Che fine ha fatto Macaulay Culkin?

Oggi per la rubrica sulle meteore hollywoodiane ci occupiamo di Macaulay Culkin, una vera baby-star degli anni ’90 che purtroppo è diventata l’esempio eclatante di come un successo troppo repentino non supportato da una famiglia solida alle spalle e da una oculata e lungimirante scelta di copioni possa trasformarsi in un boomerang che ha portato ad una devastante guerra combattuta in aule di tribunale dai genitori di Culkin per il suo affidamento, conflitto che ha segnato in negativo una carriera che con i fisiologici cambiamenti fisici dovuti all’adolescenza ha finito per subire un prevedibile tracollo.

Cominciamo proprio dagli anni ’90 che hanno rappresentato per Culkin sia l’apice che il declino della sua carriera, infatti dopo la comedy Io e Zio Buck (1989) accanto al compianto John Candy e al thriller Allucinazione perversa (1990) dove interpreta il figlio di Tim Robbins, arriva il mostruoso successo del family-movie di Chris Columbus Mamma ho Perso l’aereo (1990) dove interpreta il pestifero Kevin McCallister, un blockbuster da oltre 400 milioni di dollari che avrà un inevitabile sequel, Mamma ho riperso l’aereo: Mi sono smarrito a New York (1992).

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B-cult, Allucinazione perversa

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Oggi un B-cult anni ’90 per l’angolo dedicato al cinema di genere, per l’0ccasione abbiamo rispolverato Allucinazione perversa (Jacob’s ladder), una suggestiva pellicola che apre gli anni’90 piazzandosi tra i migliori e più inquietanti thriller a tinte horror mai realizzati.

A sfornare questo disturbante e ansiogeno gioiellino il regista Adrian Lyne, all’attivo l’ottimo thriller Attrazione fatale e un paio di blockbuster anni ’80 come 9 settimane e 1/2 e Flashdance. Lyne recluta Tim Robbins e lo trasforma nel paranoico Jacob Singer, un reduce della guerra del Vietnam afflitto da terrificanti allucinazioni che sembra siano frutto di esperimenti segreti del governo effettuati sulle truppe americane.

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Richie Rich-Il più ricco del mondo, recensione

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Il dodicenne Richie Rich (Macaulay Culkin) ragazzino con tanta voglia di divertirsi  e fare appunto il dodicenne, è invece costretto suo malgrado a rivestire  l’ingrato ruolo di piccolo magnate in erba, essendo l’unico erede del multimiliardario patrimonio paterno, genitore lungimirante che gli affida un precettore e lo incammina in un percorso che mira a  trasformarlo in un piccolo Howard Hughes.

Nonostante l’insofferenza a questo arduo, noioso e non richiesto compito, Richie fa il suo dovere almeno sino a quando il losco e ambizioso Lawrence Van Dough (John Larroquette), amministratore delle finanze della famiglia Rich, non crede sia giunto il momento di eliminare i suoi datori di lavoro, e trovando un complice nel corrotto capo della sicurezza, organizza un viaggio in aereo di sola andata. per Richard Rich e signora.

Il piano di Van Dough sembra riuscire, l’aereo precipita, i genitori di Richie risultano dispersi, e lui può iniziare la sua scalata alla direzione della compagnia, ma il fido precettore Cadbury (Jonathan Hyde)  riesce a far insediare al comando dell’azienda Richie, che comincerà ben presto a dire la sua con il supporto e i consigli di alcuni fidati amici. Candbury Purtroppo rivelatosi un intralcio per Van Dough finirà in prigione, così Richie si troverà a fronteggiare da solo gli assalti dell’ambiguo amministratore.

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Mamma ho preso il morbillo, recensione

home_alone_three_ver2 []Una gang di criminali internazionali ha appena rubato un preziosissimo microchip top secret al governo americano, prima di poterlo piazzare sul mercato nero ad un prezzo esorbitante i qualtro geni del crimine pensano di  mimetizzarlo all’interno di un giocattolo, una macchina radiocomandata.

La macchina in questione per una serie di sfortunate coincidenze finisce per sbaglio prima nelle mani di una vecchietta e poi, come pagamento per alcuni servizi svolti per la nonnina, nelle mani di Alex Pruitt (Alex D. Linz) piccolo e irrequieto ragazzino che di li a poche ore scoprirà di essersi beccato il morbillo.

Durante la sua permanenza forzata in casa, Alex rimasto solo nota movimenti sospetti nelle case del vicinato denunciando la cosa alla polizia che crede ad uno scherzo ingegnato dall’irrequieto e annoiato ragazzino. In realtà a visitare le case dei vicini sono i quattro malviventi in cerca del prezioso giocattolo, e quando arriverà il turno della casa di Alex, la gang scoprirà quanto possa essere ingegnoso e letale un marmocchio sul piede di guerra.

