Recensione: A qualcuno piace caldo

Chicago anni ’20, in pieno proibizionismo il duo di musicisti Joe (Tony Curtis) e Jerry (Jack Lemmon), rispettivamente sassofonista e contrabbassista suonano in vari locali sbarcando il lunario con serate improvvisate in varie orchestre della città, sono piccoli lavoretti che durano poco e fruttano ancor meno.

Una sera le cose precipitano, dopo un’irruzione della polizia in un locale dove i due si esibiscono, Joe e jerry perdono il lavoro e per varie coincidenze si trovano ad assistere loro malgrado alla famigerata strage di San Valentino, diventando così scomodi testimoni da eliminare.

Braccati dagli scagnozzi di Ghette (George raft), il boss mandante della strage, Joe e Jerry si danno alla macchia, ma l’unica salvezza sembra una scrittura in un’orchestra che sta per partire per la Florida, unico incoveniente i due musicisti richiesti devono essere di sesso femminile, così come tutta al femminile è l’intera orchestra in partenza.

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Claudio Santamaria: un talento in divenire

Claudio Santamaria nasce a Roma, il 22 Luglio 1974, cresciuto nel quartiere Prati dopo il liceo tenta la carta del doppiaggio e in seguito tenta invano di accedere all’accademia d’arte drammatica di Beatrice Bracco. Dopo aver frequentato con successo alcuni corsi di recitazione, l’attore debutta a teatro con la piece La nostra città diretto da Stefano Molinari.

L’esordio cinematografico lo vede al fianco di Leonardo Pieraccioni in Fuochi d’artificio, è il 1997, seguiranno L’ultimo Capodanno di Marco Risi, L’assedio di Bernardo Bertolucci e l’opera prima di Gabriele muccino Ecco fatto.

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Festival del cinema africano, d’Asia e America Latina 2009: a Milano cinema internazionale e immigrazione

Dal 23 al 29 Marzo 2009 a Milano si terrà la diciannovesima edizione del Festival del cinema africano, d’Asia e America Latina. Un imperdibile appuntamento per approfondire la conoscenza della cinematografia del sud del mondo, durante la manifestazione verranno proiettate 80 pellicole in rappresentanza di 50 nazioni.

Le sezioni del festival:

Concorso Finestre sul mondo: lungometraggi, cortometraggi e documentari, molte le prime visioni italiane.

Concorso cortometraggi africani: corti girati in pellicola e digitale.

Concorso documentari e non fiction africani: opere non tradizionali che utilizzano strumenti come la docu-fiction.

Concorso miglior film africano: opere di grandi registi e giovani cineasti africani, pellicole selezionate e proiettate nei migliori festival internazionali.

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Recensione: Il ritorno del monnezza

Rocky Giraldi (Claudio Amendola) è degno figlio del mitico ispettore Giraldi, sboccato, un pò trucido, ma con l’istinto del poliziotto vero. I suoi metodi caserecci di investigazione poco piacciono ai suoi superiori, ma i risultati comunque in un modo o nell’altro arrivano sempre.

Dopo aver scoperto un giro clandestino di lavoro minorile messo su da una banda di malavitosi cinesi, rocky si occupa della morte, in circostanze sospette, di un ladruncolo d’appartamenti, tale cesare (Alessandro di Carlo), con la moglie del quale, l’ispettore intrattiene da qualche tempo una focosa relazione.

Quello che sembra un caso di routine si rivela invece qualcosa di molto più pericoloso e compromettente, e Rocky, con l’aiuto della collega Betta (Elisabetta Rocchetti) e del suo amico ladruncolo tramezzino (Enzo Salvi), figlio del mitico venticello, scoprirà un losco traffico di droga e soldi riciclati.

