Elementare, Farrell!

Ci sono nuove circa l’adattamento di Sherlock Holmes che verrà diretto da Guy Ritchie. Pare infatti che Watson sarà interpretato da Colin Farrell. Si era …

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Milano Film Festival

E’ giunto il momento di afferrare le redini della nostra vita, e andare a vedere com’è fatto fisicamente Terry Gilliam. Eh si, perchè sarà tra proprio lui ad essere il protagonista di una retrospettiva dalle pretese encicopediche sul regista, retrospettiva alla quale potremo assistere solo andando al MIlano Film Festival

Dal 1996, anno della nascita, aoggi, il Festival ne ha fatta di strada. Oggi i numeri parlano chiaro: 891 lungometraggi, tra quali 10 hanno passato le selezioni; 2206 cortometraggi, e appena 48 quelli scelti.

Insomma, roba grossa. L’inaugurazione si svolgerà il 12 Settembre, e la magia terminerà il 21 dello stesso mese. La sera del 12, quindi, tutti sul sagrato del Piccolo, emozionatissimi per l’incipit delle proiezioni.

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Judy Dench premiata all’European Film Awards

Grande festa il 6 dicembre 2008 a Copenaghen.Verrà infatti consegnato un glorioso premio alla carriera a Judy Dench per per il contributo europeo dato al cinema mondiale ai fondatori del movimento Dogma.
L’attrice Judy Dench ha raggiunto fama mondial e grazie a film come Chocolat. Il movimento Dogma 95, nato in Danimarca, appunto, nel 1995, ha cambiato il modo di guardare i film, grazie all’uso di immagini forti e scabrose, e deve la sua creazione a Søren Kragh-Jacobsen, Kristian Levring, Lars von Trier, e Thomas Vinterberg, tutti onorati a Copenaghen.
Pensate, anche alcuni dei nostri sono stati nominati per l’European Film Awards!

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Terza edizione del Festival Internazionale del film di Roma. Apre Tognazzi, chiude Scaparro

Cominciano ad arrivare le prime indiscrezioni circa le pellicole che animeranno Il Festival Internazionale del film di Roma, in programma dal 22 al 31 ottobre. Da padrone la faranno due film italiani che portano rispettivamente la firma di Maria Sole Tognazzi con L’uomo che ama e Maurizio Scaparro che tornerà sul grande schermo con L’ultimo Pulcinella.
Ad aprire la rassegna toccherà all’opera seconda della regista Tognazzi, con una pellicola girata tra il Lago d’Orta e Torino, interpretata da Monica Bellucci e Pierfrancesco Favino, che racconta la vita di Roberto, un farmacista qurantenne alle prese con il lavoro, la famiglia e le donne.

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Amore e Morte per Justin Timberlake?

Pare che la dark novel Moist dello scrittore californiano Mark Haskell Smith diventerà un film grazie al regista Barry Sonnenfeld. Moist racconta la storia di un guardiano di obitorio di nome Bob, che ha accettato un lavoro che non gli causa troppi pensieri.

Bob trascorre tutto il suo tempo libero a giocare ai video games, ma un evento singolare sconvolge la sua vita: un bel giorno trova un braccio staccato dal corpo decorato con un tatuaggio erotico che ritrae una bellissima donna.

Bob si innamora subito della donna e per cercare di scoprire la sua identità si finge Roberto, membro della mafia messicana di Los Angeles, il proprietario originario del braccio. Già qualche anno fa il registra aveva proposto a Justin Timberlake di indossare i panni di Bob, ma la star era impegnata con le riprese del suo esordio cinematografico, Edison City, e in aggiunta problemi di budget avevano impedito l’inizio delle riprese.

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Creuza de Mà – Festival di Carloforte

La voglia di mare e la voglia di cinema si concretizzano sempre in qualcosa di interessante; in estate, in particolare, c’è sempre qualche festival da frequentare, qualche rassegna alla quale assistere.

Quindi nessuno si stupirà se il mio cuore se ne va in Sardegna, e in particolare sull’Isola di San Pietro, e ancora più in particolare a Carlo Forte. Qui si svolge, a partire dall’11 Settembre e per quattro giorni consecutivi, il Festival Creuza de Mà.

Si tratta di un’occasione per parlare di musica e di cinema, e in particolare della musica nel cinema. Quale nome migliore, quindi, di uno che ci possa ricordare da vicino Fabrizio De Andrè, al quale la Sardegna era tanto cara?

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Cinema On Line con Spike Lee

E’ proprio il regista Spike Lee a lanciare, in occasione del festival di Toronto, la seconda edizione del Babelgum Online Film Festival.

Presidente di giuria a Toronto, il regista ha mostrato in anteprima assoluta il trailer di Downstream, primo documentario dedicato alle conseguenze che ha sul nostro pianeta lo sfruttamento delle sabbie petrolifere dello stato dell’Alberta in Canada.

Per partecipare al concorso è sufficiente vivere su questo pianeta e essere un professionista nel settore del cinema o uno studente iscritto a una delle tantissime scuole di cinematografia.

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Recensione: Pa-ra-da

Il lungometraggio che segna l’esordio alla regia di Marco Pontecorvo, si chiama Pa-ra-da; presentato in anteprima a Venezia, accolto calorosamente da pubblico e critica, si appresta ad uscire nelle sale italiane il 19 settembre.

La storia del vero clown francoalgerino Miloud Oukili, dal suo arrivo in Romania nel 1992, poco più che ventenne, tre anni dopo la fine della dittatura di Ceausescu, all’incontro con i bambini dei tombini, i cosiddetti “bosckettari”. Bande di giovani che vivono come randagi, dormendo nei sotterranei di Bucarest la cui sopravvivenza è legata a furtarelli, accattonaggio e prostituzione.