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Mamma ho allagato la casa: recensione

Questo Natale per Kevin McCallister (Mike Weinberg) sarà un pò diverso dal solito, i suoi genitori sono divorziati e quindi il piccolo decide di passarlo con il padre Peter (Jason Beghe) e la sua nuova fidanzata Natalie (Joanna Going), in una villa piena di marchingegni Hi-tech che farebbero la felicità di qualsiasi ragazzino.

Kevin non sa che una sua vecchia conoscenza, il criminale pasticcione Marv (French Stewart) ha un nuovo compare di furti in gonnella, l’antipaticissima Vera (Missi Pyle), e che i due loschi figuri hanno puntato la villa di Natalie ed hanno la ferma intenzione di svaligiarla non sapendo minimamente cosa li aspetta.

Kevin indossate di nuovo le vesti di agguerrito difensore del focolare domestico e aiutato da una serie di nuovi marchingeni, stavolta tecnologicamente avanzati, trasforma la villa in una spassosa trappolona per gli ingenui ladruncoli e per l’ennesima volta difenderà la sua famiglia, la sua nuova casa e spedirà la strana coppia dietro le sbarre.

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Mamma, ho riperso l’aereo-Mi sono smarrito a New York: recensione

Un anno dopo l’incidente capitato al piccolo Kevin (Macaulay Culkin), dimenticato a casa dai genitori partiti per le vacanze natalizie, ecco che ci risiamo, la solita baraonda pre-partenza stavolta non crea danni a casa, visto che i genitori ora tengono il piccoletto sotto attenta osservazione, ma all’aereoporto, così mentre la famiglia McCallister si imbarca per Miami, Kevin sbaglia volo e sbarca a New york.

Dopo un primo momento di naturale smarrimento e mentre i gentiori avvertono la polizia dell’ennesima dimenticanza, Kevin, che si ritrova fra le mani la carta di credito del padre decide di godersi appieno La grande mela e le comodità che offre tra cui una bella stanza al Plaza, dove il concierge Hector (Tim Curry)  è molto scettico nei confronti ei fantasiosi racconti del ragazzino, e una bella puntata nel più grande negozio di giocattoli della città, i magazzini Duncan.

Purtroppo Kevin davanti al negozio incappa in due vecchie conoscenze, i ladruncoli Marv (Daniel Stern) ad Harry (Joe Pesci) che evasi dal carcere durante una rivolta hanno intenzione di farla pagare molto cara alla piccola peste. Kevin si rtirova così tra due fuochi, da una parte il concergie dell’albergo a cui è stato segnalato che la carta di credito di Kevin è rubata e dall’altra Marv ed Henry sul piede di guerra.

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Recensione: Mamma ho perso l’aereo

In casa McCallister fervono i prepartivi per l’imminente viaggio a Parigi, la numerosa famiglia si è organizzata per tutta la settimana, tutto è pronto per l’indomani mattina, niente  sembra poter andare storto, tranne…la sveglia che non suona.

I preparativi diventano un vero caos, una corsa a prepararsi nel minor tempo possibile pena la perdita del volo e l’annullamento del viaggio. La famiglia McCallister nonni e zii al seguito raggiungono in fretta e furia l’aereoporto, riescono ad imbarcarsi pronti a godersi il meritato viaggio di famiglia, ma mamma Kate sente che qualcosa non va, ha la strana sensazione di aver dimenticato qualcosa, una volta in volo il dubbio si fa certezza, Kate e Peter hanno dimenticato il figlio Kevin (Macaulay Culkin) a casa.

Il primo giorno di Kevin in solitaria è una sorta di spericolata avventura, niente genitori, niente regole, e via a fare tutto quello che gli passa per la testa, tutto bello almeno per il primo giorno, poi l’approssimarsi del Natale e la mancanza dei genitori farà rattristare un pò il ragazzino che si pente del desiderio espresso la notte prima della partenza di far sparire la sua famiglia, inconsapevole della dimenticanza di mamma e papà.

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Raja Gosnell: mamma ho preso un Chihuahua!

Raja Gosnell nasce a Los Angeles, California, il 9 dicembre 1958, esperto di montaggio, campo in cui si distingue diventando indispensabile per registi del calibro di Robert Altman e Chris Columbus, per quest’ultimo ha montato i due episodi della serie Mamma ho perso l’aereo e il divertente Mrs. Doubtfire.

Nel suo curriculum, qualche lavoro come operatore di seconda unità e aiuto regista (Vengeance of a soldier-1987), molto montaggio, sua preminente attività (Pretty woman, D.O.A.), e alcuni film per la tv, fino all’esordio nella regia nel 1997 con il terzo episodio della serie Mamma ho perso l’Aereo, orfana dell’ormai troppo cresciuto Macaulay Culkin, Mamma ho preso il morbillo.

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