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Adam Shankman: la versatilità made in Hollywood

Adam Shankman nasce a Los Angeles (California) il 27 Novembre 1964, apertamente gay, il futuro regista ha una sfrenata passione per la danza e dopo un periodo di serate come ballerino dilettante, terminato il liceo, si traSferisce a New York dove frequenta una prestigiosa accademia diplomandosi in danza e recitazione.

Dopo il diploma lavora sia come attore che ballerino, ma ben presto New York si dimostra poco accogliente per il giovane Shankman che torna a Los Angeles e comincia a lavorare come coreografo.

II suo lavoro di coreografo lo vede impegnato sui set di molte produzioni hollywoodiane, tra cui La famiglia Addams 2, Boogie nights-l’altra Hollywood, George re della giungla? e Piovuta dal cielo, Shankman si occupa inoltre di tutte le coreografie di combattimento e ballo della serie tv Buffy-l’ammazzavampiri.

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Marco Limberti: la tradizione toscana

Marco Limberti, trentanovenne regista toscano si dimostra sin da piccolo naturalmente portato per il mondo del cinema e della tv, a tredici anni invece del canonico motorino, chiede ai genitori una telecamera, come si suol dire il buongiorno si vede dal mattino.

Nel 1991 esordisce come aiuto-regista nel film Donne con le gonne di Francesco Nuti, un’esperienza molto positiva che lo convince ad approfondire il discorso registico frequentando alcuni corsi di perfezionamento negli Stati Uniti.

Nel 1995 trasferitosi a Roma collabora, sempre in veste di aiuto-regista con Giovanni Veronesi per Silenzio si nasce e  con Leonardo Pieraccioni ne I laureati.

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Recensione: The International

A Berlino un agente dell’Interpol riceve da un informatore delle notizie compromettenti riguardanti una delle banche più importanti del pianeta: l’istituto di credito finanzia guerre e ogni tipo di traffico illegale.

Lo stesso agente, poco dopo muore davanti al suo collega Louis Salinger (Clive Owen), che non può fare nulla se non continuare ad indagare sui movimenti illeciti di denaro insieme al vice procuratore distrattuale Eleanor Whitman (Naomi Watts).

Nella lotta contro un nemico così potente, Salinger e la Whitman viaggeranno da Berlino a Milano, da New York a Istambul per trovare la prova principale utile ad incastrare la NBBC, ma ogni qual volta si avvicinano alla verità i loro sforzi investigativi vengono ignorati o sabotati, perché, come dice il consigliere Wilhelm Wexler (Armin Mueller-Stahl) ogni governo e ogni organizzazione ha bisogno di banche per poter operare in zone grige e nere.

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HKIIFF 2009: il cinema guarda ad oriente

Dal 22 marzo al 13 Aprile 2009 ad Hong Kong si terrà la trentatreesima edizione del Festival Internazionale del Film di Hong Kong. in questa prestigiosa manifestazione si farà il punto sulla situazione artistico/produttiva del cinema orientale oltre ad una vasta panoramica sulle ultime produzioni internazionali.

Oltre alle molte premiere di film internazionali veramente interessanti, si premieranno le migliori pellicole in competizione suddivise nelle categorie miglior documentario, miglior film in digitale, miglior cortometraggio, ed i premio speciale Fipresci assegnato da una giuria di critici internazionali.

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Roberto Faenza: tra impegno, politica e sentimenti

Roberto Faenza nasce a Torino il 21 Febbraio 1943, regista e sceneggiatore, si diploma nel 1965 al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma per poi laurearsi all’università di Pisa in Scienze politiche.

Nel 1968 esordisce con il film Escalation, duro apologo anti-capitalista, l’anno successivo dirige il fantascientifico H2S in cui esprime le propri perplessità sulla tecnologia ed il suo prepotente affermarsi nel quotidiano. Seguirà una lunga pausa in cui si occuperà della sua carriera di docente e saggista.

Nel 1978 il documentario Forza Italia!, seguito due anni dopo dalla commedia Si salvi chi vuole con Claudia Cardinale e Gastone Moschin.

