Lonely Hearts, recensione

Il detective Elmer Robinson (John Travolta) si trova di fronte allo sconcertante suicidio della moglie e a doversi confrontare con un dolore che neanche nel giovane figlio adolescente riesce ad emergere, impedendo così a padre e figlio di cominciare ad elaborare lo scioccante lutto. Al lavoro le cose non vanno meglio perchè Robinson, che fa coppia con l’amico e collega di una vita Charles Hildrebnadt (James Gandolfini), non riesce a tornare in campo trincerandosi dietro una scrivania, fino a che il caso piuttosto sospetto di una bella ragazza suicida non lo riporterà a contatto con la realtà e di nuovo in giro per scene del crimine.

Robinson nonostante la riluttanza dell’amico Hildenbrandt e lo scetticismo del suo capitano riuscirà a collegare il suicidio della ragazza ad un truffatore professionista di nome Raymond Martinez Fernandez (Jared Leto), che da vero rubacuori incallito attraverso alcune riviste di annunci per cuori solitari adesca donne sole e promettendo di sposarle, dopo averle sedotte ne svuota il conto in banca.

Cosa c’entra in realtà un viscido truffatore con la squadra omicidi sarà presto chiaro, quando a Fernandez si unirà la bellissima e psicolabile Martha Beck (Salma Hayek) che plagerà Martinez a tal punto da portarlo a commettere insieme a lei una serie di efferati omicidi che li vedranno seminar cadaveri in giro per gli Stati Uniti, Ramirez nei panni del single in cerca dell’anima gemella e la Beck in quelli di sua sorella di professione infermiera.

Il regista Todd Robinson pesca nel passato della sua famiglia, Todd è il nipote del detective che si occupò del caso narrato nel film, per regalarci un solido poliziesco a tinte noir con un cast di altissimo profilo, una storia di cronaca nera che negli anni ’40 scioccò gli Stati Uniti e un finale agghiacciante che non ha timore di raccontare la cruda realtà, senza il bisogno di ostentare nulla, ma lasciando che siano un ritrovato John Travolta e un’intensa Salma Hayek, ben supportati dal James Gandolfini de I Soprano e Jared Leto, a raccontare con partecipate performance follia, passione malata e una coppia di psicopatici Bonnie and Clyde formato serial killer.

Detective Hildenbrandt (voce fuori campo): …Quando Martinez incappò nelle frottole smielate di Marta Beck in una rubrica di Cuori solitari, lei era stata già lavorata da tutti i figli di puttana con la fissa delle sottane, incluso suo fratello che cominciò a stuprarla all’età di dieci anni. Era bellissima, questo si…ma era merce avariata.

Note di produzione: La serie di omicidi perpetrati da Martha Beck e il suo compagno Raymond Ramirez, divenuti noti come I killer dei Cuori solitari, hanno ispirato altri due film The Honeymoon Killers (1970) e Deep Crimson (1996). I ritagli di giornale mostrati nei titoli di testa del film sono quelli raccolti dalla nonna del regista.