Visions: recensione in anteprima

la-locandina-di-visions-113440Un squadra di SWAT sta per irrompere in un magazzino che sembra essere il covo del famigerato serial killer Spider, purtroppo l’irruzione si risolve con una carneficina, Spider è ancora in libertà e lo psicologo/profiler dottor Frederick Leemen (Steven Matthews) rassegnatosi rinuncia al caso tornando al suo lavoro in una clinica pesichiatrica per ragazzi.

La caccia al maniaco prosegue mentre in clinica Leemen ha in cura Matthew (Henry Garrett), un ragazzo appena ridestatosi da un coma che ne ha minato le percezioni, cancellato la memoria  e compromesso i rapporti interpersonali. Matthew riprenderà ben presto  il contatto con la realtà grazie all’amcizia di un paziente di nome Nick (JaKob Von Eichel), con il quale durante un’incursione nell’ufficio di Leemen scoprira le agghiaccianti prove del caso Spider.

Da quel momento Matthew sarà vittima di allucinanti e sempre più devastanti visioni in cui riesce a percepire Spider e le sue vittime, la coppia di ragazzi chiederà aiuto ad una intraprendente giornalista e i tre si metteranno a caccia dello spietato serial killer…

Visions ricalca le orme del più famoso cugino americano Saw, e lo fa in maniera  un pò troppo sfacciata, pesca a piene mani nell’immaginario del serial-thriller e non solo in quello dell’enigmista moralizzatore, cercando di fare un collage di tutta una serie di clichè e convenzioni, una sorta di book fotografico per serial killer cher purtroppo oltre l’intrigante copertina rivela moltissime incertezze ed un copione veramente debole.

Vivisamente l’uso del digitale che da un’immagine fredda e realistica alle sequenze certo non dispiace, si rivela un buon escamotage visivo, e poi come tutti ben sanno abbatte i costi, ma quello che lascia più perplessi è la fastidiosa sensazione di già visto che pervade il tutto e una trama che fatica a trovare una propria strada battendone molte e tutte conosciute.

Va lodata la tecnica del regista Luigi Cecinelli che proviene dal mondo della pubblicità e dai videoclip musicali, e anche lo sforzo produttivo che vede un cast internazionale lavorare con maestranze nostrane, tutto all’insegna della compartecipazione, ma questa impronta smaccatamente commerciale ed un  palese incertezza, non tecnica, ma a livello di narrazione, trasformano questo Visions in uno sbiadito clone di Saw & Co. che non so quanto potrebbe interessare ai fan dell’enigmista e a quanti come il sottoscritto in un thriller cercano almeno un barlume di originalità.

Qui il sito ufficiale del film.