Torino Film Festival 2010, Winter’s Bone entusiasma la rassegna piemontese

Reazioni entusiaste per l’opera seconda della regista Debra Granik che approda alla ventottesima edizione del Torino Film Festival conquistando pubblico e critica, niente di così inaspettato vista la sequela di premi rastrellati in patria.

Winter’s Bone arriva in Italia dopo essersi aggiudicato un premio speciale al Sundance e i prestigiosi Gotham Independent Film Awards lasciando sul campo concorrenti agguerriti come Black swan ed il remake Let me in, per poi piazzarsi in pole position ai prossimi Independent Spirit Awards con ben sette nomination.

La Granik ci racconta la storia di Ree una diciassettenne cresciuta troppo in fretta e caricata di immani responsabilità, come una madre malata e due fratellini ancora piccoli, tutto ciò a causa di una figura paterna latitante, che però tornerà a sconvolgere la vita della ragazza che rischierà di perdere la casa per una cauzione pagata dal padre impegnando proprio la fattoria dove Ree vive con la madre e i fratellini. Ree deciderà così di trovare il padre intraprendendo una ricerca che la metterà confronto con la violenza e l’ostilità di una piccola e sin troppo isolata comunità montana.

Fotografia dai toni lividi che ritrae una location ostile, look desolante da road-movie post-apocalittico e una protagonista, la talentuosa Jennifer Lawrence già vista in The Burning Plan di Guillermo Arriaga, che ha raccolto consensi tali da lanciarla tra le probabili candidate ai prossimi Oscar.

The Winter’s Bone è tratto dal racconto Un gelido inverno di Daniel Woodrell ed è in concorso alla rassegna torinese nella sezione principale Torino 28.