Shiloh Fernandez, Kurt Russell, Adrien Brody, Sharon Stone, Matt Damon: novità

Matt Damon

Shiloh Fernandez sarà il protagonista maschile di Girl With the Red Riding Hood, il film diretto da Catherine Hardwicke, con Amanda Seyfried nei panni di Capuccetto Rosso. L’attore sarà un taglialegna che si innamora di lei.

Kurt Russell, Adrien Brody e Sharon Stone saranno i protagonisti di Wako, il film scritto e diretto da Rupert Wainwright, che ruota attorno alla storia del massacro avvenuto in Texas nel 1993, quando gli agenti dell’ATF presero d’assedio il quartier generale della setta di David Koresh.

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I bruttissimi, Sliver

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Oggi per I bruttissimi ci occupiamo di Sliver sgangherato thriller-erotico di Philip Noyce datato 1993, che ispirandosi molto liberamente, forse anche troppo, al romanzo omonimo di Ira Levine, ne smussa il lato psicologico e punta tutto sul voyeurismo pruriginoso  che ha fatto la fortuna di altre pellicole del genere come Basic Istinct, con cui il film di Noyce condivide lo sceneggiatore Joe Eszterhas e la protagonista Sharon Stone.

Il film ci racconta di Carly (Sharone Stone) redattrice di un casa editrice che vive  un lussuoso appartamento sito in un esclusivo palazzo. A corteggiarla  due vicini della donna, l’ambiguo ma fascinoso Zake (William Baldwin) e l’insistente Jack (Tom Berenger), scrittore fallito con inclinazione allo stalking, e mentre Carly cederà a Zake instaurando con quest’ultimo una torrida relazione sessuale, il palazzo verrà funestato da alcune misteriosi morti.

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I bruttissimi, il colore della notte

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Oggi per i Bruttissimi il thriller Il colore della Notte, che come fece a suo tempo il disastroso Sliver e il mediocre Basic Istinct, entrambi con Sharon Stone, punta tutto sul pruriginoso, con nudi a iosa e sesso a vagonate per nascondere, malamente, una trama che sfiora il ridicolo, ed una delle peggiori performance di Bruce Willis.

Il dottor Bill Capa (Bruce Willis) è uno psichiatra traumatizzato dopo aver assistito al suicidio di una sua paziente, trauma che gli ha causato una bizzarra reazione psicosomatica, Capa non può più distinguere il colore rosso, il suo cervello ha escluso dalla sua percezione visiva questo colore, associandolo al sangue della paziente suicida.

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Catwoman, recensione

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Patience Phillips (Halle Berry) come il suo nome stesso suggerisce ha la pazienza di una santa, sempre pronta a scusarsi anche quando non ce ne sarebbe bisogno, piena di fobie e totalmente inadatta ad avere qualsiasi contatto con l’altro sesso causa una timidezza ed una goffagine che ne fanno una ragazza dolcissima, ma irrimediabilamente infelice.

Patience lavora per una multinazionale di cosmetici capitanata dal luciferino George Hedare (Lambert Wilson) e dalla sua compagna ed ex-modella Laurel (Sharone Stone). Una bella sera Patience ha la sfortuna di assistere ad una discussione in cui si rivela che l’ultimo miracoloso prodotto lanciato sul mercato da Hedare oltre a dare dipendenza, ha devastanti effetti collaterali per le ignare  consumatrici.

la ragazza verrà inseguita da due scegnozzi di Hedare intenzionati a zittirla per sempre, quando dopo una terrificante caduta Patience perderà la vita, vita che gli sarà reinfusa da una moltitudine di gatti che troverano il suo corpo esanime. Così Patience al suo risveglio scoprira di possedere una serie di superpoteri felini che deciderà di utilizzare per vendicarsi dei suoi aguzzini e per riscattarsi da una vita scialba e sottomessa.

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I cannoni di Navarone, recensione

guns_of_navarone []Seconda guerra mondiale, sull’inespugnabile isola greca di Nekos una divisione di fanteria inglese deve essere evacuata prima che le forze naziste possano intercettarla, purtoppo a guardia dell’isola due potentissimi cannoni piazzati nella vicina isola di Navarone coprono l’intera zona, inutili le incursioni aeree per renderli inoffensivi.

Il comandante Jensen (James Robertson Justice) ha l’arduo compito di portare a termine il recupero, così organizza una missione a cui partecipano alcuni militari tra cui l’ex colonnello dell’esercito greco Andrea Stavrou (Anthony Quinn) e il caporale John Miller (David Niven) chimico esperto di esplosivi, e il trafficante e malavitoso Spyros Pappadimos (James Darren) che conosce l’isola e fungerà da guida.

La missione consiste nel penetrare la fortezza di roccia e mettere fuori uso la batteria di cannoni, una volta giunti sull’isola la squadra usufruirà dell’assistenza di un gruppo di partigiani che attendono il loro arrivo, purtroppo tra di loro si cela un traditore.

