Recensione: Commediasexi

L’onorevole Massimo Bonfili (Paolo Bonolis) ha una relazione extraconiugale con la starlette di turno Martina Brandi (Elena Santarelli), nel frattempo è alle prese con un disegno di legge sulla famiglia, un Cardinale a cui chiede costantemente consiglio e alcune voci che vedrebbero la sua relazione clandestina ormai di dominio pubblico.

In preda al panico, l’onorevole porta la famiglia a Parigi e affida l’amante al suo autista Mariano (Sergio Rubini), quest’ultimo  alle prese con l’insana gelosia della moglie Dora (Margherita Buy) si finge a Parigi al seguito dell’onorevole e famiglia. Mariano sarà costretto a seguire Martina nelle sue apparizioni pubbliche e verrà immortalato su varie riviste di gossip, così Dora scopre la presunta relazione del marito E l’onorevole Bonfili sembra non prendere affatto bene l’esposizione mediatica e la troppa visibilità della sua amante e del suo autista.

Natale porta consiglio, così tra Mariano e Dora torna la pace grazie a Martina che diventerà grande amica di Dora e lascerà l’onorevole Bonfili cornificato a sua volta dalla moglie con un maestro di cucina. L’onorevole stremato e stressato accettato il suggerimento del suo consigliere spirituale, finirà per passare le festività natalizie in un monastero.

Il regista Alessandro D’Alatri cita/omaggia la commedia all’italiana più classica, lo fa in modo elegante, lascia il pecoreccio ai margini, utilizza un sorprendente Bonolis un pò spaesato lontano dal suo elemento naturale, la televisione, ma pieno di buona volontà. D’Alatri gli affianca la bella divetta da reality Elena Santarelli che si esibisce in una discreta performance, poi veterani del calibro di Michele Placido, Margherita Buy, Rocco Papaleo e uno stralunano, nevrotico e spassoso Sergio Rubini, sicuramente il migliore in campo.

Commediasexi diverte senza esagerare, ci mostra l’italietta della politica da avanspettacolo e ci presenta una serie di caratterizzazioni più o meno riuscite che però nel quadro d’insieme portano la messinscena ad un livello più che sufficiente, D’Alatri si rivela un regista versatile ed un buon direttore d’attori, mettiamoci un Rubini mattatore, una esilarante e nevrotica Buy e la commedia è servita.