I bruttissimi, il colore della notte

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Oggi per i Bruttissimi il thriller Il colore della Notte, che come fece a suo tempo il disastroso Sliver e il mediocre Basic Istinct, entrambi con Sharon Stone, punta tutto sul pruriginoso, con nudi a iosa e sesso a vagonate per nascondere, malamente, una trama che sfiora il ridicolo, ed una delle peggiori performance di Bruce Willis.

Il dottor Bill Capa (Bruce Willis) è uno psichiatra traumatizzato dopo aver assistito al suicidio di una sua paziente, trauma che gli ha causato una bizzarra reazione psicosomatica, Capa non può più distinguere il colore rosso, il suo cervello ha escluso dalla sua percezione visiva questo colore, associandolo al sangue della paziente suicida.

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Capa si trasferisce in un’altra città dedicandosi ad un gruppo di nuovi e problematici pazienti dagli svariati disturbi, che vanno dalla cleptomania alla ninfomania, conditi da sintomi ossessivo-compulsivi e tendenze suicide. Un bel giorno a causa di un tamponamento lo psichiatra incontra la sensuale Rose (Jane March) con la quale instaura una torbida relazione. La conoscenza di Rose coinciderà con un’inquietante serie di decessi che coinvolgeranno il gruppo di terapia presieduto da Capa.

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Parliamodi un flop di notevoli dimensioni che oltre ad una vittoria decisamente meritata ai Razzies Awards come peggior film del 1994, vede la protagonista de L’amante di Jean Jacques Annaud, esibirsi per l’ennesima volta in acrobazie softcore per la felicità di un estasiato Bruce Willis, per poi sparire nei meandri di misconosciute produzioni televisive, per poi rispuntare nel 2006 nel film di Renzo Martinelli Il mercante di pietre.

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Che dire stroncato dalla critica, ben poco apprezzato dal pubblico, una Pernacchia d’Oro come peggior film, insomma un Bruttissimo doc, anche se segnaliamo l’importante riconoscimento assegnato al film dalla rivista Maxim: Miglior scena di sesso della storia del cinema, beh, allora è tutta un’altra cosa.