Perduta Mente, recensione

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Suggestioni di mamma e di donna, una guida pratica alla vita di tutti i giorni per una figlia in arrivo, questo al centro del cortometraggio Perduta Mente scritto e diretto da Simona Cocozza.

Questo corto come  il precedente Fresca di Bucato fanno parte del progetto Giallomare Film, che punta a raccontare e produrre storie in una prospettiva tutta al femminile, dando a inoltre queste opere un’intrigante connotazione che le pone a mezzavia tra il monologo di stampo teatrale e la ricercatezza visiva tipica dei prodotti cinematografici.

Anche in questo caso il bel monologo viene supportato da una serie di suggestioni   visive in grado di ampliare l’efficacia della narrazione, catturando l’attenzione dello spettatore su oggetti e frammenti di una gravidanza in divenire e su ironiche pillole di quotidiano.

Efficace la musica scelta per lo score, malinconica e in sintonia con il tono del corto, brava e particolarmente intensa la protagonista Elisabetta d’Acunzo, insomma un altro bell’esempio di cinema al femminile di cui non mancheremo di occuparci ancora.