Piccola peste torna a far danni, recensione

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Ben Healy (John Ritter) e il suo pestifero figlioletto adottivo Junior (Michael Oliver) approdano in una nuova cittadina, la pacifica Mortville, conosciuta anche come la capitale mondiale delle divorziate, naturalmente l’arrivo di un single piacente in città scatenerà l’ormone di dozzine di donne in cerca di marito.

Nel nuovo quartiere Ben troverà l’altro unico padre single della zona Aron Burger (Alan Blumenfeld), a cui non sembra vero di avere qualche rinforzo, così per salutare i nuovi arrivati invita Ben e il figlio per un barbecue dove Junior farà la conoscenza delle figlie del vicino, le gemelle Dolly e Madison.

La serata naturalmente si concluderà con un disastro che non farà che confermare la pessima fama che il ragazzino si porta dietro da Cold River e dalla scuola che frequentava, informazioni che il  preside della nuova scuola che Junior si appresta a frequentare ha deciso di non ignorare, facendo avanzare il piccolo terrorista di tre classi con la speranza di liberarsene nel più breve tempo possibile.

Quello che Junior ancora non sa è che lui non è l’unico mini-teppista in città e che la comunità ha già la sua piccola peste di zona, la terribile Trixie Young (Ivyann Schwan) che non sopporta le invasioni di campo e farà capire subito a Junior chi comanda, anche se dopo una serie di devastanti scontri i due troveranno un buon motivo per allearsi, unendo le forze e gettando familiari e vicini nel panico.

Già il fatto che una comedy, in apparenza dedicata ad un target di famiglie, non abbia superato del tutto indenne il visto della censura a causa di un linguaggio e contenuti decisamente adulti la dice lunga sul contenuto trash di questa serie e di come questo sequel si presenti come un’operazione oltremodo superflua.

In questo secondo capitolo il regista Dennis Dugan passa il testimone al collega Brian Levant, all’attivo una corposa serie di family-movie tra cui i due lungometraggi live-action de I Flintstones, tornano il bravo John Ritter indimenticato protagonista della sit-com Tre cuori in affitto e il piccolo Michael Oliver, a cui si  aggiungono il veterano Jack Warden e la spassosa e anche un pò inquietante Ivyann Schwan nei panni della piccola peste in gonnella Trixie Young.

Se già il primo capitolo non ci aveva particolarmente entusiasmato, Piccola peste torna a far danni oltre a ripetere dinamiche sfruttate oltremodo, alza il livello della volgarità oltre il consentito peggiorando ulteriormente le cose. Inadatto senza dubbio ai più piccini, ma anche ad un pubblico adulto, insomma ne carne ne pesce, se dobbiamo rivolgerci a questo filone specifico preferiamo di gran lunga le piccole pesti firmate John Hughes delle comedy Mamma ho perso l’aereo e Dennis la minaccia.

Note di produzione: la madre e manager del piccolo protagonista Michael Oliver, venne coinvolta alla fine delle riprese in una causa per estorsione che poi perse, causa intentata dalla casa di produzione Universal contro la donna che per permettere al figlio di terminare il film riuscì dolosamente a farsi triplicare il compenso. Il film ha avuto anche un terzo capitolo direct-to-video dal titolo Piccola peste s’innamora.