Sacro e profano: recensione

la-locandina-italiana-di-sacro-e-profano-118232A.K. è un musicista che per poter finanziare la sua band che suona un singolare mix di puk e musica gitana è costretto a soddisfare i desideri di una esigente clientela fetish e amante del sadomaso.

Sarà lui a fare da collante ad una galleria di personaggi e a sei episodi che ci racconteranno bizzarre e singolari storie di varia umanità come quella di Juliette che lavora in una farmacia, ma ha nel cuore il sogno di aiutare il prossimo come volontaria in Africa, quella di un non vedente che ha deciso di rinunciare anche alla parola, o quella della talentuosa ballerina classica che si ritrova per bisogno e inaspettatamente ad esibirsi in un locale come lap-dancer

Madonna stavolta ci sorprende  positivamente e si dimostra brillante cineasta che può esprimere una divertente ed efficace capacità narrativa  fino ad oggi mai totalmente espressa.

Sacro e Profano non è certo un capolavoro, è strano, intrigante e spiazzante, qualche volta confusionario, passa con disinvoltura dal videoclip alla comedy passando per il miusical, lasciando lo spettatore in più di un’occasione piacevolmente disorientato e divertito da un melting pot colorato, surreale e trasgressivo che sembra riflettere in pieno la poliedrica e chiassosa personalità della pop star.

E’ difficile dire se Madonna abbia trovato la sua impronta visiva, certo è che questo melange sembra più un ottimo esperimento, infatti in originer il film era stato concepito come un cortometraggio, che un punto d’arrivo, una sperimentazione e digressione fantastica sul mondo immaginifico in cui ha vissuto e di cui si è cibata finora la cantante americana.

E’ palese invece la sperimentazione a tutto campo, quindi aspettatevi un bel pastiche di generi che a volte funziona a volte stride, ma non si può chiedere la perfezione alla performance della neo-regista, ma sicuramente gli si potrà dare atto di essersi impegnata molto nel creare questo strano mondo in cui muovere i suoi strambi personaggi, regalandoci molti momenti divertenti e visivamente intriganti, sfornando complessivamente un’opera da non sottovalutare.