Il film, si ispira chiaramente allo stile Tarantiniano: la scritta al neon che apre il film, in cui si sommano la parola Arte e la parola vita, dando origine al Caos, i dialoghi, la suspence, la gestualità, la violenza, i colpi di pistola, i colori. Uno stile che omaggia Pulp Fiction, che richiama un genere cinematografico amatissimo ed eterno allo stesso tempo. Nel cast, sono presenti altri attori, tra cui Paz Vega, Micheal Medsen e Fortunato Cerlino, attore di teatro italiano, tra gli interpreti principali di Gomorra la serie. Anastacia, canta una canzone in una scena di un film. Un cast stellare dunque, e una trama interessante, ispirata al grande genio Tarantino.

 

In una recente intervista, Jonathan Meyers, ha raccontato del suo rapporto con l’arte e con la recitazione, e anche del suo rapporto con il film stesso. Meyers si è raccontato in modo semplice, senza troppe sovrastrutture. Il suo modo di essere è lontano da quello degli attori di successo, dalla cui rosa, si sente completamente escluso. Si definisce un attore migliore di quello che era da giovane, un attore più consapevole di se stesso e del rapporto che si instaura con i personaggi che interpreta. Spesso ha interpretato ruoli scomodi, cosi anche in American Night.

Il suon rapporto con l’arte è basato sul desiderio mai realizzato di essere un grande artista. L’arte della pittura, consente di vivere la propria vita in intimità. Non esiste rapporto con il pubblico, se non attraverso le opere. Un attore, di contro è sempre troppo esposto, anche nella sua vita, esattamente come i personaggi dei suoi film. In American Night, lo stesso John Kaplan dice: “Gli uomini hanno bisogno di creare arte non per gioco, non per caso, ma perché dobbiamo”.