Slow Food Story al cinema da giovedì: la cultura del cibo in provincia al cinema

Lui è Carlo Petrini, ma tutti lo chiamano Carlìn. Il suo è un progetto futuristico che, prendendo diverse forme nel corso degli anni, è giunto a stravolgere totalmente il modo di pensare il rapporto con il cibo e con le materie prime.

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Carlo Petrini proviene dalla Sardegna. In “Sloow Food Story” ha racconta le origini del movimento internazionale Slow Food unendo storia e mito.

Tutto comincia con un ingrediente immancabile come l’ironia dal racconto della storia dei suoi genitori, Maria e Giuseppe. Carlin ricorda e ricorda la sua tata, Gola.

Il suo amore per il cibo ha origini ancestrali. Parte dalla culla. Il suo documentario è un viaggio nel tempo, che non ha fretta di arrivare all’oggi.

Slow Food Story” ripercorre principalmente lo scenario privato e amicale che, a metà tra goliardia e utopia, impegno e savoir faire, ha condotto un piccolo gruppo di amici di provincia a capo di un impero. Un impero che, così come il documentario, coinvolge orgogliosamente centocinquanta paesi al mondo.

Petrini trasuda onestà, parla della sua famiglia, di suo padre, e per farlo si serve di tutti gli strumenti del cinema.

Durante il documentario Petrini propone anche una serie di filmini “di famiglia”, atti a ribadire il più possibile le origini pure e divertite del progetto.