Nella mia mente, cortometraggio

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Una coppia appartata, uno strano individuo, un incubo che gradualmente si svelerà agli occhi dello spettatore attraverso i frammenti ingannatori di una mente disturbata. Questo è a grandi linee la trama del cortometraggio di Michele Pastrello Nella mia mente, un thriller psicologico a tinte horror, insomma il genere preferito da maestri italiani come Dario Argento.

E proprio la presenza di Dario Argento che aleggia come fonte ispiratrice nel gioco di specchi che Pastrello si diverte a mettere in scena per lo spettatore, coadiuvato da una bella colonna sonora e da una talentuosa protagonista che ci mostra una gamma espressiva notevole, per un riuscito e inquietante assolo da incubo.

La nostra protagonista verrà perseguitata da strani accadimenti che un montaggio particolarmente azzeccato, frammenta in un rompicapo non troppo complicato da rivostruire e ben compresso nel riduttivo, ma intenso, formato del cortometraggio. Formato che calza a pennello al regista la cui tecnica è palesemente contaminata  da suggestioni da videoclip e da un background filmico ricco di classici thriller-horror.

Un ottimo cortometraggio, teso, visivamente intrigante e ben recitato, in alcuni punti forse un pò formale, e a tratti troppo compiaciuto nel giocare con il montaggio e la ricercatezza dei movimenti della macchina da presa, ma questo è indubbiamente fisiologico per un regista che ha fatto del videoclip muisicale la sua palestra.

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