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Darren Aronofsky: il Teorema del Buon Cinema

Che grande regista è Darren Aronofsky. Nasce a Brooklyn il 12 febbraio 1969, e ci ha già regalato notevoli esempi di una regia matura, nonostante le giovane età. L’originalità e la cura che caratterizzano le sue opere sono ormai fortunatamente appannaggio anche del grande pubblico.

Darren è sempre stato un artista e un appassionato d’arte; tutta la sua vita è stata infatti caratterizzata da una grande passione per tutto ciò che fosse artistico: già da adolescente amava i film classici e si dedicava alla creazione di graffiti.

Finite le scuole superiori, frequenta la Harvard University e studia cinematografia tradizionale e cinema d’animazione. La sua tesi di laurea consiste el film Supermarket Sweep, in cui ha recitato Sean Gullette successivamente finalista della National Student Academy Award.

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Mickey Rourke: cinema, pugni, donne e motori

Nelle ultime foto, quelle relative al Festival Lagunare più famoso del mondo, devo dire che l’ho visto un pò plastificato, ma Mickey Rourke è sempre Mickey Rourke. Personaggio controverso, boxer, motociclista e attore di talento in film che sono diventati delle vere e proprie pietre miliari.

La sua presenza in scena ora conturba, ora disturba, specie quando lo vediamo nei panni di Marv in Sin City; il suo volto può divenire una maschera aggressiva, ma sempre capace di dispensare sorrisi e di dare un confortevole senso di protezione.

Mickey Rourke è in realtà il nome d’arte di Philip André Rourke Jr., nato a Schenectady, il 16 settembre 1956. Rourke cresce nei sobborghi di Miami, nel quartiere di Liberty City. Vi dice niente questo nome? A me si: e aggiungo che lo vedrei benissimo in un eventuale film basato su GTA, la nota serie di violenti videogiochi, il cui ultimo, quarto capitolo ha sbancato al botteghino.

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Recensione: Pranzo di ferragosto

Il film rivelazione della Sessantacinquesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, si chiama Pranzo di ferragosto, scritto, diretto e interpretato da Gianni Di Gregorio, vincitore del premio ISVEMA, attribuitogli dalla giuria del sindacato nazionale critici cinematografici italiani.

Collaboratore di Matteo Garrone, produttore del film, aiuto regista in Estate romana e L’imbalsamatore, Di Gregorio che è altresì il protagonista del film, parte da un fatto vero per creare una pellicola non vera ma verosimile.

Gianni, un uomo di mezz’età, figlio unico di una nobildonna decaduta e vedova, vive con sua madre in una vecchia casa nel centro di Roma. Tiranneggiato da lei, trascina le sue giornate fra le faccende domestiche e l’osteria. Il giorno prima di Ferragosto l’amministratore del condominio gli propone di tenere in casa la propria mamma per i due giorni di vacanza. In cambio gli scalerà i debiti accumulati in anni sulle spese condominiali. Gianni è costretto ad accettare.

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Silvio Orlando: la storia del trionfatore dell’ultimo Festival di Venezia

Un nome, una garanzia per il cinema italiano, attore sobrio e misurato, Silvio Orlando si presenta come uno degli attori più verstaili del cinema del nostro paese, forte di una recitazione sobria e misurata, graditissima al grande pubblico.

Gli esordi per Silvio Orlando sono teatrali e televisivi poi, ma grazie a Gabriele Salvatores avviene il passaggio al grande schermo, anche se in punta di piedi: gli offre infatti un piccolo ruolo in Kamikazen – Ultima notte a Milano, dell’ormai lontano 1987.

Nel 1991 recita in Il portaborse, per la regia di Daniele Luchetti, e nel 1993 viene diretto per la seconda volta da Gabriele Salvatores , stavolta da protagonista, insieme ad Antonio Catania, in Sud.

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L’evoluzionismo secondo Paul e Jennifer

Charles Darwin è sicuramente una delle figure più importanti della storia dell’uomo, per il contributo che è riuscito a dare alla scienza e all’epistemologia, e dire questo è comunque parlare in modo riduttivo.

Toccherà dunque a Jennifer Connelly e suo marito, l’attore Paul Bettany, vestire i panni diei coniugi Darwin in Creation, film diretto da Jon Amiel e basato sul libro di Randal Keynes curato da John Collee.

Keynes è un diretto discendente di Charles Darwin, e il suo libro si intitola Casa Darwin. Il male, il bene e l’evoluzione dell’uomo.

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Recensione: Il seme della discordia

Il seme della discordia chiude la carrellata dei film italiani in concorso alla Mostra Internazionale di Venezia. Dopo 7 anni di assenza torna alla regia Pappi Corsicato, già noto alle platee festivaliere per lavori come I buchi neri e Chimera.

Veronica (Caterina Murino) è una giovane e bella donna sposata con un rappresentante di fertilizzanti. Un giorno scopre di essere incinta; peccato che nella stessa giornata il marito scopra di essere sterile. Mistero e colpi di scena in un film che racconta il mondo dei sentimenti e delle relazioni umane, senza retorica.

L’idea di questo film nasce da un racconto al quale il regista si è liberamente ispirato: La Marchesa von O di Heinrich von Kleist e al film che circa 30 anni fa ne ricavò Eric Rohmer. La storia, pur risalendo ai primi anni dell’800, contiene diversi temi attuali e facilmente trasportabili all’epoca contemporanea: la maternità e i suoi connessi non sono questioni che col tempo appassiscono.

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