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Festival di Cannes sabato 23: Dopo il Parnassus di Terry Gilliam, oggi Isabel Coixet e la Salomè made in Taiwan

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Ieri più cinema e meno clamore sulla Croisette, applausi per The Times That Remains del regista arabo-israeliano Elia Suleiman che racconta attraverso la sua famiglia la nascita e l’evoluzione dello stato d’Israele dal 1948 ad oggi, naturalmente con l’ironia e la leggerezza che ne contraddistingue lo stile, per la premiere è intervenuto l’attore statunitense Danny Glover (Il colore viola, Arma Letale)

Fantasmi, psichedelia e il libro tibetano dei morti, quasti i suggestivi ingredienti di Enter the void del regista Gaspar Noè proiettato ieri e già nella rosa dei favoriti per la Palma d’Oro.

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Festival di Cannes venerdì 22: Dopo Michael Aneke e Sam Raimi, Terry Gilliam e l’ultimo film di Heath Ledger

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Discreta l’accoglienza riservata dalla stampa per Bastardi senza gloria del regista Quentin Tarantino, certamente sia lo stesso Tarantino, che molti sulla Croisette, si attendevano maggior entusiasmo per una pellicola tanto attesa, la critica si è divisa tra chi ha giudicato il film sopravvalutato e chi invece lo ha definito brillante, comunque unanime il plauso all’attore Christoph Waltz che ha oscurato la star Brad Pitt rubandogli ripetutamente la scena.

Comunque il totofestival si fa sempre più arduo, anche perchè quest’anno le altalenanti e tiepide reazioni della stampa, a parte qualche eccesso d’entusiasmo, lasciano aperte molte possibilità, a queste si aggiunge anche  il film francese A l’Origine proiettato ieri e accolto benissimo dai critici. Intanto a due giorni dal verdetto a sorpresa spunta tra i favoriti  Los abrazos rotos di Pedro Almodovar, ma il favorito resta per il momento Un Prophete di Audiard.

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Festival di Cannes giovedì 21: dopo Bastardi senza gloria Il nastro bianco di Michael Aneke

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Sicuramente uno dei film più attesi sulla Croisette ieri era Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino, che comunque non ha eccessivamente messo in ombra il nostro Marco Bellocchio che si è guadagnato una standing ovation per la proiezione ufficiale del suo Vincere ed entusiasmo dai critici francesi, tra gli altri Le Figaro descrive il film di Bellocchio come.. un mobile antico, solido, mentre Libération pone l’accento sulla costruzione del racconto che definisce particolarmente intelligente.

Tra le proiezioni di ieri anche il documentario sul terremoto in Abruzzo Canto 6409 del regista abruzzese Dino Viani che a proposito del suo film afferma: Ho cercato di raccontare l’aspetto invisibile del terremoto, le crepe insanabili aperte nell’ anima delle vittime.

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Peter Chelsom: romance, coincidenze e commedia

Peter Chelsom nasce a Blackpool Lancashire (Inghilterra) il 20 Aprile 1956, gli esordi sono in veste d’attore, Chelsom studia recitazione alla Central School of Drama di Londra e recita nella prestigiosa Royal Shakespeare Company.

Numerosi i film e le produzioni televisive a cui Chelsom partecipa nei primi anni della sua carriera, tra questi la miniserie A woman of substance con Deborah Kerr e Jenny Seagrove, la serie tv Sorrell and son ed i lungometraggi Indian Summer e Christmas present. Dal 1985 al 1998 Chelsom tiene un corso di cinematografia alla Central School of Drama e di recitazione alla Cornell University.

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La guerra dei Douglas: una vita tra sesso e avventura

L’impronta del destino, quel marchio invisibile presente in ognuno di noi, protagonisti inconsci di un disegno preordinato, vittime e allo stesso tempo carnefici sul palcoscenico esistenziale. Kirk Douglas, ci appare così: nelle vesti di un entità il cui viaggio sul pubblico viale delle celebrità ubbidisce ha un preciso disegno già pronto, un percorso costellato di avventura e successo, quel sorriso guascone e l’aspetto da adorabile canaglia che tanta fortuna gli avrebbe portato nei successivi 91 anni (che Dio lo benedica!) di vita.

Forse non tutti sanno che Douglas ha un origine bielorussa, radici scomode per uno come lui nato negli Stati Uniti, dal nome che è tutto un programma Issur Danielovitch Demsky. Il nostro ereoe non si perde d’animo affronta a testa bassa, come è nelle sua natura, il mondo dello spettacolo e sfodera un nome d’arte che lo avrebbe portato lontano Kirk Douglas appunto, a metà tra un personaggio dei fumetti e il protagonista di un film di spionaggio.

Il viso dicevamo, l’inconfondibile fossetta sul mento motivo di ispirazione e ammirazione per il pubblico, in particolare femminile, che tuttora ce lo riporta alla mente in parti memorabili come il colonnello Dax avvocato parigino di Orizzonti di Gloria con la regia del grande Stanley Kubrick, protagonista in Spartacus o in celebri film del’epopea western come Sfida all’O.K. Corral che lo vede interprete nel ruolo di Doc Holliday.

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