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Paul McGuigan: uno scozzese da thriller

Paul McGuigan nasce a Bellshill (Scozia) il 19 Settembre 1963, esordisce nel mondo dello spettacolo come fotografo per poi specializzarsi come documentarista per canali televisivi come Channel 4 ed il canale musicale MTV.

Specializzato in opere di denuncia ed impegno sociale, affronta tra i suoi innumerevioli lavori, il tema dell’infanzia e dell’AIDS nel documentario Playng Nintendo with good, un lucido e struggente sguardo sul mondo dei bambini malati di AIDS.

Nel 1998 esordisce sul grande schermo trasponendo su pellicola il romanzo Acid house, dello scrittore Irwin Welsh autore fra l’altro del controversoTrainspotting. Film diviso in tre episodi, che ci portano nel mondo surreale e lisergico dell’autore inglese.

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Recensione: Diverso da chi?

Il trentacinquenne gay Piero (Luca Argentero) convive felicemente con il suo compagno Remo (Filippo Nigro) in una cittadina del nord-est. Piero decide di candidarsi alle primarie del centro-sinistra, intenzionato più che a vincere, a portare avanti un messaggio di solidarietà ed accettazione della diversità di cui è rappresentante. Invece riesce a spuntarla tra lo sgomento degli avversari e l’incredulità del suo stesso partito.

Piero si ritrova così candidato a primo cittadino della sua città con tutto il baillame e l’esposizione mediatica che ne consegue. Il suo partito spaventato dal suo stesso candidato gli affianca, ricordiamo che siamo nel profondo nord fatto di Lega, Padania e tradizione, l’affascinante Adele (Claudia Gerini), rappresentante moderata della nuova sinistra, addirittura contraria al divorzio e soprannominata La furia centrista.

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James Gray: noir e romance metropolitano

James Gray regista e sceneggiatore classe 1969, nasce a New York nel quartiere del Queens, i suoi studi in cinematografia li porta a termine in California alla School of Cinematic Arts presso la Northern University dove consegue la laurea.

Cast stellare per la sua opera d’esordio Little Odessa, l’anno è il 1994 ed il venticinquenne Gray dirige star del calibro di Vanessa Redgrave, e Tim Roth, grande successo, prestigiosi riconoscimenti, tra cui la Coppa Volpi alla Redgrave ed il Leone d’argento a Venezia, ed un talento che viene paragonato a Martin Scorsese, insomma, un esordio col botto.

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Duplicity: la doppia faccia dell’amore

Due spie, esperte di spionaggio industriale hanno una relazione, naturalmente visti i ruoli ricoperti in due società avversarie la coppia è ben attenta a tenere la compromettente relazione ben celata ad occhi indiscreti. Anche perchè i due hanno architettato un ingegnoso piano che ha lo scopo di sottrarre dei fondi alle rispettive società e ritirarsi a vita privata con una bella liquidazione.

Come al solito, visto l’ambiente frequentato dai due ed un indole innata a non fidarsi del prossimo, li porta fisiologicamente a sospettare l’uno dell’altro e quello che sembrava un grande amore perde colpi minato dal dubbio e dal sospetto.

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I love you man: un amico è per sempre

Peter e Zooey stanno per convolare a nozze, tutto sembra andare per il meglio, ma Peter si accorge di non avere un amico tanto intimo e importante a cui poter chierdere di fargli da testimone. L’idea per risolvere il problema è semplice, uscire con qualche ragazzo e trovare qualcuno di affine ed adatto all’oneroso compito.

Alla fine Peter è fortunato ed incontra Sidney, con il quale lega subito, la loro amicizia si consolida in pochi giorni, ma il legame diventa così forte tra i due che comincia ad influenzare negativamente il rapporto con la futura sposa Zooey. Quando i nodi verranno al pettine Peter sarà costretto a scegliere tra al sua futura moglie ed il suo nuovo migliore amico.

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